Febbre: cos’è, quando viene e a cosa serve

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Febbraio 2016 - 10:42 OLTRE 6 MESI FA
Febbre: cos'è, quando viene e a cosa serve

Febbre: cos’è, quando viene e a cosa serve

ROMA – Che cos’è la febbre? Una reazione del Centro di termoregolazione che si trova nell’ipotalamo a segnali esterni giudicati come aggressivi. Si parla di febbre quando la temperatura corporea supera i 37-37,5 gradi e i motivi scatenanti sono diversi: da una infezione batterica a un virus o ancora un farmaco che scatena la risposta immunitaria.

Antonella Sparvoli sul Corriere della Sera scrive che l’aumento della temperatura corporea è una risposta dell’organismo all’aggressione di un agente esterno che indotta dai pirogeni, che possono essere virus, batteri o particolari farmaci. Ne esistono e ognuna può indicare un problema di salute differente. Ecco la spiegazione del Corriere della Sera:

“1. Che cos’è la febbre?

La febbre è la risposta dell’organismo a una «aggressione» e consiste nell’innalzamento della temperatura corporea indotta da pirogeni (agenti infettivi e non) che influenzano il centro di termoregolazione presente nell’ipotalamo.

2. I meccanismi – Fase 1
Il pirogeno (per esempio virus, batteri, tessuti necrotici, particolari farmaci) induce una risposta di difesa da parte dell’organismo.

3. I meccanismi – Fase 2 e 3
Il pirogeno stimola alcune cellule del sistema immunitario, tra cui i macrofagi, che rilasciano nel sangue alcune citochine (in particolare l’IL1). Le citochine alterano il centro di termoregolazione presente nell’ipotalamo.

4. I meccanismi – Fase 4
Il centro di termoregolazione induce la vasocostrizione cutanea con conseguente aumento della temperatura corporea.

5. I meccanismi – Fase 5
L’aumento della temperatura stimola la risposta immunitaria con la produzione di anticorpi e di altre cellule di difesa.

6. I tipi di febbre
A volte l’analisi dell’andamento della febbre nel tempo, la cosiddetta curva termica, può fornire informazioni utili per capirne la causa.

7. La diagnosi
Per individuare che cosa ha provocato la febbre è fondamentale valutare il contesto in cui insorge e gli altri sintomi che possono accompagnarla.

– Febbre e mal di denti: probabile ascesso dentario.
– Febbre con dolore toracico, tosse, fiato corto: potrebbe trattarsi di polmonite.
– Febbre accompagnata dal bisogno di urinare spesso, bruciore o stimolo urgente a urinare: probabile cistite.
– Febbre elevata in un adolescente con mal di testa, dolore nucale e porpora (puntini rossi molto piccoli): tutti disturbi che nel loro insieme potrebbero indicare anche una meningite.
– Febbre con affaticamento, mal di gola e linfonodi cervicali e ascellari ingrossati: sono sintomi spia della mononucleosi.
– Febbre con diarrea ed eventualmente nausea e vomito: disturbi indicativi di unagastroenterite.

8. La misurazione della temperatura
Sono disponibili vari tipi di termometri elettronici, digitali, a infrarossi e diversi metodi di misurazione.

La misurazione rettale: è particolarmente indicata nei bambini. È bene ricordarsi che la temperatura rettale è superiore di 0,5°C rispetto a quella cutanea (lo stesso vale per la misurazione orale), per cui in tal caso bisognerà scalare 5 lineette dal risultato ottenuto (es. 38 = 37,5).

La misurazione orale: è un metodo preciso indicato per bambini sopra i 4 anni.

La misurazione ascellare: è la più utilizzata negli adulti, mentre non è sempre affidabile nei bambini sotto i 10 anni.

Altri metodi: la misurazione frontale con raggi infrarossi e quella auricolare non sempre sono affidabili: in genere si consiglia di ripetere 3 volte la misurazione e poi fare una media dei valori.

9. Che cosa fare
– Al primo accenno di febbre non bisogna cercare automaticamente di abbassare la temperatura, poiché una sua riduzione potrebbe mascherare altri sintomi e ritardare l’identificazione delle cause. In genere si consiglia il ricorso a farmaci antipiretici quando la febbre supera i 38,5° C.

– È utile bere molta acqua o succhi di frutta per evitare la disidratazione e non coprirsi in maniera eccessiva per non aggravare il disagio. Se si hanno i brividi ci si può coprire con una coperta leggera, ma appena questi scompaiono o si sente caldo è meglio rimuoverla per disperdere il calore.

– Se la febbre è molto alta (39-40° C) possono essere utili spugnature con acqua tiepida, ma solo quando gli antipiretici non hanno avuto effetto e, comunque, dopo almeno mezz’ora dalla loro somministrazione.

– È bene consultare il medico se la febbre è elevata e accompagnata da altri sintomi, quando dura per molti giorni o ha oscillazioni per lunghi periodi.

– In base ai propri sospetti, il medico può suggerire l’esecuzione di specifici esami del sangue per proporre poi la cura più adeguata, per esempio gli antibiotici in caso di infezioni batteriche”