ROMA – Coronavirus, anche il Governo e Giuseppe Conte hanno commesso errori, come il mitico commissario del Carosello della Brillantina Linetti. Li individua Giovanni Valentini, sul Fatto Quotidiano, come errori, “qualche” , “di strategia e soprattutto di comunicazione”.
Secondo Valentini c’è stata una “sovraesposizione mediatica a cui s’è prestato lo stesso premier, seppure con le migliori intenzioni”.
L’aspetto più comico, pur nella tragicità delle circostanze, è stato quello che Giovanni Valentini definisce “vaudeville televisivo” con il cambio dei testimonial
“scelti – a quanto pare – direttamente da Palazzo Chigi, per gli spot socio-sanitari affidati prima alla figura più appropriata del “professor” Michele Mirabella, apprezzato divulgatore della salute sulle reti Rai, e poi a quella forse più popolare ma senz’altro meno attendibile di Amadeus”.
Il popolare e ormai ubiquo presentatore tv ha però un grande vantaggio dal punto di vista della diffusione del messaggio, è che è “reduce dai fasti canori” del Festival di Sanremo.
L’amara conclusione è che si tratta di
“un piccolo e significativo esempio di quella cultura o incultura da Grande Fratello che spesso ispira la narrazione del servizio pubblico radiotelevisivo.
“Ma tant’è. Tutto fa spettacolo. Perfino il coronavirus. Ecco allora la televisione di Stato che non sempre è all’altezza del suo ruolo istituzionale e pedagogico – sì, pedagogico, nel senso di informativo-educativo – contribuendo anch’essa al maxi-show quotidiano dell’epidemia, per mietere ascolti e paure e raccattare magari un po’ di pubblicità. Certo, lo fanno anche molti giornali. Ma almeno non pretendono di incassare il canone d’abbonamento”. (Fonte: Il Fatto Quotidiano).