Canone Rai, mentire sul possesso della tv diventerà reato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Ottobre 2015 - 11:59 OLTRE 6 MESI FA
Canone Rai, mentire sul possesso della tv diventerà reato

Canone Rai, mentire sul possesso della tv diventerà reato

ROMA – Diventerà un reato mentire sul possesso della tv per non pagare il canone Rai. Una sanzione da 200 a 600 euro per gli evasori ma rimane per ora ancora il nodo sulla fattura in bolletta. Filippo Bernocchi, il delegato “energia e rifiuti” dell’Anci, l’associazione dei Comuni, la butta lì: se nella bolletta elettrica ci può andare il canone della Rai, è la sintesi del suo ragionamento, perché non caricarci sopra anche la Tari, la tassa sui rifiuti. In fin dei conti non è che i Municipi hanno meno evasori della Tv pubblica.

Andrea Bassi per Il Messaggero scrive:

Ce la farà il governo ad introdurre il canone in bolletta già nel 2016? A Palazzo Chigi ne sono convinti. Ma la Rai incassa le somme a gennaio di ogni anno, e la legge di Stabilità entra in vigore il primo giorno dell’anno. Servirà una corsa contro il tempo per addebitare sulla prima bolletta del primo bimestre del 2016, quella che scade a febbraio, la prima rata del canone. L’importo è chiaramente stabilito nella norma: 100 euro che scenderanno a 95 nel 2017. Essendo la cifra spalmata su sei bollette bimestrali, ogni volta che si pagheranno i consumi elettrici bisognerà aggiungere al conto altri 16,66 euro.

Ma cosa succede se chi riceve la bolletta ritiene che il canone della Tv non sia dovuto? E non è un’ipotesi di scuola, perché ogni nucleo familiare è tenuto a pagare la tassa una sola volta, ma una stessa persona potrebbe avere più bollette intestate: casa delle vacanze, garage, persino quella di una cappella del cimitero. Nel caso in cui l’addebito del canone dovesse arrivare su due bollette, il consumatore dovrà seguire un iter non semplicissimo. Prima di tutto dovrà compilare un nuovo bollettino postale scomputando dal costo dell’energia quello del canone. Poi dovrà comunicare alla società elettrica che la tassa non è dovuta.

Questo potrebbe avvenire anche se in casa non ci sono televisori o «altri apparecchi atti a ricevere il segnale televisivo», come può essere anche un computer. Mentire in questa comunicazione sarà particolarmente rischioso, perché diventerà un reato, con una pena fino a due anni prevista dal codice per le dichiarazioni mendaci. Toccherà alle società elettriche comunicare al Fisco chi sono i «morosi».