Botte di Brescia viste da destra: “Squadristi rossi” e da sinistra: “Tensione”

Pubblicato il 12 Maggio 2013 - 12:26 OLTRE 6 MESI FA
Brunetta a Brescia tra gi scudi di plastica dei poliziotti più alti di lui (LaPresse)

Brunetta a Brescia tra gi scudi di plastica dei poliziotti più alti di lui (LaPresse)

Berlusconi in piazza Brescia contro i giudici e i tafferugli che hanno distinto la kermesse offrono un buon esempio di come si possono riferire i fatti secondo le proprie opinioni.

Il Giornale, del fratello di Silvio, Paolo Berlusconi, titola:

“A Brescia botte, insulti e bandiere bruciate: il popolo del centrodestra aggredito da grillini e attivisti di Sel”.

Libero, diretto da Maurizio Belpietro:

“Un sabato italiano. Squadristi rossi, assassini neri. A Brescia centro sociali e grillini aggrediscono i supporter del Pdl. A Milano ghanese irregolare uccide a picconate una persona e ne riduce altre due in fin di vita”.

È un titolo insolitamente greve anche per gli standard di Libero. Dà anche un po’ fastidio l’accostamento tra gli scontri in piazza e un disgraziato nero: come se gli italiani e i bianchi in genere non ne facessero anche di peggio. Remember Breivik?

Le botte di Brescia sono invece per lo più assenti dalle prime pagine degli altri giornali.

C’è in una pagina interna del Corriere della Sera la foto di un sostenitore di Berlusconi con un po’ di sangue sul viso, c’è dentro Repubblica la foto quasi esilarante di Renato Brunetta scortato da 15 dicesi 15 poliziotti anti sommossa, con gli scudi di plastica più alti di lui.

I titoli di prima pagina.

Repubblica:

“Giustizia, fischi a Berlusconi. Alla manifestazione contro le toghe anche migliaia di contestatori”.

Messaggero:

“Berlusconi: io come Tortora. Tensione in piazza con centri sociali e M5S”.

Corriere della Sera:

“Berlusconi: non mi fermeranno, Contestazione dei centri sociali”.

Il Manifesto:

“Berlusconi contestato contesta i giudici”

La Stampa:

“Dura contestazione a Brescia. Pdl in piazza, un caos nel Governo”.

Il Sole 24 Ore:

“Berlusconi contro i pm. Tensioni in piazza”.

Emozionante, da inviato di guerra, la cronaca di Carmelo Lopapa su Repubblica:

“Brescia è caldissima, è il primo comizio di fronte a una contestazione così vasta, imponente, organizzata”. […]  Al fianco del Cavaliere (non sul palco) c’è giusto il capo del Viminale Angelino Alfano. I due erano insieme ad Arcore e da lì hanno raggiunto Brescia in elicottero.

“Quando i tafferugli e poi le contestazioni costringono il Cavaliere a ritardare di quasi due ore l’inizio del comizio, Alfano chiama su tutte le furie il prefetto Narcisa Brassesco Pace e, soprattutto, il questore, Luigi De Matteo. Chiede conto e ragione di quanto sta avvenendo, loro assicurano di fare quel che devono e possono, il ministro li striglia, raccontano fonti Pdl.

“Ma è proprio la presenza di Alfano a diventare un caso politico, ora dopo ora. Se non si fosse presentato a Brescia, il caso politico tuttavia sarebbe esploso dentro il Pdl”.

Hanno mediato, così è saltata la marcia su Milano,

“la mobilitazione dei parlamentari Pdl, in concomitanza con la requisitoria al processo Ruby. Magari per spostarsi poi in massa davanti al Tribunale, come avvenuto l’11 marzo. Meglio evitare, hanno suggerito i legali Ghedini e Longo. E così pure Alfano, che rischiava di ritrovarsi col presidio milanese mentre lui e gli altri ministri sarebbero stati in ritiro col premier Letta in abbazia. Un corto circuito non da poco. L’assemblea di tutti i parlamentari si terrà, ma in una sala di Montecitorio”.