Anti corruzione, sviluppo, cura anti crisi, eurobond: se fosse tutto un bluff?

Pubblicato il 15 Giugno 2012 - 10:21 OLTRE 6 MESI FA

Dimentichiamo le amarezze del calcio. Non c’è quotidiano, a cominciare dalla Gazzetta dello Sport (“Pari & guai”) che non ci ricordi che l’Italia rischia l’esclusione dai campionati europei e non c’è italiano che non ne sia al corrente e tremi.

Passiamo alla preistoria, a tempi più rozzi ma anche più semplici e senza spread. Non c’era bisogno della legge anti corruzione (che tutti danno già per morta, a cominciare dal presidente della Camera Gianfranco Fini, dice il Fatto Quotidiano) perché per chi rubava dalla cassa della caverna c’era la morte a colpi di clava.

Ma già allora l’uomo o chi per lui sentiva un incomprimibile bisogno di esprimersi con le immagini: non c’era la tv, non c’erano nemmeno le tele, ma bastavano le pareti delle caverne, come quelle scoperte a El Castillo, in Spagna, sui cui, probabilmente, già uomini Neanderthal, come ci informa l’International Herald Tribune – New York Times, “gli artisti dell’epoca dipingevano dischi rossi, impronte di mani, simboli a forma di bastoni, geometrie” e questo avveniva più di 40 mila anni fa, cioè prima dell’arrivo in Europa dell’homo sapiens che poi, attraverso sottomissione, pulizia etnica e matrimonio hanno fatto sparire quella specie primitivissima di uomini. Conclusioni: “I Neanderthal erano fondamentalmente esseri umani, con differenze razziali” dall’homo sapiens, piuttosto che intellettive (Joao Zilhao, università di Barcellona); e se vi colpiscono i tratti somatici un po’ troppo marcati di un vostro vicino di casa non vi allarmate: è solo una vena di sangue Neanderthal che affiora, decine di migliaia di anni dopo, ma è tutto ok, non siate lombrosiani.

Per il resto, le prime pagine dei giornali hanno tutti titoli che infastidiscono. Dall’Egitto, dove la primavera araba che ha tanto eccitato molti cuori ingenui, finisce in un golpe della Corte costituzionale. Lì non si limitano a forzare la nomina del primo ministro, vanno oltre, sciolgono il parlamento, come racconta Repubblica e spiega Bernardo Valli.

Alla nostra infelice Italia, dove basta leggere, senza commento, i titoli di apertura dei più diffusi quotidiani per farsi cadere le braccia. Corriere della Sera: “Italia sulla strada giusta”, secondo il capo della banca centrale di Germania, Jens Weidman. Tanta è la voglia dei tremontiani e montiani eurobond che il Corriere esulta: Weidman “apre sugli eurobond”, ma c’è un codicillo, la condizione preliminare: “unione fiscale e politica”. Repubblica, che deve ospitare Mario Monti al suo festival di Bologna, capovolge la storia e vede un “asse” ribaltato a quello già tristemente famoso, tra Monti e Hollande per la crescita. Più cauto il Sole 24 Ore: “Forte convergenza”. Ancor più il Messaggero: “L’euro non è ancora al sicuro”. Incommensurabile la Stampa: “La terapia anticrisi di Monti. Tagli per 30 miliardi ai ministeri e bonus edilizia più alti”. Conferma Italia Oggi: “Ristrutturazioni scontate”.

Dopo avere aggravato la crisi, Monti sembra oggi intenzionato a rimediarvi, ma la crisi ci massacra oggi mentre  i tagli sono tutti da fare, gli effetti si vedranno tra anni sulla carta e tra ancor più anni sulla cassa; il bonus edilizia ricorda Mussolini e Berlusconi, che vedeva un nuovo boom anni ’60 dietro la sua riforma dell’edilizia che gli italiani hanno snobbato come fosse riferita alla Luna. Effetto: ci sentiamo presi in giro.

La vignetta di Giannelli sul Corriere della Sera taglia corto e è da incorniciare: “Monticitorio” è il titolo. Si vede Monti che propone “Vù cumprà” a una esterrefatta famiglia italiana su una spiaggia con ombrellone: l’offerta è di un modellino, la maquette del Quirinale.

La tanto sbandierata lotta alla corruzione rischia intanto di finire sul binario morto: “Sì della Camera al ddl, ma c’è l’incognita Pdl sul passaggio al Senato” (Sole 24 Ore); “Anticorruzione: è scontro Governo-Pdl. Cicchitto: al Senato niente fiducia” (Stampa); “Astenuti record nel Pdl” (Repubblica); sono in 172: “Prove tecniche di sfiducia” (Giornale); “L’anticurruzione è un bluff. Anche Fini ammette: la legge nasce morta” (Fatto). Il Pdl intanto, oltre a minacciare, rilancia: “Ora responsabilità dei giudici”. Libero va oltre: “Lo smontaitalia: dal federalismo alla legge Biagi, dall’università agli statali, ecco le buone eredità del Governo Berlusconi che i professori stanno facendo a pezzi”.

Poi c’è il solito menu di nefandezze. Libero: “Terremoto, la Regione sapeva da anni. I rischi erano noti ma non si è fatto nulla”. “Appalti su misura nella sanità lombarda, indagato il direttore” (Corriere della Sera, anche Repubblica). “Il sonno dei bronzi di Riace nel museo che ancora non apre”. Sono “adagiati da tre anni su un lettino a Reggio Calabria in attesa dell’inaugurazione” (Repubblica). Una litania sul Fatto: “La Polverini [Lazio] e la fabbrica dei consulenti: politici trombati e vicini di casa”; “Contro i terremotati la Gelmini piazza un suo protetto laureato in educazione fisica”; “Regione Piemonte: niente curriculum per i portaborse dirigente dei trasporti”; “Ambiente: poltrone e scalata ministeriale del fedelissimo della Prestigiacomo”; “Termoli, corso di Facebook e Twitter da 20 mila euro per dipendenti comunali”. Ma non aveva detto Monti che avrebbe cambiato il nostro stile di vita? Su alcune cose il Fatto suona un po’ troppo classista (ma dai con i curriculum, come siete di destra) e sembra di rileggere il Borghese degli anni ’60. Ma sono tutte quisquilie se paragonate a quel che riferisce il Sole 24 Ore: “Clientele pre elettorali. In Sicilia maxi sanatoria per 20 mila precari”.