Venezuela. Il numero di morti ammazzati più alto dell’America Latina

Pubblicato il 23 Agosto 2010 - 18:23 OLTRE 6 MESI FA

C’è’chi ci scherza sopra e dice che sarebbe meno pericoloo vivere a Bagdad. E i numeri gli danno ragione. In Iraq, con la stessa popolazione del Venezuela, nel 2009 i civili morti in episodi di violenza sono stati 4.644. In Venezuela oltre 16 mila. Perfino nelle guerre tra i cartelli della droga in Messico ci sono state meno vittime.

Questo stato di cose va avanti da anni. Ricchi e poveri, scrive il New York Times, si sono rassegnati a vivere con un tasso di mortalità che secondo l’opposizione per il governo non è una priorità. Poi una foto sulla prima pagina di un importante giornale indipendente – e la reazione del governo – ha profondamente impressionato il Paese e riacceso il pubblico dibattito sulla criminalità.

La foto sul giornale, El Nacional, è assolutamente cruenta. Mostra una dozzina di morti ammazzati sparsi nel più grande obitorio di Caracas, il bilancio di due giorni insolitamente violenti.

Mentre i venezuelani considerarono la fotografia un triste richiamo alla loro vulnerabilià ed un occasione per effettuare cambiamenti, il governo  ha fatto diversamente. Un tribunale ha ordinato al giornale di smettere di pubblicare foto di violenze, come se ciò mettesse a tacere gli interrogativi sul perchè il governo – nonostante proclami una rivoluzione verso valori socialisti – non sia  stato capace di chiudere il divario tra ricchi e poverime di rendere sicure le strade della città.

Il Venezuela sta lottando da dieci anni contro un’ondata di omicidi: 118.541 da quando il presidente Hugo Chavez andò al potere nel 1999, secondo l’Osservatorio Venezuelano della Violenza.

Gli analisti dicono che l’aumento degli omicidi nello scorso decennio non ha precedenti nella storia Venezuelana. Il numero degli omicidi lo scorso anno è  stato tre volte superiore a quello di quando Chavez fu eletto nel 1998.

Le ragioni dell’impennata sono varie e complesse, dicono gli esperti, mentre molte economie latino americane crescono in fretta, quella del Venezuela si contrae. Il divario tra ricchi e poveri resta ampio, il che genera risentimento. In aggiunta, nel Paese ci sono milioni di armi da fuoco illegali.

Gli stpendi della polizia sono bassi, e in un Paese con un tasso di inflazione più alto che nel resto dell’emisfero, oltre il 30 per cento annuo, alcuni poliziotti incrementano le loro entrate con crimini come i rapimenti.

Ma secondo gli esperti c’è un altro fatto da considerare: lo stesso governo di Chavez. Il sistema giudiziario è diventato sempre più politicizzato ed alleato con il movimento politico di Chavez. Al punto che molti efficienti impiegati statali hanno dovuto abbandonare il loro lavoro e lasciare il Paese.

Oltre il 90 per cento degli omicidi non vengono risolti, scrive il Nyt, ma iniziative legali contro i critici di Chavez – inclusi giudici, generali dissidenti e funzionari dei media – sono sempre più comuni.

Henrique Caprile, il governatore di Miranda, ha dichiarato ai giornalisti la settimana scorsa che Chavez ha aggravato il problema degli omicidi tagliando fondi per governi cittadini e statali guidati da oppositori politici e sequestrando migliaia di armi dalle loro forze di polizias.