Caffè, perché è cattivo? Occhio a acqua, moka, miscela…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Settembre 2015 - 14:19| Aggiornato il 17 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA
Caffè cattivo e bruciato? Ecco i 5 errori da non fare

Caffè cattivo e bruciato? Ecco i 5 errori da non fare

ROMA – Se siete stanchi di caffè bruciati e mai cremosi, ci sono 5 errori molto comuni da non fare. Così comuni che a volte, forse, facciamo senza renderci conto. Dalla corretta conservazione della miscela, che deve essere tenuta in un contenitore ermetico per non perdere l’aroma, alla scelta dell’acqua, che non deve essere troppo calcarea, e la pulizia della moka, ottenere il caffè perfetto è meno difficile di quanto si potrebbe pensare.

Il Corriere della Sera fa un elenco dei 5 errori da evitare per avere un ottimo caffè:

“Il primo fattore è la miscela: se improvvisamente non ci piace più, potremmo aver commesso un errore nella conservazione. Bisogna controllare subito se il contenitore in cui la teniamo è chiuso ermeticamente e se per caso lo abbiamo messo vicino ad alimenti particolarmente odorosi, dalle tisane ai preparati per risotti o per il brodo: il caffè assorbe gli aromi circostanti, perciò va tenuto lontano da altri generi alimentari dal sapore forte. In generale, comunque, la miscela adatta al caffè in moka è quella macinata non troppo sottile: se ne state usando una molto fine, provate a cambiarla

Chi utilizza il caffè in chicchi e li macina da solo, potrebbe averli conservati male o averne acquistati di eccessivamente tostati. I chicchi del caffè si ossidano facilmente, devono stare in un contenitore ermeticamente chiuso e in un luogo asciutto. Se la conservazione è giusta ma il caffè è comunque molto amaro il problema potrebbe stare nella tostatura: potreste aver acquistato dei chicchi bruciacchiati, dovete cambiarli

Il secondo fattore che può rovinare un caffè è l’acqua con cui lo si prepara: se è troppo calcarea il caffè ne risente. La regola generale è: fate il caffè con l’acqua che berreste. Quindi, se filtrate quella del rubinetto per berla, filtratela anche per fare il caffè. Altrimenti usate quella minerale in bottiglia. Quando la mettete nella moka deve essere fredda

Terzo fattore: la moka sporca. Certo, è risaputo che non la si debba lavare con il detersivo, ma ciò non significa che non la si debba pulire. Dopo ogni caffè dovete risciacquarla con acqua calda e farla asciugare perfettamente prima di avvitarla. Dopo all’incirca trenta caffè la pulizia deve essere più accurata: la caffettiera va smontata, la guarnizione sostituita se rovinata, il filtro ripulito con uno spazzolino o uno spillo in modo che i fori siano tutti liberi. E ogni tanto è bene mettere la moka sul fuoco con un po’ di acqua e bicarbonato

Quarto fattore: la preparazione. A volte nella fretta facciamo il caffè male. Ma basta seguire qualche semplice regola per ottenere un buon risultato. Per prima cosa, all’interno della caldaia l’acqua non va mai messa oltre il livello della valvola. Il suggerimento è tenerla di poco più bassa. Poi: il caffè nel filtro non va pressato, bisogna solo riempirlo fino all’orlo. La moka va avvitata saldamente e messa sul fornello a fuoco minimo. Non appena il caffè gorgoglia la moka va tolta dal fuoco, altrimenti si brucia. L’ultima parte del caffè deve uscire a fuoco spento (anzi, è bene spostare proprio la moka in modo che non resti sul fornello ancora caldo)

Il quinto fattore che rovina un caffè è saltare il passaggio del cucchiaino. Prima di essere servito il caffè va mescolato sulla moka, per amalgamare la parte più densa uscita per prima e quella più leggera uscita alla fine. Spesso questo passaggio non viene fatto”.