HARARE – L’esercito prende il potere in Zimbabwe. La stampa americana parla di colpo di Stato, ma le forze armate smentiscono. Quel che è certo è che cingolati e soldati sono mobilitati nei punti strategici del centro della capitale, Harare, e hanno occupato la sede della tv di Stato e la residenza del presidente, Robert Mugabe, che adesso, ha fatto sapere l’esercito, si trova “sotto protezione” insieme alla sua famiglia, compresa la moglie Grace.
“Vogliamo rassicurare la nazione che sua eccellenza il presidente della Repubblica dello Zimbabwe e comandante in capo” delle Forze armate, Mugabe, “e la sua famiglia sono sani e salvi”, si afferma nel comunicato letto alla tv di Stato e in circolazione come audio su internet.
Lunedì 13 novembre in una conferenza stampa il capo delle Forze armate, Constantino Chiwenga, aveva intimato a Mugabe di fermare l’epurazione che ha portato alla fuga all’estero di un potenziale successore all’ultranovantenne capo di Stato, Emmerson Mnangagwa, sostenuto proprio dalle forze armate.
“Quando di tratta di proteggere la nostra rivoluzione, l’esercito non esiterà a intervenire”, aveva messo in guardia il generale, riferendosi alla sorte di Mnangagwa che, dopo 50 anni passati al fianco di Mugabe, era stato silurato la settimana scorsa con l’accusa di tramare contro il capo di Stato anche con l’ausilio di stregoni. Il partito di Mugabe, il più anziano capo di Stato al mondo, aveva definito “tradimento” le dichiarazioni del generale Chiwenga. Con la silurazione di Mnagnagwa, detto “il coccodrillo”, Mugabe voleva spianare la strada della successione alla moglie ed ex segretaria Grace, di 41 anni più giovane di lui. Ma proprio questa mossa gli è costata molto cara.
Nel messaggio diffuso mercoledì mattina, oltre a sostenere che vengono presi di mira solo “criminali vicini” al capo di Stato e che una volta presi la situazione tornerà alla normalità, c’è un passaggio che riguarda la “magistratura” e afferma: “Quale braccio indipendente dello Stato siete in grado di esercitare la vostra autorità indipendente senza timore di essere ostacolati come è avvenuto con questo gruppo di individui”.
“Agli altri servizi di sicurezza” si chiede di “cooperare per il bene del nostro Paese, dal momento che è chiaro che intendiamo affrontare” le “minacce per la sicurezza nel nostro Paese, perciò ogni provocazione avrà un’appropriata risposta”.
L’esercito dello Zimbabwe ha annunciato che “questo non è un golpe militare” e che il presidente Robert Mugabe e la sua famiglia sono al sicuro. “Stiamo prendendo di mira solo i criminali e chi li spalleggia nel commettere crimini che causano sofferenze sociali ed economiche al Paese, per portarli davanti alla giustizia”, ha annunciato l’esercito sui media di Stato. “Non appena avremo compiuto la nostra missione ci aspettiamo che la situazione torni alla normalità”, assicurano infine i militari.