Berlusconi, motivazioni condanna; Imu; Siria: rassegna stampa e prime pagine

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Agosto 2013 - 09:59 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’amara sorpresa sulle seconde case. Il Corriere della Sera: “L’Imu sulle prime case sparisce. Ma il governo reintroduce, sia pure abbattuta del 50%, la cosiddetta Irpef fondiaria sulle case non locate, sparita con l’arrivo dell’Imu. La maggioranza, intanto, litiga già sull’Iva. Fassina (Pd) dice che aumenterà e il Pdl insorge. Letta cerca di mediare: faremo di tutto per evitarlo.”

Pace sull’Imu, si litiga sull’Iva Fassina: aumenterà. Insorge il Pdl. L’articolo a firma di Fabrizio Caccia:

“«Abbiamo dato risposte concrete — diceva ieri mattina il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ospite di Radio Anch’io —. Misure importanti da cui l’Italia può trarre grande giovamento. Dalla nuova Service tax, in particolare, ci sarà più equità. Le famiglie numerose saranno meno penalizzate rispetto a quanto l’Imu faceva oggi». Già, il day after dell’Imu sembrava cominciato proprio bene. In quegli stessi minuti, però, contro il governo, muoveva critiche durissime l’ex premier, Mario Monti: «La vicenda dimostra che l’intimidazione paga — le parole del Professore, leader di Scelta civica a RaiNews —. Letta ha preferito assicurare la sopravvivenza del governo con questa resa sull’Imu. In questo modo ha ceduto al Pdl. Io continuo a sperare che l’esecutivo duri, ma mi auguro che abbia spina dorsale e non sia smidollato e in balìa delle pressioni dell’una e dell’altra parte». Severo giudizio di Monti che, in questo caso, trova concorde, su Twitter, anche il suo ex ministro Corrado Passera: «Certo che mi sembra eccessivo togliere l’Imu nel 2013. Dal 2014 mi sembra invece che sia solo un cambio di nome. Cattiva politica». Ma la vera «bomba» di lì a poco l’avrebbe lanciata Stefano Fassina, il viceministro Pd dell’Economia, intervenendo sul sito dell’Huffington Post : «In una fase così difficile, dedicare un miliardo per eliminare l’Imu per meno del 10 per cento degli immobili di maggior valore, ha sottratto preziose risorse a finanziare, ad esempio, il rinvio dell’aumento dell’Iva, previsto oramai irrimediabilmente, grazie alla vittoria del Pdl, per il 1 ottobre».”

Un mese e mezzo per trovare le coperture. L’asticella del Tesoro sale a 14 miliardi. L’articolo a firma di Enrico Marro:

“Il governo, con il decreto approvato l’altro ieri che ha cancellato la prima rata dell’Imu sull’abitazione principale e sull’agricoltura, si è impegnato ad abolire anche il saldo 2013. Questo significa trovare altri 2,4 miliardi. A questi bisogna aggiungere un altro miliardo se la sospensione dell’aumento dell’Iva dal 21 al 22%, che altrimenti partirebbe il primo ottobre, verrà confermata fino al 31 dicembre di quest’anno. E siamo a quasi tre miliardi e mezzo. Se contiamo che alcune centinaia di milioni serviranno per rifinanziare le missioni militari all’estero fino al 31 dicembre 2013 e ulteriori esigenze che dovessero manifestarsi sul fronte della cassa integrazione in deroga (le Regioni dicono che servirebbe ancora un miliardo, ma probabilmente esagerano), arriviamo a 4 miliardi. Dove trovare le risorse per coprire queste minori entrate (Imu, Iva) e maggiori spese? Al Tesoro temono che alla fine non si potrà fare a meno di aumentare le accise (nei giorni scorsi si era parlato perfino della benzina) perché è impossibile immaginare tagli della spesa corrente che possano generare miliardi di euro in appena 2-3 mesi (qualcosa invece si può fare sulle spese in conto capitale, dirottando i fondi delle opere non cantierate). Eppure una copertura andrà trovata, altrimenti il deficit 2013 rischia di superare il 3% del Prodotto interno lordo e l’Italia infrangerebbe di nuovo le regole europe. Teniamo conto tra l’altro che le stime del governo di un deficit al 2,9%, formulate a maggio, appaiono ottimistiche perché basate su un Pil previsto in calo dell’1,3% mentre secondo le più recenti previsioni degli organismi internazionali, dovrebbe essere più forte, intorno all’1,8%.”

