Andrea Scanzi sul Fatto Quotidiano: Balotelli e il cameraman, “elogio di chi se la prende…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Ottobre 2013 - 08:13 OLTRE 6 MESI FA
Andrea Scanzi sul Fatto Quotidiano: Balotelli e il cameraman, "elogio di chi se la prende..."

Andrea Scanzi sul Fatto Quotidiano: Balotelli e il cameraman, “elogio di chi se la prende…”

ROMA – Andrea Scanzi, dalle pagine del Fatto Quotidiano (15 ottobre), riprende la storia di Balotelli e la manata in faccia al cameraman. Andrea Scanzi vuole raccontare proprio lui, il cameraman, Angelo Petragallo. Una vita da mediano, una vita da cameraman.

Ecco l’articolo:

OGNI GIORNO un Angelo Petragallo si sveglia e sa che, per vivere, dovrà sopportare uno e più Balotelli. Una delle categorie più bistrattate della galassia è il cameraman. Nulla o quasi esisterebbe senza di loro, perlomeno in termini di showbiz, eppure nessuno ne parla. Non solo: se possibile, su di loro si infierisce pure. Nella serie tivù Boris c’era addirittura lo “schiavo”, forzatura neanche troppo eccessiva: molti vip li trattano davvero così. Se poi il cameraman – per disgrazia divina – è costretto a muoversi nel mondo del calcio, il rischio di lavorare circondato da personaggi non proprio somiglianti a Schopenhauer è elevato. Angelo Petragallo è il cameraman Mediaset che, due sere fa a Napoli, è entrato in rotta di collisione con Balotelli.

Il suo racconto: “Lo stavo riprendendo da vicino. A un certo punto ha dato una manata alla telecamera e cercato di buttarla a terra afferrandola per la cinghia. Io ho resistito, ma il radiomicrofono è caduto a terra e si è rotto. Avrebbe voluto continuare a litigare se non fosse intervenuta la polizia a portarlo via per salire sul pullman della squadra”. La Figc, come sempre, ha cercato di minimizzare: c’era troppa calca, Balotelli ha avuto le telecamere addosso per 600 metri e ha solo cercato di divincolarsi, colpendo accidentalmente quella più vicina. Non solo il cameraman deve sopportare l’ego del giornalista: deve pure rischiare l’incolumità senza difendersi, poiché rallentato nei movimenti dall’attrezzatura. Una vita da mediano, una vita da cameraman. Niente ribalta. E nemmeno un Ligabue che ti dedichi una canzone: siamo vicini alla categoria.