Governo: annunci a vuoto, le liti di Passera, Monti piange ma lo danno in uscita

Pubblicato il 8 Giugno 2012 - 10:14 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Ci sono solo due certezze, l’Imu e i cinesi che ci scaricano: “Negozi, uffici, capannoni: l’Imu aumenta fino al 243%. A Milano, Cagliari e Torino il record dei rialzi della tassa” (Sole 24 Ore). “Il fondo cinese aspro sulla Euro Zona” annuncia che “ha ridotto i suoi investimenti in azioni e bond in tutto il continente” (Wall Street Journal) con commento di Francesco Scisci sul Sole 24 Ore: “La zampata del Dragone”.

Il resto sembra in un vortice di confusione e incertezza. Sole 24 Ore: “Stop al piano crescita: in Consiglio dei ministri scontro sulle coperture. Vertice da Monti: Passera attacca, duello con Grilli”; Messaggero: “Sviluppo, slitta il decreto. Pronto il piano di Passera, stop dalla Ragioneria: Problemi di copertura”; per Repubblica lo “scontro [è] tra Monti e Passera”; Corriere della Sera sulla stessa falsariga: “Crescita: lite sui fondi e rinvio”. Sotto, un corsivo di Antonella Baccaro che andrebbe meglio per la Milano-Sanremo: “L’ira del ministro: voglio andare avanti. Ieri mattina qualcosa è andato storto. Passera si è sfogato: che ci sto a fare? Ma poi, finito il Consiglio dei ministri, «determinato, concentrato, risoluto» ha detto: «Si va avanti»”.

Ma il Giornale dei Berlusconi elabora: “Siamo alla paralisi. Monti nel pallone” E Libero: “Siamo al Tramonti. Affondato il decreto sviluppo. Il Governo è paralizzato. Un film già visto: il capolinea è dietro l’angolo”. “Giù dai Monti” lirizza il Manifesto: “Il Governo perde colpi, la maggioranza scricchiola. Oggi i vertici del Pdl, che fa tremare l’esecutivo sul ddl corruzione, e del Pd”. “Elezioni più vicine”, estrapola il Fatto Quotidiano: “Con i partiti nervosi, se l’euro non crolla, dopo l’estate si può tornare a votare”. Lo avessero fatto subito…

Monti ieri ha miagolato: “Mollato dai poteri forti” (Fatto) e Francesco Paternò commenta con lucidità sul Manifesto: “È proprio forte l’ultima di Mario Monti. Uno che a livello planetario ha sfidato Bill Gates, l’industria tedesca e quella giapponese, uno chiamato Super Mario, Iron Man e Saddam Hussein del business (copyright Economist) oggi lamenta di aver perso l’appoggio dei poteri forti, perdipiù di casa nostra. Che però non esistono, dixit nel giorno della fiducia della Camera al suo Governo. Siamo al punto che Monti smentisce se stesso, dichiarandosi orfano senza una lacrima”.

La storia dei “poteri forti” la riportano un po’ tutti. Il fatto che un uomo cui nessuno di noi ma qualcuno di loro ha affidato l’Italia vada in depressione per due articoli di giornale, per quanto importanti siano il Corriere della Sera e il Sole 24 Ore e i loro azionisti, dà l’impressione di una fragilità di nervi che si spiega solo con una assoluta incontrollabile vanità o con una situazione davvero fuori controllo. Il Corriere della Sera, a ogni buon conto, oggi aggiusta il tiro, con un articolo di Massimo Franco che si capisce fin dal titolo: “Il senso di responsabilità. I ribaltonisti di memoria corta”. Pder ora il Sole 24 Ore si limita alla cronaca: “Monti: il Governo ha perso l’appoggio dei poteri forti. Contro di noi un grande quotidiano e Confindustria”. Dietro ci leggi la crescente delusione che sfocia nella disperazione delle aziende italiane, massacrate dalla bassa demagogia di questo Governo (pensate all’industria della nautica, letteralmente annichilita e anche un po’ all’auto).

Repubblica sembra defilarsi sul tema, almeno in prima pagina, dove si trovano, con titolo a una colonna, un sermoncino di Massimo Giannini (“La giustizia non è merce di scambio”) e una eulogia di Claudio Tito: “Il Professore attacca, via dalla palude”. All’interno, spazio ma non troppo: “L’ira di Monti: Basta giochi di partito. E sulla crescita Passera minaccia le dimissioni”, integrato dal ruggito del topo: “Nomine, lo strappo di Monti: su Rai e Agcom decido io” come se le nomine alla Privacy fossero estranee agli interessi del Governo. La lamentazione sui poteri forti è affidata a Filippo Ceccarelli, che per sua natura è portato a sdrammatizzare e storicizzare le catastrofi. In compenso, a pagina 2, c’è una spiegazione sul blocco del piano di Passera: “Tutti i problemi di copertura che bloccano il varo degli incentivi. Credito d’imposta, edilizia e mini-bond, i paletti della Ragioneria sulle misure”. In questo quadro, come dare credito al titolo a pagina 4 della stessa Repubblica: “Il Governo vara il Piano per la famiglia. Aiuti fiscali, asili, sostegno ai disabili: ecco le linee direttrici”. Con elementare buon senso, Pd e Udc chiedono: “Trovate i fondi”.

A leggere le prime righe del sottostante articolo, si capisce che il Piano, approvato ieri dal Consiglio dei ministri, è del ministro Andrea Riccardi, il cui titolo è cooperazione internazionale e integrazione. Forse una cosa che manca a questo Governo è una più attenta e concentrata gestione degli annunci, ora affidati alla capacità di manipolazione dei media dei singoli uffici stampa e ministri, in un fuoco d’artificio di ego e vanità. Ma il prezzo lo paghiamo noi e la nostra fiducia.

I giornali continuano a seguire la vicenda di Brindisi, ormai priva di interesse nazionale e alcuni si infilano nel solito gioco del “c’è dell’altro” e “chi è il mandante”, comprensibile in chi ha montato un gigantesco torrone di mafia e antimafia, nuove br e al Qaeda locali. Ma anche questo contribuisce al clima di instabilità in cui siamo immersi, senza che però ve ne siano i presupposti.

Si segnalano, su Italia Oggi: intervista a Luca Zaia, presidente della regione Veneto: “Ogni regione il suo debito. Conviene fare  a fette il debito pubblico attribuendolo a ogni ente”.

Messaggero: “Le lettere, le accuse, i conti segreti nel memoriale di Gotti Tedeschi”. Libero: “Amori gay, appalti, intrighi e ricatti nel memoriale di Gotti Tedeschi. Il dossier che fa tremare il Vaticano”.

Gazzetta dello Sport: “Euro Star”, Polonia-Grecia stasera alle 18 apre gli europei. “Stella d’Italia”: Sara Errani in finale contro Maria Sharapova al Roland Garros.