Immigrazione, “7mila maschi, giovani e forti”: l’attacco di Italia Oggi

di redazione Blitz
Pubblicato il 2 Settembre 2016 - 11:44 OLTRE 6 MESI FA
Immigrazione, "7mila maschi, giovani e forti": l'attacco di Italia Oggi

Immigrazione, “7mila maschi, giovani e forti”: l’attacco di Italia Oggi

WASHINGTON – “Barack Obama ha ammesso che l’intervento in Libia è stato un errore. Nicolas Sarkozy per pudore tace. E noi paghiamo il conto di tutti”: Serena Gana Cavallo su Italia Oggi tratteggia un impietoso ritratto della emergenza sbarchi in Italia, con migliaia di arrivi negli ultimi giorni di migranti salpati dalle coste libiche: “Erano circa settemila, erano per lo più maschi, giovani, forti e, per loro fortuna, non sono morti. Parliamo dell’emergenza profughi e migranti”, scrive Gana Cavallo.

La cronista parla di alcuni “misteri” sui viaggi di questi profughi:

Il primo è: ma in Libia, chi è che governa l’area da cui prevalentemente partono e continuano a partire, con regolare e intensa frequenza, gli affollatissimi gommoni/barconi? L’Isis in ritirata, di cui si diceva si finanziasse col traffico umano? Il governo giudicato dall’Onu l’unico legittimo di El Sarraji (che forse anch’esso trae vantaggio dal medesimo traffico)? Quello tecnicamente più consolidato e con alleati importanti del generale Haftar, che non è detto che non partecipi al lucroso mercato dei profughi?

(…) E come fanno i disgraziati (prevalentemente maschi), che risultano provenienti per lo più dall’Africa sub sahariana, dopo trasferte attraverso il deserto che, ci dicono, essere una specie di prova di sopravvivenza e dopo, sempre ci dicono, esser stati ammassati in Libia in condizioni inumane, ad apparire prevalentemente ben in carne e bene in salute, sia allo sbarco, sia nei vari centri di raccolta, ostelli, alberghi, in cui vengono sistemati e rispetto ai quali sovente manifestano la loro insoddisfazione?

Sembra che la Libia (quella governativa secondo Onu) abbia intenzione di rivendicare un contributo per i profughi sul modello Turchia, ma naturalmente senza che sia chiaro chi garantirà un effettivo blocco degli imbarchi/sbarchi. È possibile che analogo contributo chiederà la Libia orientale, detta anche Cirenaica, quando la scissione di una nazione unica posticcia si sarà definitivamente concretizzata, con due governi e un unico caos.

Intanto noi continueremo a salvare profughi, prevalentemente non con status di potenziali rifugiati. A nostro carico spese recupero, trasporto a terra, controlli sanitari, accoglienza, alloggio e vitto, mancetta giornaliera, tentativi, sporadici, di inserimento e integrazione, eventuali rarissimi costi di rimpatrio. A nostro vantaggio la buona coscienza e la soddisfazione morale. A vantaggio di specifici gruppi «sociali» entrate più o meno lecite, garantite: le organizzazioni di caporalato, i gestori dei vari centri di raccolta (non tutti onesti), le organizzazioni malavitose che trovano fatalmente manodopera a basso costo. (…)

Sempre ricordandoci con affetto di Barack Obama che ha detto, a scoppio ritardato, che l’intervento in Libia è stato un errore. Sarkozy per riservatezza tace.