Esodati, primarie Pd, Imu e maltempo: la rassegna stampa

Pubblicato il 13 Novembre 2012 - 08:54 OLTRE 6 MESI FA

 

A migliaia intrappolati nell’acqua. Il Corriere della Sera: “La gente si rifugia sui tetti. La Toscana chiede aiuto all’esercito”. Un errore anche parlarne. Editoriale di Federico Fubini:

“Negli ultimi quindici anni il debito delle famiglie in Italia è salito dal 23 al 50 per cento del reddito. Anche dopo la grande bolla dell’ultimo decennio, si tratta di uno dei livelli più bassi dell’Occidente: appena la metà o anche meno rispetto alla Spagna, agli Stati Uniti e persino all’Olanda, che pure non rinuncia alle lezioni di austerità. Il risparmio degli italiani, a dire il vero, già dal 2008 è sceso al di sotto della media europea eppure continua a rappresentare una risorsa che viene da lontano e fa da fondamenta al Paese. Non si vede, se ne parla poco, ma tiene in piedi l’intero edificio”.

Fondi per gli esodati, più detrazioni per i figli. Scrive Mario Sensini:

“I fondi per gli esodati, un miliardo di euro nel 2013 per le famiglie, con l’aumento delle detrazioni per i familiari a carico e, nel 2014, gli sgravi Irap per le imprese. A poche ore dall’arrivo nell’aula della Camera, governo e maggioranza hanno definito le ultime modifiche alla legge di Stabilità. Ieri, in Commissione Bilancio, sono stati approvati gli emendamenti che risolvono il problema degli esodati, con un ulteriore stanziamento di 554 milioni di euro, e creano due fondi per la riduzione delle tasse alle imprese e ai cittadini, che potranno essere manovrati già nel 2013. E, d’accordo con il governo, i relatori presenteranno oggi la nuova versione del pacchetto fiscale”.

Vertice sull’occupazione, protesta a Napoli. Articolo di Fulvio Bufi:

“Il ministro Elsa Fornero dice di aver voluto fare a Napoli l’incontro sull’apprendistato lavorativo con la sua collega tedesca Ursula von der Lyen «per dare un messaggio positivo a una città dove il problema dei giovani è molto forte». Ieri mattina, però, nei pressi della Mostra d’Oltremare, dove era fissata la conferenza italo-tedesca, è stato forte anche il problema dell’ordine pubblico. Era già accaduto altrove che in presenza del ministro del Lavoro si organizzassero manifestazioni per protestare contro la politica del governo in tema di welfare, ma stavolta la situazione è degenerata. Certo non al punto che venisse messa a rischio l’incolumità dei ministri (all’incontro c’era anche quello dell’Istruzione, Francesco Profumo) e delle altre autorità presenti, ben al riparo in un padiglione della Mostra mentre fuori volavano pietre e lacrimogeni, ma la tensione è stata forte comunque. E il bilancio finale di sette feriti tra le forze dell’ordine e dodici tra i manifestanti, con due denunciati, è anche migliore rispetto a quello che le scene viste in mattinata nel quartiere di Fuorigrotta lasciavano temere”.

Alleati, gay, Fornero. La sfida dei cinque. Scrive Maurizio Giannattasio:

“Si muovono sulle gambe. Schivano. Prendono in giro l’avversario come Mohammed Ali. Ma il colpo del knock out non arriva. Nella formalizzazione estrema delle regole scelta da Sky, i «Fantastici 5» partono al rallentatore. Pier Luigi Bersani, Matteo Renzi, Nichi Vendola, Bruno Tabacci e Laura Puppato affrontano i 15 round del primo (e per ora unico) confronto delle primarie del centrosinistra con qualche apprensione. Lo si vede dai primi interventi: sparare 300 parole nel giro di 90 secondi, per rispettare i tempi. Un record che potrebbe spaventare anche «mitraglietta» Mentana”.

Berlusconi: i giochi si faranno a gennaio. La nota politica di Massimo Franco:

“Il marasma. Silvio Berlusconi torna dal Kenya e si occupa, soprattutto, di Milan. A dispetto delle primarie pdl fissate per il 16 dicembre, l’ex premier resta convinto — lo dice chi ha parlato con lui — che «la vera campagna elettorale si gioca da gennaio». E dunque, nessuno se la sente di escludere: con l’anno nuovo potrebbero arrivare sorprese. Ma la confusione, oggi, regna sovrana. Al punto che la più viscerale delle pasionarie berlusconiana, Daniela Santanché, deve alzare le braccia: «Sono molto arrabbiata con Berlusconi, perché tutta questa situazione è data dalla sua non decisione». Non bastasse, i sondaggi continuano a profetizzare il crollo del Pdl, e anche una debacle per la partecipazione popolare alle primarie. E così, al segretario Angelino Alfano, ieri mattina è toccato twittare: «Non ho avuto modo di discutere con il presidente Berlusconi del sondaggio su primarie, ma è certo che dobbiamo essere più forti dei sondaggi».
L’altro dato di giornata è che Roberto Maroni è stato incoronato all’unanimità dal consiglio federale leghista come candidato per la Regione Lombardia”.

