Charles Aznavour: “Ho pagato politici per evitare il fisco”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Novembre 2013 - 11:04 OLTRE 6 MESI FA
Aznavour

Aznavour (LaPresse)

PARIGI – “Gli avvocati mi sono costati caro, ma c’è stato di peggio”. Charles Aznavour, il Frank Sinatra di Francia, si apre ai microfoni di France Info, e confessa l’inconfes­sabile e l’inconfessato: “Ora lo posso anche dire. Ci sono stati in passato responsabili po­litici che potevano aiu­tarmi con la mia situa­zione e io ho anticipato un po’ di denaro liqui­do per i voti che dovevano avere”.

Tangenti per non avere guai con il fisco. Bustarelle. Re­capitate per mezzo di intermediari. Ma fi­nite poi nelle mani giuste, quelle di uomini delle istituzioni. “Ce ne sono stati diversi, di ogni tendenza politica, anche di centro. Mi è costato molto caro”.

Scrive Gaia Cesare sul Giornale:

Caro in termini economici ma anche affet­tivi, spiega Aznavour. “Mi hanno spinto a la­sciare la Francia», dice la star riferendosi al­l’accanimento del fisco nei suoi confronti e al suo trasferimento in Svizzera, dove vive da­gli anni Settanta, come in un «esilio». «Se non avessi avuto tanti problemi con l’ammi­nistrazione e i media sarei rimasto in Fran­cia ». Prima di lasciare il Paese, «per difende­re il mio onore » – racconta dopo aver precisa­to di pagare ancora alcune imposte nel suo Paese d’origine (2,3 milioni di euro nel 2012) – uscivo tutti i giorni con la dichiarazione dei redditi in tasca per provare la mia buona fe­de.

Aznavour mette il dito nella piaga. Quella di una pressione fiscale che in Francia sta di­ventando sempre più insopportabile per molti e che mesi fa ha spinto la star del cine­ma Gérard Depardieu a lasciare il Paese e a prendere il passaporto russo in segno di pro­testa contro uno Stato che- denuncia l’atto­re – si accanisce da tempo contro alcuni dei suoi principali contribuenti. Ed è proprio l’impennata della pressione fiscale che sta costando carissima, in termini di consenso elettorale, al suo ultimo e principale artefice, il presidente François Hollande ormai al mi­nimo­storico nei sondaggi e divenuto record­man della Quinta Repubblica quanto a im­popolarità. Da giorni in piazza a Parigi (…) migliaia di persone sfilano contro la politica asfissiante di gover­no e presidenza socialisti. Berretti rossi con­tro l’ecotassa sui Tir,temporaneamente so­spesa, hanno invaso qualche giorno fa gli Champs Elysées mentre, poche ore dopo, ol­tre cinquecento cavalli e pony bloccavano il traffico davanti alla Bastiglia per manifesta­re la rabbia dei gestori di maneggi e scuderie contro l’aumento dell’Iva, un balzo dal 7 al 20 per cento.

Ma il presidente- accusano i suoi detratto­ri- se ne infischia.Un video col capo dell’Eli­seo in bicicletta- cappellino di paglia in testa e tre palloncini blu bianco e rosso (il tricolore francese) che svolazzano – ha già realizzato quasi 500mila visualizzazioni su Youtube : Hollande pedala e intona divertito la celebre canzone di Charles Trenet Je chante, riadat­tata per l’occasione in Je taxe, una parodia ir­riverente sul fardello a carico dei francesi. (…)