Ama e “Mondo di Mezzo”: perché gli appalti sempre alle stesse coop?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Dicembre 2014 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA
Ama e "Mondo di Mezzo": perché gli appalti sempre alle stesse coop?

Ama e “Mondo di Mezzo”: perché gli appalti sempre alle stesse coop?

ROMA – Perché le stesse coop vincevano sempre gli appalti dell’Ama? Le cooperative che si aggiudicavano i lavori commissionati dall’Azienda Municipale Ambiente di Roma, colosso indebitato da 8.000 dipendenti, erano sempre due: “Edera” e “Cns”, entrambe finite nelle carte della maxi inchiesta sul “Mondo di Mezzo”. Una coincidenza? Lo verificheranno gli uomini dell’Autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, che hanno preso dalla sede dell’Ama una montagna di carte . Scrive Alessandro Capponi sul Corriere Roma:

Esattamente si tratta dei bandi di gara 18/2011 e il 30/2013. Rispettivamente per: «Raccolta e conferimento dei rifiuti organici dei mercati» (5 lotti), e «Raccolta differenziata porta a porta del multimateriale pesante, leggero, del vetro e delle attività di ristoro e mense di Roma Capitale», in questo caso 4 lotti equamente divisi tra Edera e Cns.

Del resto giovedì, in commissione Antimafia, il prefetto Giuseppe Pecoraro — il quale ieri, secondo i Cinque Stelle, non ha escluso lo scioglimento del Comune — aveva dichiarato: «Ho incontrato Cantone, ci potrebbe essere una richiesta di commissariamento degli appalti se Cantone lo riterrà». E che dall’Anticorruzione possano arrivare novità importanti per la città lo si capisce anche dalle parole dell’assessore al Bilancio, Silvia Scozzese: «La prossima settimana consegneremo il materiale a Cantone», riferendosi al dossier in preparazione in Campidoglio sugli appalti «opachi».

Era stata proprio Silvia Scozzese, insieme con il presidente della Commissione bilancio, Alfredo Ferrari del Pd, a lanciare (mesi fa) l’allarme sul ricorso continuo alla «somma urgenza». Il Campidoglio, insomma, si preparara a cambiare tutto: il sindaco, Ignazio Marino, ieri ha firmato l’atto con il quale formalizza alla Procura «la costituzione di Roma quale parte offesa «nel procedimento che verrà instaurato a carico di Massimo Carminati e altri» (per associazione mafiosa è indagato anche l’ex sindaco Gianni Alemanno). Perché Mafia Capitale, sostiene Marino, ha prodotto alla città «danni morali e materiali che vedono il Comune quale parte offesa». In sintesi, Roma chiederà i danni a chi sarà ritenuto colpevole di associazione mafiosa, il 416 bis: «Reato commesso a danno di servizi e appalti». Nelle sei pagine firmate Marino si parla di «danni patrimoniali, funzionali e d’immagine».

Annuncio di Fi: «La prossima settimana il gruppo dei consiglieri darà la disponibilità alle dimissioni», Marino continua a lavorare alla giunta. Il rimpasto slitterà: un altro «tecnico» entrerà nella squadra (alla Casa). La rivoluzione sarà anche nei conti: «Altre 20 società possono essere chiuse».