Il Giornale: “Giudici col doppio stipendio: busta più ricca per mille toghe”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Giugno 2014 - 10:49 OLTRE 6 MESI FA
Lo scandalo del doppio lavoro: busta più ricca per mille toghe

La prima pagina del Giornale del 9 giugno

ROMA – “Lo scandalo del doppio lavoro: busta più ricca per mille toghe” è il titolo dell’articolo a firma di Stefano Sansonetti sulle pagine del Giornale di lunedì 9 giugno:

Per un co­spicuo numero di to­ghe italiane, a quanto pare, la cuccagna non accen­na a finire. Negli ulti­mi tempi sono lette­ralmente fioccate le collaborazioni che i magistrati riescono a ottenere da un’infi­ni­ta serie di enti pub­blici e privati. Inutile dire che tutti questi lavori extra, svolti cioè al di fuori della missione tipica di giudici e pubblici mi­nisteri, si portano ap­presso un bel corre­do di compensi che vanno a cumularsi ai già lauti stipendi. Il fatto è che l’organo di autogoverno della magistratura, guida­to dal vicepresiden­te Michele Vietti, ha appena sfornato un «volumone» di 362 pagine che contiene l’ultimissimo aggior­namento delle attivi­tà extragiudiziarie autorizzate dal 14 no­vembre 2013 al 13 maggio del 2014. A impressionare è il lo­ro numero: parlia­mo di 1.085 incari­chi, più che raddop­piati rispetto ai 466 del semestre prece­dente e comunque in aumento rispetto ai 961 autorizzati nel­lo stesso semestre di un anno fa (ovvero dal 14 novembre 2012 al 13 maggio 2013). Molti incari­chi vengono assegna­ti da società private di consulenza e for­mazione, per non parlare di veri e pro­pri centri di potere come la Luiss, l’ate­neo della Confindu­stria guidato dall’ex numero uno degli in­dust­riali Emma Mar­cegaglia, che per que­sta via si trova a paga­re numerosi giudici. E qui restano di gran­de attualità due que­stioni. Innanzitutto la montagna di inca­richi rischia di sot­trarre ore preziose di lavoro a un sistema­giustizia stritolato da pendenze sempre più diffi­cili da smaltire.

Nelle 362 pagine gli esempi si sprecano. Si prenda Paolo Sordi, presidente della sezio­ne lavoro del tribunale di Ro­ma, che per lezioni di diritto del lavoro ha ottenuto la bellez­za di 9 incarichi: 4 ore dalla Scuola nazionale dell’ammini­strazione per complessivi 600 euro, 3 ore dalla Scuole supe­riore dell’economia e delle fi­nanze per 390 euro, 2 ore dal­l’Università Roma Tre per 200 euro, 40 ore dalla Lumsa per 4 mila euro, ancora 4 ore da Ro­ma Tre per 480 euro, un’ora dal­la società di formazione Opti­me srl per 400 euro, un’ora dal­la Synergia Formazione srl per 500 euro, 20 ore dalla Scuola di specializzazione in professio­ni legali della Sapienza per 3 .600 euro e 6 ore dalla Fonda­zione dell’avvocatura pontina per 750 euro. Oppure la situa­zione di Angelo Spirito, consi­gliere della Corte di Cassazio­ne che ha ottenuto 5 incarichi per docenze di procedura civi­le dal gruppo Altalex: due da 14 ore e 2.600 euro ciascuno, un al­tro da 14 ore per 2.450 euro e due da 5 ore ciascuno per com­plessivi 1.450 euro. Poi c’è il ca­so della Luiss, l’università di Confindustria che direttamen­te o per il tramite della sua Scuola di specializzazione in professioni legali ha assegnato nel semestre incarichi a 10 ma­gistrati. Tra questi c’è Domeni­co Carcano, capo dell’ufficio le­gislativo del ministero della giustizia, che per 45 ore di lezio­ne di diritto processuale civile prenderà 6 mila euro. A segui­re il sostituto procuratore di Ro­ma Barbara Sargenti, con 36 ore di lezioni di diritto penale dell’informatica pagate 4.500 euro.

Ancora, tra le toghe più dina­miche si segnala Gaetano Ru­ta, pm di Milano, il castigatore degli stilisti Dolce e Gabbana. In questo caso parlia­mo di 5 incarichi per lezioni di diritto pe­nale: 5 ore per 650 eu­ro­dalla Scuola supe­riore dell’economia e delle finanze, 2 ore per 325 euro dalla Cattolica di Milano, un’ora per 400 euro da Synergia Forma­zione srl e 2 ore da 500 euro l’una da In­forma srl. Un altro pm milanese, Carlo Nocerino, sempre per docenze di dirit­to penale ha ottenu­to 20 ore dall’Univer­sità Bicocca per 2.064 euro, un’ora da Optime srl per 400 euro e un’ora da Pa­radigma srl per 800 euro. Tra i più impe­gnati a livello di ore ci sono anche Bruno Giordano, giudice del tribunale di Mila­no, e Marcello Busce­ma, giudice del tribu­nale di Roma. Il pri­mo ha ottenuto dal­l’università di Mila­no e­dal Consorzio in­teruniversitario per il diritto allo studio 50 ore di docenza per complessivi 7 mila euro. Il secondo 42 ore dall’onnipresen­te Scuola superiore dell’economia e del­le finanze per 5.460 euro.

Dall’elenco emer­gono i profili di alcu­ne società private di formazione che la fanno da padrone. Optime srl, Paradig­ma srl, Synergia, Wol­ters Kluwer e Altalex pagano decine di ma­gistrati. Anche se la maggior parte degli incarichi arriva dalle Scuole di specializza­zione nelle professio­ni legali delle varie università italiane. È bene ripetere che si tratta di incarichi re­golarmente autoriz­zati dal Csm, che pe­rò non spazzano via le questioni «tempo» e «terzietà» del magi­strato. Del resto lo stesso Csm è consapevole del problema se solo si considera­no le circolari che si sono succe­dute sul tema. In sostanza oggi si individuano tre tipologie di incarichi extra: espletabili sen­za autorizzazione, inderogabil­me­nte vietati e soggetti ad auto­rizzazione. Il fatto è che ogni norma viene interpretata, ed è soprattutto la linea di confine tra le ultime due categorie a ri­schiare di rivelarsi labile.