Daspo di gruppo e sconti ai pentiti, le norme che non piacciono agli ultras

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Giugno 2014 - 13:08 OLTRE 6 MESI FA
Daspo di gruppo e sconti ai pentiti, le norme che non piacciono agli ultras

Daspo di gruppo e sconti ai pentiti, le norme che non piacciono agli ultras

ROMA – C’è indifferenza da parte del tifo organizzato nel commentare le norme promesse dal Governo per combattere la violenza negli stadi. Un decreto di legge con tutte le caratteristiche dell’urgenza, che assomiglia a un tentativo di rivoluzione culturale.

Tra le tante novità, che vanno tutte verso la direzione di conciliare dialogo e rigore, c’è quella dell’introduzione della figura del tifoso pentito, una prima assoluta per il mondo del calcio. Il decreto prevede la possibilità di una riduzione del periodo di daspo (divieto di assistere a spettacoli sportivi) per il violento che abbia mostrato intenzione di cooperare con le forze di polizia e quindi di pentirsi. Una proposta che non è piaciuta molto agli ambienti del tifo organizzato.

Scrive Salvatore Riggio sul Messaggero:

In un mondo come quello ultrà dove ci sono regole e valori da rispettare il tifoso pentito non avrebbe poi vita facile. «Sarebbe considerato un infame – la linea di pensiero di esponenti vicino all’ambiente del tifo viola -. Ma Quando si parla di queste cose, si deve andare oltre. Il nostro codice è che se uno commette qualcosa di grave, si deve assumere le sue responsabilità. È sempre stato così».

L’introduzione della figura del tifoso pentito non sembra essere una novità assoluta: «Queste cose sono sempre state fatte. In passato quando un ragazzo arrestato per avere sbagliato, cominciava per paura a mettere in mezzo altre persone, riceveva degli sconti o veniva lasciato andare. In generale, non mi sembra una cosa nuova. Detto questo, in generale si sbaglia se si punta sempre il dito sul tifo organizzato».

Riguarda il daspo di gruppo. L’esempio classico è quello del bus di tifosi che si ferma in un’area di servizio e la devasta. Con le nuove norme il daspo sarà applicato a tutti gli occupanti del bus, senza appello. Con una sanzione ancora più severa al capo riconosciuto di quel gruppo di ultrà che sia identificato sul posto o anche allo stadio. Per il suo ruolo sarà raggiunto dal provvedimento più duro, inasprito rispetto agli altri. Ma anche su questo punto, tante le bocche cucite.