Ecco chi non vedrà gli 80 euro di Renzi, Antonio Castro su Libero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Aprile 2014 - 08:38| Aggiornato il 29 Aprile 2014 OLTRE 6 MESI FA
Matteo, chi ha preso i miei 80 euro?

Matteo, chi ha preso i miei 80 euro?

ROMA – “Matteo, chi ha preso i miei 80 euro?” scrive Antonio Castro su Libero (di sabato, 26 aprile), e aggiunge: “Milioni di apprendisti, cassintegrati, lavoratori in solidarietà e part-time rischiano di non incassare tutto il bonus di 80 euro al mese promesso da Matteo Renzi. Perché? Perché le aziende non sommano abbastanza tasse (Irpef) e contributi per pagare la promessa, il termine tecnico è capienza”.

L’articolo completo:

Libero ha chiesto alla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro (che sono gli esperti di queste materie e che da decenni elaborano i nostri stipendi e stanno dietro alle norme) di applicare concretamente il decreto Renzi, anticipando così la vera busta paga di fine maggio, quella che conterrà (dopo la pubblicazione del dl sulla Gazzetta Ufficiale), i famosi 80 euro in più al mese per 10 milioni di italiani che guadagnano annualmente tra gli 8mila e i circa 26mila euro. O meglio che dovrebbe includere gli 80 euro. La sorpresa è che per giovani apprendisti,mamme con contratti part time (per stare dietro ai pargoli), o anche cassintegrati, potrebbero sì averne diritto, ma non avendo «capienza fiscale e contributiva», dovranno, se va bene, attendere dicembre 2014 per incassare tutto il beneficio promesso (a fine anno il sostituto d’imposta, l’azienda, conguaglia crediti e debiti) . Sussiste poi il rischio più che probabile – vista la dimensione media delle aziende italiane – che l’impresa non abbia complessivamente capienza per “compensare”. Sepoinonsi tratta di un’aziendina un po’ traballante con uno o due addetti – che utilizza Cig in deroga e part time per restare a galla e non licenziare -ma di una media impresa magari con un centinaio di lavoratori in cassintegrazione a zero ore, il rischio è che il sostituto d’imposta non abbia una capienza fiscale e contributiva sufficiente per erogare il bonus. E anche in questo caso il sostituto d’imposta non avrebbe modo di erogare tutto il bonus. Spiega meglio Rosario De Luca , che è il presidente della Fondazione studi e ha realizzato, insieme al coordinatore scientifico Enzo De Fusco, le buste paga (consultabili sul sito www.liberoquotidiano. it): «I consulenti del lavoro avevano già espresso dubbi sulla doppia soluzione di compensare il credito prima con le ritenute e poi con i contributi ed ora i fatti ci danno ragione. Per come è stato congegnato il bonus, ne esce penalizzata una buona fetta di lavoratori part-time (in gran parte da giovani e donne), apprendisti a basso reddito e, soprattutto, lavoratori di aziende che stanno facendo uso di cassa integrazione a zero ore o comunque a un numero ridotto di ore. Infatti», chiarisce De Luca, «questi lavorato ripagano l’Irpef in misura ridotta (se non del tutto azzerata per effetto dei carichidi famiglia), ed anche i contributi sono molti ridotti». Eallora come sifa a compensare il credito di 80 euro? «Il decreto non dice nulla ma soprattutto non consente di compensare con altre imposte o tributi». Insommacon l’F24. In teoria, ipotizza De Luca, «si potrebbe portare il bonus “in dote” il prossimo anno », ma nell’immediato gli 80 euro resterebbero un miraggio. «Chi ne esce penalizzato sono i lavoratori delle micro imprese, o i piccoli studi professionali che hanno da uno a tre dipendenti con personale in part-time o apprendisti, oppure le grandi aziende che hanno avviano ristrutturazioni con Cig totale », in questi casi e molto facile che il datore di lavoro non abbia «Irpef e contributi a sufficienza per compensare il credito». Sarebbe stato più semplice scegliere la strada (prevista dalla normativa vigente), che consente di restituire importi a credito per i lavoratori che non hanno ritenute a sufficienza per un numero elevato di carichi di famiglia. «Il decreto ministeriale del 2008 (lo conosce bene Delrio visto che ha 9 figli, ndr), disciplina il credito di imposta per le famiglie numerose che non hanno capienza. Sarebbe bastato estendere questo meccanismo già rodato», chiosa De Luca, «per i sostituti di imposta senza avere così sorprese». Ma non è finita. Ora spetterà all’Agenzia delle Entrate – con una bella circolare interpretativa – fornire le istruzioniper consentire l’aggiornamento dei programmi gestionali in tempo utile per maggio. E preparare quindi i cedolini del prossimomese. Così, tanto per semplificare.

(Foto Ansa).