I Ros al ministero Infrastrutture. “Là ancora uomini della Cricca degli appalti”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Maggio 2015 - 12:15 OLTRE 6 MESI FA
I Ros al ministero Infrastrutture. "Là ancora uomini della Cricca degli appalti"

Diego Anemone

ROMA – Un blitz dei Ros di Firenze al ministero delle Infrastrutture. Torna a far discutere la cosiddetta “Cricca degli appalti”, quella di cui secondo le accuse avrebbe fatto parte l’imprenditore Diego Anemone. E l’inchiesta come scrive Sara Menafra sul Messaggero, porta al ministero perché là “sarebbero ancora in servizio funzionari che nel corso degli anni hanno chiesto e ottenuto favori in cambio di appalti o della «velocizzazione» dei pagamenti sulle commesse”.

Spiega Menafra, e la cosa fa un po’ rabbia in un Paese dove la pressione fiscale è altissima e il governo studia il modo per non restituire a milioni di pensionati il dovuto nonostante una sentenza della Corte Costituzionale:

Potrebbe arrivare rapidamente ad un punto di svolta l’ultimo filone dell’inchiesta sulla cricca degli appalti. Quello nato proprio dalle recenti dichiarazioni di Diego Anemone che, a dicembre dello scorso anno, ha deciso di parlare con gli inquirenti della procura di Roma per ammettere quei dettagli sul sistema delle commesse pubbliche che finora aveva sempre negato. Negli anni in cui la Cricca legata al presidente del consiglio sui lavori pubblici Angelo Balducci sembrava potentissima, avrebbe raccontato Anemone, erano in molti e a tutti i livelli a chiedere favori, soprattutto ristrutturazioni di immobili, in cambio di qualche ”aiutino”. Stando a quanto dichiarato in un’intervista la cifra complessiva ammonterebbe a 10 milioni di euro. Chiesti, anche formalmente, ma mai ricevuti.

Anni fa, si parlò di una casa finita al genero di Ercole Incalza, potentissimo funzionario del ministero delle Infrastrutture recentemente arrestato nell’ambito dell’inchiesta fiorentina che ha portato alle dimissioni del ministro Maurizio Lupi. Anemone ha sempre smentito, ma ora avrebbe messo a verbale tutte le richieste ricevute dall’interno del ministero. Accettandole, riuscì piuttosto rapidamente ad infilarsi in pressoché tutti gli appalti importanti di quel periodo. I cantieri dei cosiddetti Grandi eventi, dal G8 del 2009 a quelli per i 150 anni dell’Unità d’Italia, oltre alla ristrutturazione di alcune caserme.