8mila euro per ridurre Roma così. Chiara Pellegrini, Libero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Giugno 2014 - 13:27 OLTRE 6 MESI FA
Rolling Stones a Roma, il day after: Circo Massimo ricoperto di spazzatura

Rolling Stones a Roma, il day after: Circo Massimo ricoperto di spazzatura

ROMA – “Ignazio Marino ha svenduto – scrive Chiara Pellegrini di Libero – il Circo Massimo ai Rolling Stones. Per l’affitto dell’antico circo romano dedicato alle corse dei carri, il primo cittadino ha chiesto all’arzilla band britannica poco meno di ottomila euro, per l’esattezza 7.954 euro”.

Praticamente quanto, se non meno, il noleggio di una villa privata per un matrimonio. Basti pensare che l’affitto dell’Arena di Verona si aggira intorno ai 50mila euro, quello di piazza San Marco ai centomila. E che a Parigi lo «Stade de France» costa 90 mila euro a serata.

Mentre a Londra gli otto Royal Parks chiedono, in occasione di concerti a scopi commerciali, 3 sterline e mezzo a spettatore, circa 4 euro e 30. Persino lo stadio di San Siro è più caro. Mick Jagger, Keith Richards, Ronnie Wood e Charlie Watts avevano pensato anche a Milano per il loro concerto ma informati dei costi hanno ripiegato, çava sans dire, per l’offerta low cost della Capitale.

Il consorzio di San Siro, gestito per conto del Comune da Inter e Milan, aveva chiesto ai quattro rocker dai 140 ai 180mila euro a concerto, cui sommare altri 40mila per le spese ordinarie. La scelta per gli Stones a quel punto è sembrata scontata. Venuti a Roma con un Boeing 737 privato hanno alloggiato in un lussuoso Grand Hotel a 5 stelle, il St.Regis, a due passi dal Quirinale, pagando per ogni stanza, come ha fatto garbatamente sapere il sindaco di Roma,«più di 10mila euro», borsando però «soltanto 3 euro per la tassa di soggiorno».

Praticamente bruscolini per i «brutti, sporchi e cattivi» che, con i 70mila biglietti venduti per il concerto sur l’herbe, hanno incassato, si stima, circa 6,3 milioni di euro, con un utile al netto delle spese di circa 2,3/2,5 milioni. In cambio il Campidoglio ha ottenuto gli scarsi ottomila euro di cui sopra, il pagamento delle pulizie extra che l’Ama ha effettuato (sono state raccolte circa 40 tonnellate di spazzatura, 60 in meno di quelle raccolte in occasione della canonizzazione di papa Roncalli e Wojtyla), il prolungamento dell’apertura della Metro B fino 1.30, la copertura degli straordinari dei vigili urbani e i servizi sanitari e igienici «per un totale di 170mila euro» ha informato Marino.

Numeri a cui andrebbe aggiunto «un indotto di 25 milioni di euro» stimato dal Campidoglio, in base alle 50mila persone presenti, non romane, accorse al concerto. La«svendita»del Circo Massimo ha alzato un’inevitabile nuvolone di polemiche.

La Lega ha annunciato un’interrogazione parlamentare «ravvisando un danno nei confronti dell’erario provocato dal ridicolo affitto». Mentre la Lista Marchini ha dato mandato «ai propri legali di predisporre l’esposto alla Corte dei Conti per danno erariale riguardo il canone di occupazione suolo pubblico».

E così Ignazio Marino ha provato a correre ai ripari. Casualità, proprio ieri, la Commissione bilancio ha approvato l’aumento della Cosap (canone per l’occupazione permanente di spazi e aree pubbliche).

L’ex chirurgo ha cominciato a fare i conti per i giorni a venire. Vuole fare la formica. Sarà perché il piano di rientro triennale, previsto dal decreto «Salva Roma», è al rush finale. Oggi la bozza elaborata dal Campidoglio arriverà per la prima volta a Palazzo Chigi dove il sindacone illustrerà il contenuto «è in calendario una prima presentazione informale con il sottosegretario Graziano Delrio».

Marino dunque farà cassa a partire dai concerti. «Per eventi futuri l’incasso di Roma aumenterà ancora fino a 10 volte, grazie alle modifica del tariffario», ha garantito. «Mi sembra un aumento piuttosto rilevante», ha aggiunto ribadendo che «i tempi della democrazia prevedono che il bilancio debba essere votato dall’assemblea capitolina. Se questa deciderà di moltiplicarla per 20o per 30 io voterò subito favorevolmente, soprattutto per le situazioni in cui c’è particolare possibilità di profitto».

Il primo cittadino ha già pensato comunque a qualche nome. Gli piacerebbero «i Coldplay» anche se in Campidoglio c’è chi dice fa i nomi di Elton John, David Bowie e Paul McCartney. E quello del baronetto potrebbe essere un ritorno gradito. Nel 2003, in- fatti,ai tempi di super Walter Veltroni, l’ex Beatles requisì il Colosseo per un concerto di beneficienza «a numero chiuso».

Mc Cartney incassò 253.624,38 con l’asta dei biglietti su Ebay, di questi 192.624, 38 furono devoluti all’associazione «Adopt a Minefiel» gli altri, con il ministero dei dei Beni Culturali guidato da Giuliano Urbani, finirono alla Sovraintendenza archeologica di Roma.