Il sindaco di Londra, doppio passaporto, sotto accusa: “Elusore fiscale”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Novembre 2014 - 13:24 OLTRE 6 MESI FA
Il sindaco di Londra, doppio passaporto, sotto accusa: "Elusore fiscale"

Il sindaco di Londra, doppio passaporto, sotto accusa: “Elusore fiscale”

LONDRA – “Se mai l’eclettico Boris Johnson – scrive Fabio Cavalera del Corriere della Sera – dovesse riuscire a scalare il partito dei conservatori fino a diventarne il leader, cosa che è certamente nella sua testa, dovrà per forza di cose firmare un armistizio con gli Stati Uniti. Ed è nella migliore logica politica e diplomatica che questo avvenga in tempo. Che, infatti, a Downing Street possa insediarsi un giorno o l’altro un premier che le autorità fiscali americane accusano di non versare i regolari tributi e che lo stesso replichi, dall’alto della sua carica di primo cittadino londinese, che sono invece gli Usa a dovergli il bel pacco di soldi, nello specifico l’ambasciata Usa a Londra, è una storia che va risolta prima che sia troppo tardi”.

L’articolo di Fabio Cavalera:

Il cinquantenne Boris, popolarissimo fra i tory, sta da tempo sulla riva del fiume in attesa che scorrano via i resti (metaforicamente parlando) del suo amico premier David Cameron, in lotta sempre più difficile per la riconferma, e per prenderne poi il testimone. Intanto si porta avanti, presentandosi in primavera alle elezioni in un collegio blindato per rientrare a Westminster. Ma la guerra delle tasse con Washington è la classica buccia di banana su cui si rischia di scivolare sul più bello. Dunque imbarazzi da evitare. Anche se, per ora, non tira aria di pace. Anzi. (…)
Il guaio per Boris Johnson è che il fisco degli Stati Uniti adesso gli presenta il conto. Essendo un cittadino americano ha l’obbligo di compilare la dichiarazione (il tax return) e saldare. Non fa una grinza. Il sindaco però non è tipo da resa facile, il personaggio è vulcanico. E lo si è capito a più riprese. Per ultima la vicenda di cui si racconta. Intervistato da National Public Radio è sbottato: «Scandaloso, io pago a Londra tutte le tasse». Punto e basta. Semmai tocca agli Stati Uniti saldare il conto con lui e con la città. (…) Obama, durante l’ultima visita londinese, a una cena ufficiale e con grande imbarazzo delle feluche presenti. «Pagate». Adesso ritorna alla carica. Vogliono lo scontro, che scontro sia. Boris è così: chi di tassa ferisce, di tassa perisce.