Medio Oriente. Nello Yemen transizione pacifica, Saleh lascerà

Pubblicato il 26 Marzo 2011 - 16:19 OLTRE 6 MESI FA

Il presidente yemenita Ali Abdullah Saleh

SANAA, YEMEN – Sembrava che dovesse fare la fine della Tunisia e dell’Egitto, ovvero piombare nel caos, e che il suo presidente Ali Abdullah Saleh, da 32 anni al potere, fosse destinato alla spazzatura della storia come i suoi colleghi dittatori Hosni Mubarak e Zine el Abidine Ben Ali. Ma non è andata così, o, almeno, non sembra che andrà così.

Il ministro degli Esteri yemenita Abubakr al-Qirbi, passato con i manifestanti per un cambio di regime, ha detto alla Reuters di sperare che sabato venga raggiunto un accordo sulla transizione dei poteri in Yemen e che possa essere negoziato un calendario della transizione per il presidente Saleh.

 “Spero che sarà oggi, prima di domenica”, ha detto Qirbi. ”Penso che i tempi siano qualcosa che può essere negoziato. Non dovrebbero davvero essere un ostacolo per raggiungere un accordo.

Questo, secondo gli osservatori, resta da vedere. In base agli accordi che si stanno negoziando, Saleh lascerebbe la presidenza ”in mani capaci” entro la fine dell’anno, anche se l’opposizione vorrebbe che se andasse subito,considerato che prima di arrivare a più miti consigli Saleh ha brutalmente represso le proteste con un alto bilancio di morti.

Della preventivata dipartita di Saleh esultano gli yemeniti, poveri e diseredati fino all’inverosimile, ma nutrono qualche preoccupazione gli occidentali, in prima fila gli Stati Uniti. Perchè Saleh, quantunque dittatore col pugno di ferro, è nemico giurato di Al Qaeda, che nello Yemen ha organizzato una rete molto attiva che Saleh ha duramente combattuto.

Ora che Saleh, a quanto sembra, si accinge a lasciare il potere, nelle cancellerie occidentali ci si chiede se il suo successore – non ancora alla vista – sarà con Al Qaeda altrettanto duro.