Equitalia chiede tasse arretrate a direttore di banca suicida nel 2006

di redazione Blitz
Pubblicato il 3 Novembre 2016 - 09:23 OLTRE 6 MESI FA
Equitalia chiede tasse arretrate a direttore di banca suicida nel 2006

Equitalia chiede tasse arretrate a direttore di banca suicida nel 2006

BELLUNO – Si è ucciso 10 anni fa, sotto il peso di un’indagine penale, ma Equitalia ora gli chiede le tasse arretrate del 2002. E’ la storia di Fabio De Martin, giovane direttore di banca che nel 2006, a soli 34 anni, si uccise insieme al padre dopo essere stato accusato in un’indagine relativa alla sua attività in banca. Con la morte, il processo si è estinto, ma Equitalia oggi ha ancora qualcosa da chiedere agli eredi. Tasse arretrate, Irpef in particolare. Ne parla Il Gazzettino:

Il ciclone che lo ha trascinato nel baratro era scoppiato nel 2004 quando Fabio De Martin, allora direttore della filiale di Domegge della Banca dell’Alto Adige venne rimosso. Secondo l’indagine che era in corso il direttore avrebbe svolto, all’insaputa dell’Istituto di appartenenza, attività di investimento di rilevanti somme di clienti. Ebbene ora l’Agenzia delle Entrate vuole le tasse (l’Irpef in particolare) sulle commissioni. Insomma, una storia che ha dell’incredibile. Il procedimento penale che si era instaurato dopo la denuncia dell’istituto di credito, per truffa e violazione del testo unico della legge sulla banca e sull’intermediazione finanziaria, si è chiuso con la morte del reo. Non si è mai dimostrato in un’aula di giustizia che il direttore avesse effettivamente fatto quegli investimenti. È arrivato a termine invece l’accertamento della Guardia di Finanza che aveva ricostruito che nel 2002 sarebbero stati 3 milioni 297mila 396 gli euro investiti dal direttore.

Così in sede di accertamento era stato rideterminato il reddito, presumendo l’avvenuta percezione da parte del direttore di compensi a titolo di commissioni in misura pari all’1,5% del capitale investito.

Si tratta di 494mila euro, sui quali l’Agenzia delle Entrate vuole le tasse dagli eredi.

Non si è fermata neanche dopo l’annullamento dell’avviso di accertamento sentenziato dalla Commissione Tributaria regionale di Venezia (in secondo grado in riforma della sentenza della Commissione tributaria di Belluno). L’Agenzia delle Entrate è arrivata fino alla Cassazione ottenendo, con sentenza di qualche settimana fa, l’accoglimento del ricorso. Ora il caso torna alla Tributaria Regionale di Venezia-Mestre in diversa composizione che deciderà, ancora una volta, su quelle tasse non versate. Intanto l’eredità di De Martin, a 10 anni dalla morte, resta ancora giacente.