Seconde case, caro-tasse. Ecco il conto da pagare. L’articolo a firma di Gino Pagliuca:

“Se l’abolizione dell’Imu per la prima casa rappresenta un risparmio, per le seconde case sfitte il costo salirà. Se ne accorgeranno i proprietari quando nella primavera prossima dovranno fare i conti con il 730 o il modello Unico. Il decreto varato dal governo infatti reintroduce, sia pure con un abbattimento del 50%, la cosiddetta Irpef fondiaria sulle abitazioni non locate, una norma cancellata con l’introduzione dell’Imu. La bozza del provvedimento varato da Palazzo Chigi stabilisce che la norma vale «per l’anno fiscale in corso al 31 dicembre 2013», e quindi impatta su Irpef e addizionali dovute per quest’anno, in deroga esplicita a quanto disposto dallo statuto del contribuente. Questo è un punto critico da sottolineare, perché quando nel 2012 il governo Monti provò a introdurre il taglio delle detrazioni a valere sull’anno fiscale in corso dovette fare marcia indietro. Ma al di là dei problemi giuridici e politici che forse questo aspetto porrà, vediamo in concreto che cosa significa. Il 50% della rendita catastale originaria dell’immobile, rivalutata del 5% viene considerata alla stregua di reddito del contribuente e assoggettato alle relative imposte, se l’abitazione è residenza di un familiare o di un comproprietario; se invece l’immobile è tenuto a disposizione (perché ad esempio si tratta di una casa per vacanza) la metà della rendita rivalutata viene maggiorata ulteriormente del 33,3%.”

Dopo l’Imu, si apre il fronte Iva. La Stampa: “Dopo la decisione di cancellare l’Imu, all’interno della maggioranza si apre il fronte dell’Iva. Il viceministro dell’Economia, Fassina, annuncia che dal 1° ottobre l’aumento è scontato, scatenando le reazioni del Pdl. La Cassazione sul processo Mediaset: Berlusconi ideò la frode. Il Cavaliere: allucinante.”

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“Berlusconi ideatore e beneficiario del sistema illecito”. L’articolo a firma di Guido Ruotolo:

“Il giudice relatore deve aver saltato anche il giorno di Ferragosto per fare presto: 208 pagine di motivazioni in 28 giorni. Adesso, la Corte d’appello di Milano potrà ridefinire i termini delle pene accessorie (riducendo da quattro a tre gli anni di interdizione dai pubblici uffici). E tra la fine di novembre e gli inizi di dicembre, la Cassazione potrebbe porre fine al processo sui diritti televisivi Mediaset. Il presidente Antonio Esposito nella sua improvvida intervista al «Mattino» si era lasciato andare a valutazioni che hanno sollevato un mare di critiche: «Silvio Berlusconi non poteva non sapere…». In realtà a leggere le motivazioni del relatore Amedeo Franco, ma poi sottoscritte dall’intero collegio della sezione feriale, il ruolo di Silvio Berlusconi è molto di più compromesso: «Le risultanze processuali dimostrano, come incisivamente afferma il giudice di primo grado, “la pacifica diretta riferibilità a Berlusconi della ideazione, creazione e sviluppo del sistema che consentiva la disponibilità di denaro separato da Fininvest e occulto”, cioè di quel meccanismo delle società facenti capo a Silvio Berlusconi – che nelle più volte richiamata mail del contabile Schwalbe, indirizzata al presidente della distribuzione internazionale della Fox – è definito come “l’impero di Berlusconi, che funziona come un elaborato shell game… e cioè “gioco dei gusci vuoti con la finalità di evadere le tasse italiane”».”

