Apple, sciopero call center contro Teleperformance

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Aprile 2016 - 14:47 OLTRE 6 MESI FA
Apple, sciopero call center contro Teleperformance

Apple, sciopero call center contro Teleperformance

ROMA – Gli operatori del call center di Apple sono in sciopero contro Teleperformance. Sono 450 i lavoratori a Roma che hanno incrociato le braccia accusando l’azienda di fare pressioni sui dipendenti per far passare accordi antisindacali. Uno sciopero che sta causando pesanti disagi agli utenti italiani e francesi, che non hanno nessuno a cui rivolgersi.

Luisa Grion su Repubblica scrive che il call center di Apple è rimasto senza voce e lo sciopero costituisce un problema per il colosso di Cupertino, anche se i lavoratori scioperano contro Teleperformance, la multinazionale francese che fornisce ad Apple il servizio di assistenza ai clienti:

“La stragrande maggioranza dei dipendenti del call center  (450 su 520 ) lavorano infatti con un contratto di somministrazione: sono stati assunti in “affitto” da due agenzie Manpower e Obiettivo Lavoro che li hanno formati, ricollocati sul mercato (hanno fra i 35 e 55 anni e molti di loro sono arrivati al call center dopo aver perso un lavoro) e “affidati” a Teleperformance. La multinazionale dei call center secondo i sindacati non rispetta le regole base del contratto e già in passato è stata al centro di proteste per alcune decisioni adottate nella sede di Taranto. E’ per questo che, dopo oltre un anno e mezzo di vertenza, Nidl Cgil e Felsa Cisl hanno organizzato un presidio fuori dalla sede e indetto uno sciopero di otto ore, dalle 8 alle 16: uno dei primi dichiarati in Italia da lavoratori in somministrazione.

Fra i motivi dello scontro, la prassi dell’azienda di non riconfermare i lavoratori dopo il secondo rinnovo (ogni contratto durerebbe sei mesi) in modo da non far mai maturare scatti di anzianità;  il mancato riconoscimento dei livelli di inquadramento, la mancata concessione delle ferie e dei permessi previsti dal contratto, la formulazione dell’orario e il mancato versamento delle maggiorazioni dovute. “Si tratta di contratti part time di 4 ore al giorno con obbligo di altre 4 supplementari pagate al netto senza contributi – spiega Marcello Gargiulo della Felsa Cisl – ; gli accordi prevedono che se le 4 ore in più sono richieste tutti i giorni vadano ricontrattate. Noi chiediamo che 2 siano inserite a pieno titolo, l’azienda non ne vuol sapere”.  Ma i sindacati denunciano anche pressioni da parte di Teleperformance per impegnare i lavoratori a non fare vertenza.

“Vogliono sottrarre a Manpower e Obiettivo Lavoro i dipendenti ed assumerli direttamente qui per sei mesi. E’ una fregatura, un accordo tombale, un “nulla a pretendere” che chiude ogni possibilità di far valere i diritti. Ed  è un accordo fuori legge – spiega Gargiulo – ; si può fare solo in presenza di sindacati o di istituzioni terze, invece l’azienda chiama uno a uno i lavoratori e li fa firmare”.

Lavoratori, precisa il sindacato, che sono già sotto pressione per l’imminente scadenza del contratto: circa 250 accordi scadono fra fine aprile e i primi di maggio. Stamattina i 70 lavoratori a tempo indeterminato hanno varcato i cancelli della azienda, al presidio c’erano un centinaio di persone. “Siamo consapevoli del sacrificio che chiediamo, ma questa vertenza ha bisogno di visibilità” dicono i sindacati. Nei giorni scorsi l’azienda avrebbe avviato operazioni di “moral suasion”: agli operatori che raggiungeranno un certo tetto di chiamate sarà regalato un lettore Ipod.

La precisazione di Manpower. I lavoratori assunti con contratto di somministrazione in part time al 50% possono svolgere su richiesta dell’azienda committente ed in maniera del tutto volontaria, orario supplementare fino al raggiungimento dell’orario massimo settimanalmente previsto dal contratto (cioè 40 ore). L’utilizzo dell’orario supplementare e la sua relativa retribuzione è regolamentata dal contratto collettivo di riferimento. Su di esso gravano tutti gli istituti previsti dalle disposizioni di legge, ivi compresi gli oneri previdenziali, rigorosamente osservati dal Gruppo Manpower, in questo come in tutti gli altri contratti di lavoro gestiti”.