Washington: al via il summit sul nucleare, attesissimo incontro tra Obama e Hu Jintao

Pubblicato il 12 Aprile 2010 - 08:43 OLTRE 6 MESI FA

A Washington si aprono i lavori del Nuclear Security Summit: i leader di 47 Paesi discuteranno di sicurezza e terrorismo nucleare, cercando di trovare un terreno comune e una base di partenza per il lavoro degli anni a venire. «La minaccia di un conflitto nucleare è ora diminuita. È invece aumentata la minaccia di terrorismo nucleare – ha detto il segretario di Stato americano Hillary Clinton -. Vogliamo che l’attenzione mondiale sia concentrata su quello che è necessario fare, a fronte degli sforzi di Al Qaeda e di altri gruppi terroristici per assicurarsi sufficiente materiale nucleare per provocare terribile distruzione e perdite di vite umane da qualche parte nel mondo».

È atteso negli Stati Uniti anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che parteciperà ai lavori del summit, ma per il momento non ha in programma un incontro bilaterale con il presidente Barack Obama. L’obiettivo della due giorni voluta da Obama è trovare un terreno comune e fissare le linee guida che consentano di proseguire con le politiche di non proliferazione nucleare e di rispondere in modo deciso alla minaccia di terrorismo nucleare, che il presidente americano ha descritto come «il maggiore pericolo per la sicurezza nazionale».

Il summit di Washington, spiegano fonti della Casa Bianca, è quasi senza precedenti: l’ultimo evento di tale portata fu quello organizzato nel 1945 dall’allora presidente americano Harry Truman a San Francisco, quando si gettarono le fondamenta delle Nazioni Unite. L’obiettivo che si è posto Obama è altrettanto ambizioso: «Il presidente vuole che entro quattro anni le scorte di uranio altamente arricchito in ogni parte del globo siano soggette a misure di sicurezza estremamente rigide.

La maggior parte dei Paesi a livello globale hanno interesse a limitare la minaccia di terrorismo nucleare» ha detto Steven Pifer, esperto della Brookings Institution. Oltre al summit in sé, si guarda anche agli incontri bilaterali che il presidente Obama ha organizzato a margine dei lavori ufficiali. Alcuni si sono tenuti domenica, il primo alla Blair House (la residenza dove sono ospitati i capi di Stato in visita alla Casa Bianca) con il primo ministro indiano Manmohan Singh. Poi Obama ha incontrato il presidente del Kazakhstan Nursultan Nazarbayev, il primo ministro del Pakistan Yousaf Raza Gilani e il presidente sudafricano Jacob Zuma (al primo bilaterale a Washington).