Obama: raid limitati. Il Parlamento inglese boccia Cameron. L’articolo a firma di Paolo Mastrolilli:

“Gli Stati Uniti continuano i preparativi militari e politici, anche se ieri Gran Bretagna e Francia hanno frenato. Parigi chiede di aspettare i risultati della missione degli ispettori dell’Onu, che domani lasceranno Damasco e faranno un primo rapporto orale al segretario generale Ban Ki moon. Proprio al Palazzo di Vetro ieri pomeriggio è stata convocata una riunione a porte chiuse delConsigliodiSicurezza,richiesta dalla Russia. Secondo voci di corridoio aveva lo scopo di discutere una possibile proposta di compromesso sulla risoluzione presentata mercoledì da Londra, ma Mosca ha ribadito il no al linguaggio del documento originale. La drammatica giornata è cominciata nella capitale britannica, dove Cameron ha presentato ai parlamentari le prove dell’attacco chimico. Un testo di tre pagine, in cui l’intelligence scrive che solo il regime aveva accesso a quel genere di armi. I servizi ricordano che l’uso delle armi chimiche da parte di Assad era stato già accertato in 14 occasioni, e quindi definiscono «altamente probabile» la sua responsabilità.”

Incrociatori russi di fronte alla flotta Nato. L’articolo a firma di Maurizio Molinari:

“Vladimir Putin rafforza lo schieramento navale nel Mediterraneo Orientale per ostacolare i piani dell’attacco americano al regime di Bashar Assad. Dall’inizio dell’escalation siriana il leader del Cremlino ha scelto il silenzio, lasciando ai diplomatici il compito di smentire le accuse ad Assad di aver usato i gas, ma ora compie una mossa militare: l’invio dei lanciamissili «Moskva» e «Varyag» assieme ad una «grande unità anti-sommergibili». Attraverso l’agenzia Interfax lo stato maggiore russo spiega che sono «correzioni necessarie allo schieramento navale in ragione dei noti sviluppi in corso». Poiché Mosca ha già nell’area 16 navi da guerra e tre portaelicotteri l’intenzione è di aggiungere unità che rendano più visibile il primo dispiegamento permanente di navi nel Mediterraneo dalla dissoluzione dell’Urss. «È una manifestazione di diplomazia delle cannoniere da parte di Mosca – commenta Lee Willett, direttore di Jane’s Navy International – nel deliberato tentativo di interferire in qualsiasi tipo di attacco».”

Attenti a quei due. La Juve pesca Ancelotti. Il Real: “Loro un’enorme difficoltà”. Per il Milan ancora Messi: otto sfide al Barça in tre stagioni. L’articolo a firma di Marco Ansaldo:

“L’impatto è forte. Alla Juve il Real Madrid, al Milan il solito Barcellona e al Napoli il Borussia Dortmund: nei gironi delle italiane sono finite tre delle quattro semifinaliste dell’ultima Champions League e non consola che sia stata risparmiato il Bayern che la vinse. L’avvio è affascinante. Grandi sfide, ma anche grandi rischi e a uscirne meglio è stato il Milan: affrontare i blaugrana è diventata un’abitudine da tre stagioni e i rossoneri possono ripetere l’esperienza di due anni fa, quando si qualificarono dietro ai catalani. È il girone in cui tutti hanno vinto il titolo europeo, tuttavia l’Ajax è fermo al ‘95 (contro il Milan) e il Celtic addirittura al 1967, finale a Lisbona contro l’Inter: hanno fatto la storia, ora faticano a reggere la cronaca. Perciò non convince l’opinione tartufesca di Messi, per il quale «ci saranno equilibrio e grandi partite ma abbiamo il vantaggio di conoscere le avversarie»: in realtà questo è tra i gruppi che si adattano meglio a un pronostico. Il Milan comincerà contro gli scozzesi in casa, il contatto con il Barça avverrà alla terza giornata e forse per allora i rossoneri avranno trovato l’equilibrio e Massimiliano Allegri qualche elogio.”