L’esenzione dalla Tasi solo per i luoghi di culto. Governo valuta marcia indietro

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Marzo 2014 - 11:53 OLTRE 6 MESI FA
L'esenzione dalla Tasi solo per i luoghi di culto. Governo valuta marcia indietro

L’esenzione dalla Tasi solo per i luoghi di culto. Governo valuta marcia indietro

ROMA – Gli edifici di culto della Chiesa pagheranno la Tasi? Il governo valuta la marcia indietro, come scrive Michele Di Branco del Messaggero:

Gli edifici di culto della Chiesa pagheranno la Tasi. O saranno esentati come nel caso dell’Imu? Non c’è pace intorno alla nuova tassa sui servizi indivisibili. Il governo ha finalmente definito le aliquote ma ha lasciato aperta una questione importante che riguarda i rapporti con il Vaticano. Dalla nuova tassa, ha chiarito due giorni fa Palazzo Chigi, sono tenuti fuori quei 25 immobili, destinati al culto e situati a Roma, espressamente indicati nei Patti Lateranensi del 1929. Tra questi la residenza papale di Castel Gandolfo, le Basiliche di San Giovanni in Laterano, di Santa Maria Maggiore e di San Paolo. Si tratta di proprietà sulle quali lo Stato italiano, in 85 anni di storia nei rapporti con la Santa Sede, non ha mai applicato tasse. E così sarà anche con la Tasi. Ma il resto delle proprietà, in quanto non considerate territorio straniero, non è coperta dalle stesse tutele fiscali. Sull’Imu, in materia di proprietà ecclesiastiche, la legge opera una distinzione tra immobili adibiti al culto e immobili destinati, anche solo parzialmente, ad attività commerciali. Le prime non pagano, le seconde invece sì. Che principio si deve applicare alla Tasi, che è un capitolo del tutto nuovo? Il dossier, spiegano al ministero dell’Economia, è al centro di una attenta valutazione da parte degli uffici tecnici. E la soluzione del rebus dovrebbe essere rapida. Via XX Settembre potrebbe dare un’indicazione chiara sulla questione stabilendo il perimetro entro il quale la Tasi è dovuta. Ma non è escluso il fatto che, trattandosi di un tributo federalista, la decisione venga lasciata nelle mani dei sindaci. Che a quel punto potrebbero decidere autonomamente come comportarsi.
SERVIZI INDIVISIBILI
«Nel passato la tassa era sul patrimonio, non sui servizi, come invece è la Tasi» ha spiegato nelle scorse ore il sottosegretario al Tesoro Pier Paolo Baretta marcando la differenza tra la nuova imposta e l’Imu. E ricordando che la Tasi riguarda i servizi indivisibili, dalle strade all’ illuminazione, che interessano anche parrocchie, oratori, aule di catechismo, immobili dedicati al volontariato e in generale edifici della Chiesa. «Per ora noi preti anche sugli oratori abbiamo avuto vantaggi fiscali ma a questo punto è diventato un fatto di coerenza. Anche la Chiesa deve dare il buon esempio. Cominciamo a darlo, partendo dal pagamento della Tasi» ha esortato ieri un po’ a sorpresa Don Marino Ruggero, il parroco veneto che in passato aveva invitato allo sciopero fiscale contro le tasse inique. Resta invece confermato che i terreni agricoli saranno esentati. Quanto alle date dei versamenti si andrà in cassa due volte con cadenza semestrale ed è probabile che il primo appuntamento sia il 16 giugno. Si pagherà con modello F24 oppure con bollettino postale.