La prossima tempesta Wikileaks? Toccherà alle banche. Assange: “Megaleaks in arrivo”

Pubblicato il 30 Novembre 2010 - 08:07 OLTRE 6 MESI FA

Dopo il Pentagono e il Dipartimento di Stato americano, a gennaio la tempesta di Wikileaks si abbattera’ sulle banche, in particolare su un grande istituto americano ”che finirà sottosopra”. Parola del fondatore del sito che in queste ore sta sconvolgendo la diplomazia stelle e striscie, Julian Assange, in un’ intervista alla rivista Forbes, realizzata l’11 novembre scorso a Londra.

E per l’occasione Assange crea un neologismo, ‘Megaleaks’, la formula per indicare l’ennesima diffusione di una grande mole di documenti che, promette, ”metterà a nudo i segreti della finanza”. Nella stessa intervista, Assange, arriva anche a sfidare i servizi russi. ”So che hanno detto che possono tirarci giù. Però – replica spavaldo – abbiamo materiale sulla Russia, ma non è detto che ci sarà un focus su di loro”.

Infine, Assange dice la sua sulla sua visione del mondo e dell’economia. Rifiuta il marchio di paladino anti-sistema, ma dice di lavorare per un ”capitalismo più etico e più libero. ”La presenza di Wikileaks – spiega Assange – potrebbe significare che è più facile guidare un business giusto, corretto, mentre è più difficile guidarne uno cattivo. In fondo tutti gli amministratori delegati dovrebbero essere incoraggiati da tutto cio’. Insomma, per un manager onesto – sottolinea -è più facile andare avanti, se i suoi concorrenti disonesti vengono colpiti negativamente dalla diffusione e la pubblicazione delle loro malefatte”.

L’intervistatore gli chiede quindi se lui si potrebbe definire un sostenitore del libero mercato: ”Certamente sì. Nei confronti del capitalismo ho opinioni contrastanti, ma amo il libero mercato. E il mercato perfetto richiede un’informazione perfetta. Non sono uno anti-sistema. Non è corretto mettermi in una casella economica e filosofica. Ma una cosa è il pensiero liberale americano, un altro il pensiero del libero mercato’. Poi però conclude: ”Sino a quando i mercati sono consapevoli, allora io sono un libertario. Ma ho abbastanza conoscenza della politica e della storia per sapere che il libero mercato rischia di finire in una situazione di monopolio se non si lavora per mantenerlo libero. Wikileaks e’ nato proprio con lo scopo di rendere il capitalismo più libero e etico”.

Un leggendario hacker, Peter Zatko, nick di battaglia “Mudge”, è stato schierato in campo dal Pentagono per fermare la fuga di notizie riservate, come quelle diffuse negli anni da Wikileaks. Lo scrive Forbes intervistando Julian Assange.”Conosci Peiter Zatko, Mudge?”, chiede Andy Greenberg di Forbes al fondatore di Wikileaks: “Sì, è un tipo molto brillante”, risponde Assange, chiudendosi dietro a un non comment quando gli viene chiesto se sa che il ‘rivale’ americano “Mudge”, 40 anni, uno dei miti della comunita’ hacker mondiale, secondo la rivista Usa “lavora nell’Advanced Research Projects del Pentagono per sviluppare una tecnologia che impedisca la fuga di notizie, come quella di Wikileaks”.