Francesca Barracciu, sottosegretario nel mirino del Pm di Cagliari

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Marzo 2015 - 10:11 OLTRE 6 MESI FA
Francesca Barracciu

Francesca Barracciu (foto Ansa)

ROMA – Il sottosegretario alla Cultura Francesca Barracciu, del Pd, è al centro di un nuovo tormentone. Lei minaccia querele ma due giornali, la Nuova Sardegna e il Fatto, hanno pubblicato rivelazioni a dir poco fastidiose. Trattandosi una donna politica di rilievo, tanto che dopo essere stata costretta a rinunciare a candidarsi come presidente della Sardegna era stata ripescata da Matteo Renzi con un posto nel Governo, all’attenzione dei cittadini non possono esserci solo fatti di rilevanza penale, che pare non ci siano, ma anche di proprietà e opportunità.

La prima notizia è uscita sulla La Nuova Sardegna, è stata confermata negli ambienti del Palazzo di giustizia ma non si tratterebbe di nuovo filone a carico di Francesca Barracciu ma di contestazioni già sollevate a suo tempo in uno dei primi interrogatori cui è stata sottoposta l’esponente del Governo. Gli investigatori della speciale task-force composta da Carabinieri e Guardia di Finanza stanno ora cercando di capire se la società abbia realmente effettuato quei seminari pagati con i soldi del Pd, ma anche il ruolo avuto dall’ex europarlamentare nell’azienda, di cui è stata amministratore unico sino all’agosto 2004 ma nella quale comparirebbe ancora il compagno.

Ha scritto la Nuova Sardegna il 3 marzo 2015:

“Nell’inchiesta-bis sui fondi ai gruppi politici regionali spunta una società che faceva capo a Francesca Barracciu e al suo compagno Mario Luigi Argentero, una società che organizza corsi di formazione capace di aggiudicarsi negli anni finanziamenti legati ai Por per cinque milioni e mezzo di euro: si chiama Evolvere srl e l’indagine del pm Marco Cocco la riguarda perché dai documenti risulta che su richiesta del gruppo Pd, di cui la sottosegretaria ai Beni culturali faceva parte, avrebbe organizzato alcuni seminari compensati con 3600 euro tratti dai fondi pubblici”.

Racconta Maddalena Brunetti sul Fatto Quotidiano:

Circa un anno fa, appena nominata sottosegretario alla Cultura da Matteo Renzi, Francesca Barracciu – indagata per peculato nell’inchiesta della procura di Cagliari sui fondi ai gruppi del Consiglio regionale – chiama il regista Gianfranco Cabiddu, che non la sentiva da anni, per annunciargli il nuovo incarico. Così lui riferisce ai magistrati: “Adesso, se avevamo necessità per il cinema sardo potevamo rivolgerci a lei”. Insieme alla dichiarazione di disponibilità, quel giorno Barracciu avverte Cabiddu che sarà chiamato a testimoniare in suo favore, e gli chiede se ricordi di averla vista a una certa manifestazione cinematografica da lui organizzata. Per l’accusa, la telefonata della Barracciu fu un tentativo di inquinare le prove, mentre per il gip Giovanni Massidda, che rigettò la richiesta di sospensione dalla carica governativa, solo “una condotta scomposta e deplorevole”.

Il nuovo imbarazzante particolare sulle traversie giudiziarie della Barracciu è emerso a pochi giorni dalle decisioni del pubblico ministero Marco Cocco sui rinvii a giudizio da richiedere o meno per Barracciu (difesa dall’avvocato Franco Luigi Satta) e gli altri numerosi ex consiglieri regionali indagati. Dalla stessa ordinanza del gip Massidda emerge anche un altro dettaglio inedito. Oltre ai 77.293,64 euro provenienti dai fondi ai gruppi consiliari, a Barracciu vengono contestati altri 3.600 euro, relativi a un pagamento effettuato nel 2009 dal gruppo del Pd alla Evolvere , società cui il sottosegretario era personalmente interessata.

All’indomani delle vittoriose primarie per le regionali sarde di settembre 2013, Barracciu aveva ricevuto un avviso a comparire – insieme con altri 32 consiglieri regionali del centrosinistra in carica dal 2004 al 2009 – nell’ambito dell’inchiesta che finora ha coinvolto quasi un centinaio di politici isolani. L’ex europarlamentare era stata costretta a fare un passo indietro – di cui si è poi dichiarata pentita – aprendo le porte alla vittoria di Francesco Pigliaru, eletto governatore nel 2014.

E’ anche emerso che la Evolvere ha intrattenuto significativi rapporti con la Regione Sardegna, come soggetto attuatore di progetti per un totale di quasi 5 milioni e mezzo di euro di finanziamenti pubblici. Secondo i magistrati di Cagliari, la circostanza riguardante la Evolvere srl, sulla quale non è stato riscontrato alcun fatto di rilevo penale, è oggetto di approfondimento (…)