La Repubblica: “Primarie, sfida in diretta Tv”. Il bluff sull’Imu alla Chiesa:

“Mentre Mario Monti ribadisce la religione del rigore. il suo esecutivo cerca di confezionare un regalo miliardario per gli enti ecclesiastici. Un buco finanziario, ma soprattutto una voragine di ingiustizia e disuguaglianza. E il rischio di una figuraccia in Europa”.

Il maltempo sconvolge Toscana e Umbria “Mandate l’esercito”. La Stampa: “Mezza Italia a rischio idrogeologico”.

Scuola, la pace è salva si taglia l’innovazione. Scrive Raffaello Masci:

“E’ possibile che il rimedio sia peggiore del male, ma certamente salva la pace sociale. Almeno ora. Almeno prima delle elezioni. Stiamo parlando della scuola e di come la vertenza sull’aumento dell’orario di lavoro degli insegnanti è stata risolta, con un arretramento del ministero che aveva proposto un innalzamento dell’orario da 18 a 24 ore, e un corrispettivo taglio per far fronte alle economie richieste – a danno di ricerca, innovazione, nuove tecnologie. E’ del tutto evidente che il ministro Francesco Profumo non aveva in mente questo, lui che è stato rettore del Politecnico di Torino e presidente del Cnr, ma la maggioranza ha diversamente deciso”.

Dal Colorado all’Uruguay dove la marijuana è libera. Inchiesta di Tomaso Clavarino:

“La legalizzazione della marijuana per uso ricreativo, approvata recentemente dal Colorado e dallo Stato di Washington, potrebbe essere il primo passo verso un ripensamento generale da parte degli Stati delle politiche di contrasto alle droghe. Questo, almeno, è quello che sperano gli anti-proibizionisti. Ma non solo. Anche l’Onu e la Global Commission on Drug Policy hanno fatto notare come la guerra alla droga abbia fallito e che un nuovo modello di contrasto al traffico e al consumo di stupefacenti sia necessario e auspicabile”.

Monti vuole altre tasse. Il Giornale: “Fisco insaziabile”. Se i moralisti negano la felicità ai potenti. Editoriale di Vittorio Feltri:

Finalmente un argomento appas­sionante dall’America, dopo la menata delle elezioni presiden­ziali, tossiche almeno quanto le prima­rie nostrane. Stavolta la notizia d’impor­tazione è davvero sapida: le corna inflit­te dal generale David Petraeus alla mo­glie Holly, trasformate da questione pri­vata in affare di Stato, al punto d’aver co­stretto l’alto ufficiale a rassegnare le di­missioni dai vertici della Cia. Le vicende piccanti delle persone no­te suscitano grande interesse in tutto il mondo, anche in Italia, dove esistono numerosi giornali specializzati in gos­sip ( i soli non in crisi), ma negli Usa assu­mono addirittura le caratteristiche del dramma nazionale, mentre da noi ri­mangono di solito nell’ambito della commedia, anzi della pochade”.

Il Fatto Quotidiano: “Bersani resta solo con Casini. Tutti contro Grillo e Marchionne”. Merlo, parlando con pardon. Editoriale di Marco Travaglio:

“C’era una volta un giornalista spiritoso e corrosivo, magari un po ’ barocco, ma sempre controcorrente, provocatorio, sorprendente, mai scontato, un talento satirico naturale. Si chiamava Francesco Merlo. Poi dev’essergli successo qualcosa, a parte il trasloco dal Corriere a Repubblica. E ha cambiato strumento di lavoro: al posto della penna intinta nel curaro, l’estintore che spruzza schiuma ignifuga. È diventato un pompierino polveroso, un tutore del politicamente corretto, un monsignor Della Casa delle buone maniere, un linosotis del bon ton. Ieri ha scritto su Repubblica un’intera pagina col ditino alzato contro i terribili rischi che corre l’Italia a causa della “gogna” allestita da Grillo e dalla sua “setta”. I quali – horribile dictu – “storpiano i nomi”. E giù una lista di nomignoli che dovrebbero indignare i lettori, mentre naturalmente li rallegrano: “Napolitano è Morfeo, Monti è Rigor Montis, la Fornero è Frignero, Veronesi è Cancronesi, Bersani è Gargamella, Formigoni è Forminchioni”, per non parlare di “Fazio Strazio” e “Azzurro Caltagirone” (cioè Casini)”.

Telecom, scontro su Sawiris. Il Sole 24 Ore: “Soci Telco divisi sulla proposta, ma il titolo vola – L’ombra di Slim”.

Cada il tabù sui sacerdoti del rating. Editoriale di Marco Onado:

“La svolta dell’inchiesta giudiziaria italiana sulle agenzie di rating non è né velleitaria né isolata. La crisi finanziaria europea ha fatto cadere molti tabù e luoghi comuni e fra questi vi è l’immunità delle agenzie di rating che aveva resistito alle polemiche, anche violente, che si sono sempre più intensificate almeno a partire dalla crisi dei Paesi del Sud-est asiatico di fine anni Novanta. Da allora, tutti i principali settori soggetti a rating (Paesi sovrani, banche, imprese, titoli strutturati) hanno rivelato carenze molto gravi”.