ROMA – “Erano in una scatola, dimenticate nell’Ufficio corpi di reato del tribunale di Roma – scrive Concetto Vecchio di Repubblica – dalla notte della Repubblica spuntano 17 audiocassette registrate da sessanta minuti l’una ritrovate tra i reperti del covo brigatista di via Gradoli. Le ha acquisite la Commissione d’inchiesta sul caso Moro. Da lunedì saranno vagliate dal Ris dei carabinieri. Cosa contengono?”.
L’articolo di Repubblica: Intanto c’è un mistero nel mistero: all’appello infatti ne manca una. La Digos, nel rapporto del 29 maggio 1978 — ovvero 41 giorni dopo aver scoperto l’appartamento abitato dal capo delle Brigate Rosse Mario Moretti e da Barbara Balzerani — ne elencò diciotto. Il magistrato Antonia Giammaria, distaccata presso la Commissione parlamentare, l’altro giorno ne ha ritrovate 17, oltre a due registratori e a un microfono (…) Vediamo come la Digos, nel 1978, catalogò i 18 reperti. Otto furono indicati come cassetta vergine «non registrata». Otto contenevano musica: gli stornelli romani e “Le più belle canzoni” di Gabriella Ferri, Guccini, Le canzoni folk del Duo di Piadena, Bob Dylan, Iannacci, Inti Illimani, Fausto Papetti. C’è poi una musicassetta «registrata da ambo le parti in lingua inglese». Ma è quel «sovraincise», buttato lì da Morucci, a imporre ora un supplemento d’indagine sulla cassetta numero 13, rubricata così dalla Scientifica dell’epoca: «Nella prima parte sono incisi alcuni canti rivoluzionari, come pure nella seconda parte; sempre nella seconda parte una voce maschile parla con dei compagni, per pochi giri, per discutere di alcuni articoli». Ora per la tecnologia di quel tempo «sovraincidere» equivaleva di fatto a cancellare la registrazione precedente. Forse gli strumenti attuali consentiranno di recuperare la parte che si cercò allora di nascondere. Dieci anni fa l’avvocato Valter Biscotti, che rappresenta i famigliari dei poliziotti caduti in via Fani, s’imbatté nell’elenco delle cassette mentre si occupava della parte civile del poliziotto Emanuele Petri, ucciso dalle Nuove Brigate Rosse il 2 marzo 2003. Colpito specialmente dal dato riguardante la cassetta numero 13, chiese di poterla riascoltare, ma la sua richiesta venne respinta (…) Resta da capire se si tratta di un passo avanti nella ricerca della verità, dopo che le ultime rivelazioni sul caso Moro si sono rivelate deludenti. «È uno sforzo che merita di essere compiuto », spiega il senatore del Pd Miguel Gotor, l’autore del Memoriale della Repubblica. Gli scritti di Aldo Moro dalla prigionia e l’anatomia del potere italiano . Le polemiche non mancano mai. L’annuncio del Pd Gero Grassi ai media non è piaciuto al vicepresidente della Commissione, Gaetano Piepoli, come Grassi allievo di Moro: «Il riserbo e la prudenza sono l’unica bussola che la ricerca della verità ha per non smarrirsi nel labirinto delle infinite ipotesi».