La follia dei Fori pedonali fa rivivere il pasticciaccio di via Merulana. Ma non è un giallo, è un incubo per i residenti del colle che scende verso il Colosseo. Roma come simbolo del caos italiano, passata da un sindaco, Gianni Alemanno, affondato da scandali e pessima gestione a un sindaco, Ignazio Marino, furioso quanto distratto. Ha fatto della chiusura al traffico dei Fori Imperiali una bandiera ideologica e ignora che Roma è assediata da zingari e mendicanti manovrati dal racket, mentre la Capitale letteralmente sprofonda nelle buche. Se poi piove, si allaga perfino la stazione Termini.
Ma per Ignazio Marino, la questione di vita o di morte è riassunta in questo titolo del Messaggero, unico giornale della città, a differenza soprattutto da Repubblica, a non edulcorare la cronaca in un clima un po’ di regime:
“Fori, si chiude dal 3 agosto tra le proteste dei residenti”.
L’articolo, scritto da Francesco Olivo e Riccardo Tagliapietra, è un piccolo capolavoro di cronaca come ormai se ne legge poca e mette a nudo l’intreccio di solidarietà, diciamo così, che c’è fra le altre cronache romane e la nuova Giunta comunale di Roma:
“I camion arrivano la mattina di buon’ora. Gli operai scaricano le impalcature e cominciano a transennare via Labicana. Due ruspe sbancano parte del marciapiede in più punti per far spazio alla nuova sede stradale. «Un’efficienza e una rapidità simile a Roma non si sono mai visti», dicono con una punta di sarcasmo alcuni residenti riuniti a capannello ieri mattina attorno agli operai mobilitati dal Comune, che hanno avuto l’onere dei lavori per la pedonalizzazione dei Fori Imperiali. Lungo la strada nasce una piccola rivolta: da un lato commercianti e residenti che si sentono «sequestrati» dal cantiere, dall’altro gli ingegneri incaricati di sovrintendere i lavori, che nulla possono di fronte alla determina comunale, spiegano, «salvo obbedire agli ordini».
“All’incrocio con via Merulana si posizionano i vigili, pronti a deviare il traffico. Nessuno sa cosa resterà della «vecchia» strada. «Prima ci si poteva fermare sia salendo che scendendo verso largo Corrado Ricci – spiega Elvira Miceli, proprietaria del negozio d’abbigliamento La Clef di via Labicana – ora dal nostro lato non ci si potrà più fermare. Sono preoccupata per il futuro».
“Molti residenti sono arrabbiati. Giovanna Bucchieri si chiede «come farà chi deve fare scendere un anziano o un disabile dall’auto per arrivare a casa». Rammentando che «via Labicana è da sempre la strada dove passano i cortei e dove ogni weekend i residenti sono costretti a sopportare pesanti disagi».
“Nell’esercito dei contrari c’è anche Justina Czerwien, polacca, da quindici anni a Roma. Il suo centro estetico completo di costose grotte di sale costruite appena un anno e mezzo fa ne risentirà sicuramente, «cantiere e chiusure ci costringeranno ad andarcene».
“Non c’è più rispetto del cittadini, rimarca Diego Dal Monte Casoni, residente, che aggiunge: «Nessuno ha chiesto la nostra opinione, se avevamo anche noi residenti qualcosa da chiedere. E ora in fretta e furia hanno fatto partire i lavori. Non è un golpe, ma poco ci manca».
Ma non si era letto sui giornali di regime che i cittadini erano tutti felici e contenti?
Anche tutte le chiacchiere su una pista ciclabile sanno di presa in giro. Ignazio Marino si presenta al Quirinale in bicicletta, piace ai tanti descamisados che vivono a Roma, ma il suo è poco più di un bluff. Leggiamo Francesco Olivo e Riccardo Tagliapietra:
“Tra i commercianti di via Labicana c’è chi parla di una possibile pista ciclabile. Ma il progetto della pedonalizzazione dei Fori non appare ancora completo in tutte le sue parti. Gli operai sanno poco o nulla. A loro è stato detto di chiudere la via e così hanno fatto. E la pista ciclabile? «Forse, ne ho sentito parlare», dice l’uomo della ruspa. La speranza muore con una semplice telefonata a un tecnico della Mobilità, che spiega che i margini previsti dal codice della strada per fare una pista ciclabile, con tutti i crismi, non ci sono”.
L’ultimo capoverso dà un po’ i brividi, non è proprio da Orwell, ma chi ha letto o sa qualcosa sugli ex Paesi dell’Est capisce. E anche chi in casa ha trovato vecchie pubblicazioni celebrative dell’era fascista:
“La chiusura al traffico privato di via dei Fori Imperiali partirà il 3 agosto. L’annuncio lo ha dato il vicesindaco Luigi Nieri spiegando che quel sabato si organizzerà una manifestazione per celebrare l’evento: «Saranno una grande giornata e una grande nottata ai Fori. Invitiamo tutti i romani, soprattutto quelli che abitano nelle periferie, a partecipare».
Vi rendete conto: quelli delle periferie, force de frappe per sovrastare la voce di quei poveri residenti se oseranno protestare.
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