Classifica calciatori provocatori: Balotelli primo. Poi Verratti, Zeman e Mourinho

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Settembre 2014 - 19:36| Aggiornato il 22 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA
Classifica calciatori provocatori: Balotelli primo. Poi Verratti, Zeman e Mourinho

Classifica calciatori provocatori: Balotelli primo. Poi Verratti, Zeman e Mourinho (LaPresse)

ROMA – Non si smette mai di imparare. Esiste una “classifica dei calciatori più provocatori”. Saldo al comando Mario Balotelli, poi altre conoscenze, o ex conoscenze, del calcio italiano come Marco Verratti, Zdenek Zeman e Josè Mourinho.

Ne parla La Gazzetta dello Sport in un articolo di Alessandro Grandesso che riportiamo di seguito per la nostra rassegna stampa online.

“In teoria era la vittima. Ma alla fine è passato quasi per il colpevole. E’ lo strano paradosso di Thiago Motta uscito con una frattura non scomposta al setto nasale dalla partita di metà agosto contro il Bastia, per via della testata subita da Brandao. Il brasiliano dei corsi poi è stato squalificato sei mesi. Solo, verrebbe da dire, vista l’aggressione premeditata e violenta. Ma in Francia, la sospensione è stata accolta come la giusta pena.

Perché in fondo è passata anche la linea difensiva. Cioè quella che sostiene che la testata di Brandao sia stata indotta dagli insulti subiti da Motta. Che oggi, France Football piazza al quinto posto dei provocatori di Ligue 1. E nel top 20, c’è pure Marco Verratti. Balotelli invece è il re della provocazione a livello internazionale. Decimo, in Ligue 1, Ibrahimovic, per via del suo hobby a umiliare gli avversari con le sue frasi assassine post partita. Ne sa qualcosa Gignac del Marsiglia che la scorsa stagione, dopo il confronto diretto, fu bollato dallo svedese come il quinto difensore aggiunto del Psg, perché il marsigliese non aveva visto palla e era stato costretto a giocare spalle alla porta di Sirigu.

Ma Gignac si gode per ora la rivincita con 8 gol dopo 8 giornate. Ibrahimovic è fermo a 5. Verratti invece si ritaglia un posto al sole per la tendenza a protestare in modo sistematico con gli arbitri. Ma è un capo d’accusa che può persino piacere in Francia, dove la contestazione viene percepita come un elemento caratterizzante del patrimonio nazionale, dalla Rivoluzione del 1789 in poi. In ogni caso, l’azzurro ha promesso sulle colonne della Gazzetta di non voler più prendere cartellini gialli per proteste. Aggiungendo però:

“Non per i falli tattici però”. E di falli tattici, Thiago Motta ne sa qualcosa, nel ruolo delicato di sentinella di centrocampo. Solo che l’ex nerazzurro si piazza pure davanti all’ex c.t. Domenech grazie alla capacità di “sussurrare carognate agli avversari. E un giorno un compatriota gliel’ha fatta pagare seppur in modo vergognoso”. Condanna che avalla quindi l’idea per cui il provocatore è più colpevole del provocato. Ne sa qualcosa Materazzi, persona non gradita in Francia, per aver fatto sbroccare Zidane, comunque eroe francese della finale del Mondiale 2006, persa anche per via dell’espulsione rimediata dopo la testata in mondovisione da Berlino. A livello internazionale, Balotelli arriva primo. Unica consolazione: la classifica di France Football d’oltre confine si limita a un elenco in ordine alfabetico.

E così nella top 10 ci entra pure Zeman con le sue sassate alla Juventus di Moggi. E in mezzo, gli immancabili Mourinho, Barton e il cannibale Suarez”.