Barbara e Marina Berlusconi, le due sorelle unite “nella trincea del no”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Ottobre 2013 - 10:59 OLTRE 6 MESI FA
Barbara e Marina Berlusconi, le due sorelle unite "nella trincea del no"

Barbara e Marina Berlusconi, le due sorelle unite “nella trincea del no”

ROMA – Barbara e Marina Berlusconi, le due sorelle unite “nella trincea del no”. “Non ho mai avuto e non ho alcuna intenzione di impegnarmi in politica” dichiara Marina, “Noi non intendia­mo far politica” conferma Barbara.

Scrive Marco Galluzzo per il Corriere della Sera:

Chi conosce Marina da vicino, i suoi amici e le sue amiche, confermano la smentita. Fuori dalle aziende la primogenita del Cavaliere dedica gran parte del suo tempo, quello che resta almeno, alla famiglia. Non ha alcuna voglia di cambiare vita, «a meno che non me lo chieda mio padre e che non serva per difenderlo, lui è quello che ha costruito nella sua vita, ma non credo che sarebbe così».
Insomma Berlusconi non l’avrebbe mai chiesto, almeno con forza, e lei ritiene l’ipotesi priva di utilità, se non controproducente. Ieri i titoli della galassia berlusconiana festeggiavano la notizia, in Borsa, mentre persino i bookmaker scommettono contro il cambio di guardia alla guida del partito, quotandolo 3 volte di più del rifiuto di Marina.
Ovviamente nel partito si trova gente disposta a scommettere sulla smentita tattica: «perché non dovrebbe smentire?», si chiedono in tanti, sperando che qualche mese prima del voto, quando sarà, Marina possa cambiare idea. È certo che si tratta in molti casi più di auspici che di informazioni dirette e del resto ieri alla smentita della primogenita si è aggiunta quella di Barbara.
«Né io né Marina scenderemo in campo. Siamo state molto nette», mette nero su bianco la terzogenita del Cavaliere, oggi consigliere di amministrazione del Milan e soprattutto, come la sorella, grande difensore del padre: «La condanna di mio padre è infame e infamante. Mio padre ha fatto molto per l’Italia. È da tutti riconosciuto come un grande imprenditore, ha creato decine di migliaia di posti di lavoro, ha segnato una fase della storia politica del nostro paese che non si è ancora conclusa e non può essere considerato un criminale. Io, come mio padre, questa sentenza Mediaset non posso rispettarla, è il ribaltamento della verità».
Significativo anche il giudizio su chi sta accanto al padre: «Ci sono gli amici di sempre, quelli con cui lui ha costruito le imprese e che sono tuttora per lui amici fraterni, come Doris, Confalonieri, Letta, e altri… E poi ci sono quelli, tanti, che hanno finto di sposare le sue idee politiche, ma che in realtà agivano per interesse personale. Per le poltrone e per il potere. Il loro interesse privato, unito a una palese inadeguatezza, oggi si manifesta in una totale assenza di idee e contenuti politici. Ed è la cosa più grave». In ogni caso «chi sta cercando un atto di umiliazione quasi che Berlusconi dovesse espiare la colpa di esistere è fuori strada. Mio padre non si cospargerà la testa di cenere per dare a qualcuno la soddisfazione dello spettacolo che sostituisce la ghigliottina».
A suggellare la giornata interviene anche Fedele Confalonieri: «Spero che né Marina né Barbara siano condannate a fare politica».