Francesco Schettino: “Isola dei famosi? Guardavo Le Iene e mi sentivo in imbarazzo ma…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Febbraio 2015 - 10:27 OLTRE 6 MESI FA
Francesco Schettino (foto Ansa)

Francesco Schettino (foto Ansa)

ROMA – “Isola dei famosi? Ma secondo voi in pieno processo, con il mio interrogatorio fissato per il due dicembre, avrei potuto avere un interesse a fare una cosa del genere?” dice, intervistato dal Messaggero, l’ex comandante della Costa Concordia Francesco Schettino parlando dello scherzo telefonico delle Iene.

Comandante, i suoi difensori sono finiti al centro di un servizio delle Iene, la procura di Grosseto ha chiesto nuovamente il suo arresto, riuscirà a trovare pace?
«È incredibile. Guardavo il servizio sulla presunta trattativa e mi sentivo sempre più piccolo, più in imbarazzo. Io ho una figlia adolescente. In quei dialoghi si dicevano cose inverosimili. Ho un dolore così forte. È mai possibile che ogni volta che la tensione sembra un po’ allentarsi, scoppi una problematica nuova? Non vorrei dirlo, ma sembrano quasi meccanismi attivati a orologeria».

Non sarà che lei si è circondato di persone sbagliate?
«Le racconto una storia: sa perché ho preso come difensore Domenico Pepe? È successo tutto quando stavo in carcere, subito dopo il naufragio. Pepe mi ha mandato un telegramma dicendo che voleva prendere la mia difesa, che ci teneva. Poi un altro telegramma a mio fratello con scritto: “Attenzione, tuo fratello si può suicidare”. A quel punto la mia famiglia si è affidata a lui. Io lo conoscevo, era un mio crocierista, era spesso a bordo della nave, mi è sempre sembrato una brava persona. Solo dopo ho scoperto che non studiava le carte, che arrivava impreparato in aula, che la sua preoccupazione era soltanto di fare la passerella davanti alle televisioni» (…).

Come sono andate realmente le cose nelle vicenda delle Iene?
«La storia è cominciata ad agosto scorso quando ho letto su un settimanale che sarei andato all’Isola dei Famosi, che c’era una trattativa aperta. A chiarire la situazione ci hanno pensato due avvocati seri: Cataldo Calabretta e Davide Perrotta. È arrivata subito la mia smentita, ho spiegato che non c’era alcun accordo. A novembre, però, la notizia è stata rilanciata, e io ho fatto una nuova smentita. Ma secondo voi in pieno processo, con il mio interrogatorio fissato per il due dicembre, avrei potuto avere un interesse a fare una cosa del genere»?

Si è parlato di oltre due milioni di euro di compenso, lei non lavora, ci sono le provvisionali da pagare, non ci ha pensato neanche per un attimo?
«L’unica cosa che ho fatto è stato di dire ai Pepe di cercare di capire se c’era sotto qualche operazione strana, di andare a sentire. Grazie a Dio ho una bella famiglia d’origine, napoletana, perbene, con tradizioni alle spalle. Tutto questo mi ha permesso di andare avanti, non ho bisogno né dell’Isola dei famosi e sosprattutto delle menzogne che si stanno dicendo».

Oltre al grosso compenso, il gruppo discute della vittoria assicurata e di quanta audience avrebbe fatto la sua presenza in trasmissione. E poi del denaro percepito da non far arrivare in Italia ma depositare su un conto in Brasile, per evitare che il Tribunale potesse sequestrarglielo. Frasi pesanti.
«E infatti, proprio per questo ho revocato il mandato a Domenico Pepe. Ci tengo a precisare che suo figlio Francesco, che peraltro non ha una laurea in legge riconosciuta in Italia, da me non ha mai ricevuto alcun mandato. Lui va in tivù a raccontare che è stata una sua decisione lasciare la difesa, ma non è andata così. Se vuole può pubblicare la mail che gli ho mandato in cui gli scrivo che è venuto a mancare il rapporto di fiducia».

Cambierà avvocati?
«Sì, sì, a breve» (…).