Gloria Rosboch, sim e auto: “Così abbiamo risolto omicidio”

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Febbraio 2016 - 11:06 OLTRE 6 MESI FA

 

Gloria Rosboch, sim e auto: "Così abbiamo risolto omicidio"

Gloria Rosboch

TORINO – Omicidio di Gloria Rosboch, ecco come gli inquirenti sono arrivati ai presunti assassini Gabriele Defilippi e Roberto Obert, oltre che alla madre di Defilippi, Caterina Abbattista, accusata di concorso in omicidio. A raccontare gli ultimi, fondamentali, sviluppi delle indagini è il colonnello Domenica Mascoli, che ha spiegato a Massimo Numa de La Stampa gli incroci di telefonate che hanno portato alla soluzione del caso della professoressa uccisa il 13 gennaio scorso.

«Un mese fa avevamo un numero notevole di tabulati da controllare, cioè le sim della famiglia Defilippi-Abbattista più quelli di Gloria Rosboch. Scopriamo che il telefono accoppiato con la scheda di Defilippi, il 13 gennaio viene spento alle 12. Qui c’è il primo errore: in tempo per essere agganciato dalla cella di Busano. Resta spento sino alle 21.54, quando raccoglie le telefonate perse, sms e altro. In quel momento non sappiamo nemmeno chi è Roberto Obert». 

Come compare?

«Gli operatori utilizzano un software che evidenzia i numeri più frequenti contattati dalle sim sotto controllo. In quella di Caterina Abbattista, quello di Obert compare numerose volte. Ma soprattutto compare nel pomeriggio dell’11 gennaio, registrato dalla cella di Volpiano – dove Gabriele ha avuto un incidente e si mette in contatto con l’amico Obert, ndr -. Obert, con la sua scheda che noi definiamo come Obert1, chiama il carro-attrezzi. Così accertiamo che è in stretto contatto con Gabriele. Il secondo passaggio è l’identificazione della scheda dedicata, come accerteremo poi, solo al delitto: la Obert2. Scopriamo che l’impulso delle delle Sim 1 e 2 vengono agganciate contemporaneamente dalla cella. Deduzione: l’apparecchio con Obert2 l’ha in mano un’altra persona: Gabriele Defilippi».

Dopo cosa succede?

«Torniamo al 13 gennaio. Le Sim Obert1 e 2 cominciano a generare traffico. Gabriele-Obert2, a Rivarolo dove lo ha accompagnato la madre in auto, chiama Obert1 perché lo venga a prendere. I due vanno a recuperare la seconda auto, una Twingo, e vanno a Castellamonte. Obert con la Mini gialla. Defilippi con la Twingo. Incontra Gloria e le dice che alle 15 sarebbe stato lì con l’uomo, più grande, che aveva i suoi soldi per restituirglieli. Lei accetta. Lui, con la sim 2 informa il complice che Gloria ha accettato e di tornare alle 15. Lui resta lì, in attesa. (…) Alle 15, quando La Rosboch viene fatta salire sull’auto, Obert1 non genera più traffico, mentre la 2 viene agganciata dalle celle sino a Rivara. Alle 16 la 2 non è più attiva. Sappiamo che le viene dato fuoco. Mentre la Obert1 riprende a raccogliere dati. Sul telefono LG che ha utilizzato Gabriele, invece di distruggerlo come sarebbe stato logico, viene inserita una terza scheda di Obert».

La scheda di Caterina Abbattista viene agganciata dalla cella di Montalenghe, che copre anche Rivarolo, dove potrebbe esserci ancora Gabriele. Si sono incontrati dopo il delitto?

«Possibile. L’impulso risale alle 19. A quell’ora Abbattista afferma di essere stata in servizio, come infermiera, in ospedale ad Ivrea. (…) La madre potrebbe avere incontrato il figlio per discutere dell’ultima fase del delitto, la distruzione dei vestiti e della borsa blu di Gloria, o per aiutarlo psicologicamente dopo l’accaduto. Poi la scheda della madre viene di nuovo agganciata ad Ivrea, zona ospedale».