Immigrazione, Antonello Caporale: “45 euro a migrante per tenerli in gabbia”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Ottobre 2013 - 10:56 OLTRE 6 MESI FA
Il Centro accoglienza di Lampedusa (

Il Centro accoglienza di Lampedusa (foto Ansa)

ROMA – Il dramma dei clandestini e rifugiati è nello scandalo dei Centri di accoglienza, che il Fatto definisce “Vergogna di Stato”. Mentre alcuni politici si abbandonano alla retorica  buonista all’italiana, Antonello Caporale sul Fatto Quotidiano denuncia: “45 euro a migrante per tenerli in gabbia” come dice l’ultimo e più aggiornato dossier (Lampedusa non è un’isola) curato da Luigi Manconi e Stefano Anastasia – diecimila euro di media.

Scrive Caporale:

E ogni giorno il costo complessivo di questa imponente fabbrica dell’accoglienza di Stato ammonta a duecentomila euro. In Italia, si sa, ogni emergenza si trasforma in industria. E l’industria dell’emergenza è attività sempre in espansione. Basta volgere lo sguardo a ciò che è capitato nell’ultimo decennio. La gestione e il ciclo dello smaltimento dei rifiuti solo a Napoli ha raggiunto, per esempio, negli anni in cui la questione si è fatta emergenziale, la cifra di quasi sette miliardi di euro. Il terremoto dell’Aquila ha prodotto solo nei primi due anni (con i risultati che vediamo) costi vivi per quasi due miliardi di euro.

L’emergenza è dunque la pratica governativa meglio avviata, sempre pronta a gonfiare le voci della fattura, a rendere impossibile una soluzione ragionevole e irreversibile la dimensione della spesa. La normativa che regola l’immigrazione oltre ad avere aspetti disumani produce questa economia oscura ma fiorente, dove le funzioni dello Stato, gestite nell’iperbole amministrativa del ministero dell’Interno, vengono rese – anche quelle minime –molto più costose di quanto dovrebbero e potrebbero. Dal 1999 al 2011 un miliardo di euro è andato via per gestire questo immenso grand hotel, con i frutti indegni di un Paese civile. Esistono, per motivi sconosciuti, costi di gestione troppo differenti tra nord e sud dell’Italia, ed esistono periodi di trattenimento che variano, tra un centro e l’altro (a seconda della collocazione geografica), dai 28 ai 78 giorni.