Fatto: “L’Otello-Scajola e il Matacena “contento”: gli amori di Chiara Rizzo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Giugno 2014 - 10:20 OLTRE 6 MESI FA
Scajola e il Matacena “contento”: tutti gli amori di lady Montecarlo

Scajola (LaPresse)

ROMA – “Pappa e ciccia non si fa. No, proprio no: pappa e ciccia non si fa”. Sembra la filastrocca di un bambino capriccioso e invece è la frase che meglio di tutte racconta il tormento di un uomo furiosamente geloso.

È Claudio Scajola, l’Otello che spunta da alcune intercettazioni dell’inchiesta che lo ha trascinato in galera, l’uomo pazzo di gelosia per Chiara Rizzo, la bellissima moglie di Amedeo Matacena.

Racconta Enrico Fierro sul Fatto Quotidiano:

L’“esule”, l’amico da aiutare, il perseguitato politico accusato di aver fatto dipendere la sua carriera politica di berlusconiano della prima ora dai buoni uffici di boss che si chiamavano Rosmini e che a Reggio Calabria dominavano, il marito che andava a tutti i costi portato in Libano, paese dei cedri e delle latitanze dorate.
Chiara è la moglie di Amedeo, la femmina fatale che turba i sonni dell’ex ministro. Per lei è disposto a tutto, e quando la signora, tra una crociera e una puntata a Montecarlo, le rivela le attenzioni di un professionista svizzero con il quale ha avuto contatti per una questione di società e fondi, Claudio Scajola sbotta. Lei, con candida perfidia, gli rivela che lo svizzero si è mostrato comprensivo per la sua condizione (“sai, ho pensato a te… quando una donna va a letto da sola”) e lui monta su tutte le furie.

L’UOMO CHE DA MINISTRO della Sicurezza pubblica aveva dato ordine di sparare sui manifestanti del G8 di Genova, diventa un bambino, “totalmente asservito” (notano i pubblici ministeri della procura di Reggio Calabria titolari dell’inchiesta) all’affascinante Chiara. Da Bava Beccaris del Duemila a Sciaboletta il passo può essere breve e farti sprofondare nel ridicolo.

Troppe chiacchiere, troppe indiscrezioni sulla vita spericolata della donna, ma dal rifugio di Dubai Amedeo Matacena ha giurato sulla fedeltà della moglie. E bisogna credergli. Chi non aveva identiche e granitiche certezze era proprio Sciaboletta. Che sospettava di tutti. Anche di Francesco Bellavista Caltagirone, uomo d’affari e di porti turistici, noto nel bel mondo rivierasco per essere un vero tombeur de femme. Nel cerchio magico e agitato di Scajola lo chiamano “L’Orco”, l’ex ministro, non a caso “di polizia”, lo fa addirittura seguire, pedinare, gli fa controllare i voli. “Senti figliola, bisogna fare delle scelte, basta intrugli, basta balle e sotterfugi, su”. La vita dell’uomo che ebbe in mano le chiavi di Forza Italia quando il partito di Berlusconi era tutto, è un inferno. Su e giù per le montagne russe insieme alla bella Chiara. Poche settimane prima dell’arresto del marito a Dubai, lei si concede una crociera nel Mediterraneo, a bordo c’è un armatore palermitano suo amico, ma una sera incontra un “uomo bellissimo, affascinante, ma anche lui mi ha detto che sono molto bella”. Ci va a cena invidiata dalle altre donne presenti. E lo racconta a Scajola. Che impazzisce, segna il territorio mandando fiori sulla nave, regalando biglietti per il Festival di Sanremo, provvedendo alle riparazioni nella casa di Montecarlo della signora. Nonostante, e lo rivela la segretaria Roberta Sacco, i suoi conti fossero ormai in rosso. Ma Sciaboletta è irrefrenabile, non è certo della fedeltà della Rizzo e la fa seguire utilizzando anche poliziotti amici, vuole sapere tutto di una Porsche Cayenne che la donna usa per i suoi spostamenti. “Ero imbarazzata per gli incontri tra l’onorevole e la Rizzo”, rivela la segretaria delusa. Ma niente, la passione bruciava e l’unica indicazione che l’ex ministro dava alla sua collaboratrice era quello di lasciarlo solo quando incontrava lady Matacena per un pranzo intimo nel suo ufficio di Imperia.