Ambasciate e istituti di cultura. Ecco la scure della Farnesina. Arachi, Corriere della Sera

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Marzo 2014 - 11:31 OLTRE 6 MESI FA
Ambasciate e istituti di cultura. Ecco la scure della Farnesina. Arachi, Corriere della Sera

Ambasciate e istituti di cultura. Ecco la scure della Farnesina. Arachi, Corriere della Sera

ROMA – “Un lucchetto per l’ambasciata di Santo Domingo – scrive Alessandra Arachi sul Corriere della Sera – Un altro per quella di Tegucigalpa, Honduras. E anche la più alta sede diplomatica dell’Islanda chiude i battenti insieme all’ambasciata italiana in Mauritania.
Non va meglio al destino della nostra rappresentanza italiana dell’Unesco a Parigi: chiuderà a breve. E verrà accorpata alla sede di rappresentanza dell’Ocse, sempre nella capitale francese”.

L’articolo completo (La Farnesina? Una sprecopoli, l’articolo del Giornale):

Un piano che era già stato approntato dal precedente ministro degli Esteri Emma Bonino e che l’attuale, Federica Mogherini, ha reso operativo firmando la scorsa settimana i decreti e spedendoli al ministero dell’Economia.
Un piano che – così come calcolato nei decreti operativi – prevede risparmi per l’amministrazione per almeno una dozzina di milioni di euro l’anno, calcolando in primis il risparmio di poco più di 8 milioni e mezzo di spese per il personale. 
Curiose le spese per il personale. C’è un picco indecifrabile nel consolato generale di Timisoara: qui il personale ci è costato 670 mila euro ogni anno, contro i 431 mila dello stesso istituto diplomatico ad Amsterdam o, invece, i 376 mila dell’ambasciata di Santo Domingo.
Già, l’ambasciata di Santo Domingo: nei mesi passati è una tra quelle che ha fatto più rumore perché è la circoscrizione consolare che copre più isole dei Caraibi (tra queste Giamaica, Antigua, Bermuda) e adesso dovranno fare capo altrove, probabilmente Panama o Caracas.
In realtà, non appena erano cominciate a filtrare le prime notizie di questo piano di tagli sono stati in tanti quelli che hanno protestato. Appelli e petizioni un po’ ovunque ma per gli otto istituti italiani di cultura si erano mobilitati anche un bel po’ di intellettuali italiani, tra questi Umberto Eco, Erri De Luca, Philippe Daverio, Emma Dante, Stefano Benni, Carlo Ginzburg.
Gli intellettuali hanno firmato appelli che non sono riusciti a fermare il desiderio di risparmio della Farnesina. Ed ecco che dalla rete di 319 istituti del ministero degli Affari Esteri a breve spariranno gli istituti di cultura italiana di Lussemburgo e di Salonicco, seguendo le sorti di altre sei sezioni distaccate, Francoforte e Ankara, Vancouver e Grenoble, oltre Wolfsburg e Innsbruck.
Per la soppressione di questi otto istituti italiani di cultura i calcoli del decreto della Farnesina prevede un risparmio di quasi 700 mila euro l’anno (697.466,68 per la precisione), al netto di un milione e cento mila euro di oneri annui sottratti di 402 mila euro per la istituzione di nuovi posti.
Una curiosità: quello che ci costava più di tutti era la sezione distaccata di Ankara (244.254) e invece quella che ci costava di meno era la sezione distaccata di Grenoble (81.183,96).