Governo e i fondi a pioggia: dal Duomo di Milano a Chernobyl

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Dicembre 2014 - 09:15 OLTRE 6 MESI FA
(foto d'archivio)

(foto d’archivio)

ROMA – “L’aria di elezioni, o l’imminenza del Natale, tuttavia si scorge passando al setaccio i 60 emendamenti governativi – scrive Roberto Petrini di Repubblica – I maggiori sospetti emergono dal pacchetto alluvioni, frane ed eventi sismici che affliggono regolarmente la Penisola. Non c’è più il Belice, presente con regolarità ad ogni Finanziaria, ma ci sono 30 milioni all’anno per il terremoto di Catania, Ragusa e Siracusa avvenuto nel dicembre del 1990″.

L’articolo di Roberto Petrini:

Alcuni nomi evocano tragedie della storia e vicende umane che fanno rabbrividire: da Auschwitz a Chernobyl. Gli emendamenti arrivano puntuali, all’ultimo momento, nel distratto dibattito parlamentare. Chi può dire di no al fatto che l’Italia, come la Germania e altri Paesi, stanzi un milione una tantum per mantenere la memoria dell’orrido campo di sterminio? E chi può opporsi ai quasi 6 milioni per la tragedia nucleare accaduta nel 1986 nella località oggi in Ucraina? Anche per il Comitato paralimpico: niente da dire per i 7 milioni nel 2015.
Il dubbio è se questi interventi, che in fondo non spostano gli aggregati della finanza pubblica, debbano ancora passare per la Legge di Stabilità, senza programmazione, lasciando il sospetto che al momento del varo del disegno di legge siano stati trascurati e solo in extremis recuperati per evitare figuracce. Tanto più che la zona tra le iniziative meritorie e quelle meno importanti diventa grigia e opinabile: così anche il leghista Salvini prende la palla al balzo e si fa paladino dei non vedenti, reclamando a viva voce i 6 milioni che mancano per l’Unione italiana ciechi. Altri seguiranno (…) Con l’occasione anche il Duomo di Milano ottiene 15 milioni, il traffico sullo Stretto di Messina si aggiudica 30 milioni. L’”Italia lavora” che deve occuparsi del progetto europeo «garanzia giovani » non può fare a meno di 12 milioni, mentre l’Istituto italiano di tecnologia di Genova, che si occupa di alta ricerca, deve essere finanziato con 3 milioni. Come opporsi al completamento del programma dell’Asi per il lancio di due satelliti Cosmo-Skymed di seconda generazione proprio mentre la nostra Cristoforetti è nello spazio? Trenta milioni l’anno, dal 2015 al 2018.