Draghi, lavoro e Napolitano: le prime pagine dei giornali

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Ottobre 2014 - 08:14 OLTRE 6 MESI FA

Il Corriere della Sera: “Draghi: assumere, non licenziare”. Le camere messe da parte, editoriale di Antonio Polito:

Da molti punti di vista, quello di Renzi è un governo extra-parlamentare; forse il primo di una nuova era. Non solo perché il premier non siede in nessuna delle due Camere: c’era già il precedente di Ciampi, anche se gestito con altro stile. Ma per motivi più di merito.
Si moltiplicano infatti i luoghi di decisione politica esterna che il Parlamento non può rimettere in discussione: il Patto del Nazareno, un discorso nella Direzione del Pd, un incontro estivo con Draghi. La stessa ratifica parlamentare si fa al contempo obbligata (con la fiducia) e vaga (con la delega), trasferendo sempre più il potere legislativo all’esecutivo: come è avvenuto sulla riforma dell’articolo 18, di cui nei testi votati non c’è niente, e tutto resta affidato alla tradizione orale e agli impegni verbali.
Il parlamentare è ormai un’anima morta, legata al leader da un ferreo vincolo di mandato; il che, come in ogni servitù, lo induce alla rancorosa vendetta ogni volta che può agire in segreto, ad esempio col triste spettacolo della mancata elezione dei giudici della Consulta. In alternativa, se non è d’accordo, può solo disertare dal suo mandato (assentandosi o dimettendosi).

La Stampa: “Poletti: così cambio il lavoro”.

La Repubblica: “Draghi: i governi senza riforme saranno cacciati”.

Il Giornale: “L’Italia delle follie: il Pd in piazza contro il Pd”.

Il Fatto Quotidiano: “Riina e Mancino giù dal Colle. Processo a rischio nullità”.