Canone Rai, ecco come disdire l’abbonamento

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Giugno 2014 - 11:38 OLTRE 6 MESI FA
Ecco cosa si deve fare per dare la disdetta del Canone Rai

La disdetta al canone Rai arrivata al Giornale

ROMA – Ecco cosa si deve fare per dare la disdetta del Canone Rai. Il Giornale, nel 2010, lanciò la sfida a Viale Mazzini e soprattutto al Parlamento per chiedere di abolire la legge sul canone Rai, ferma a un regio decreto del 1938. Da al­lora sono passati quattro anni e non è cambiato nulla, anzi qualcosa sì.

Come scrive il Giornale,

centinaia di letto­ri, seguendo le istruzioni pub­blicate sul quotidiano, sono riusciti a disdire legal­mente il canone Rai. Come? Semplice: la legge prevede che si debba fare una richiesta di di­sdetta accompagnata da una lettera in cui si acconsente al «suggellamento» della tv in un sacco di juta (una pratica in di­suso dagli anni Ottanta) su cui ruota un vero e proprio giallo. Se non si risponde la disdetta non è valida. Se si risponde, in­vece, scatta la disdetta ma nes­suno può suggellare la tv per­ché così la Rai lederebbe un di­ritto costituzionalmente ga­rantito perché impedirebbe di vedere tutti gli altri canali.

Allo­ra alla valanga di richieste la Rai rispose con una missiva in­viata per posta ordinaria che minacciosamente suonava più o meno così: “Diteci dove abitate e quanti televisori ave­te e fissiamo un appuntamen­to per suggellare le tv. Avete so­lo 15 giorni”. E ancora: la man­cata restituzione della dichia­razione renderà inefficace la disdetta. Alcuni, spaventati dall’ipotesi di vedere la pro­pria tv in un sacco di juta, han­no preferito pagare. Ma in real­tà non è così. È vero che la lette­ra fissa un termine di 15 giorni entro i quali rispondere, ma è anche vero che la lettera è ordi­naria. E come ha confermato al Giornale Alessandro Drei, lega­le di una delle associazioni dei consumatori, “sono almeno trent’anni che nessuno suggel­la più le tv. E comunque la ri­chiesta di rescissione del cano­ne vive di vita propria e non è necessariamente subordinata all’effettivo suggellamento del­la tv”.

Ma anche se così fosse, per colpa della legge dopo l’ok al sug­gellamento non succede nul­la, tranne l’arrivo di una missi­va in cui si dice che la disdetta è valida.