Ecco chi non potrà candidarsi. Il Corriere della Sera: “Stretta sulle scorte. Tagli drastici quando scade il mandato”. I conti amari del vincitore. Editoriale di Massimo Gaggi:
Per approfondire: Incandidabilità, Cancellieri: “Il testo è quasi pronto”
“Barack Obama reprime la rabbia ed esce. Messo alla porta in casa sua, alla Casa Bianca, dai leader del Congresso nel momento culminante del negoziato sul debito pubblico. Repubblicani ma anche democratici, uomini del suo partito. È la scena più drammatica di The Price of Politics, l’ultimo libro di Bob Woodward. Dipinge con crudezza la parabola di un uomo che, incoronato quattro anni fa come il leader capace non solo di realizzare un cambiamento ma di trasformare l’America, è riuscito ad evitare il peggio — in economia, sulla sicurezza, nei rapporti internazionali — senza, però, riuscire a imporre le sue scelte per il rilancio dell’economia e arrestare il declino della superpotenza”.
Scorte a tempo limitato e viaggi senza agenti per ridurre gli sprechi. Articolo di Fiorenza Sarzanini:
“Le personalità che lasciano gli incarichi istituzionali potranno avere soltanto una «tutela», a meno che non ci siano motivi gravi tali da giustificare il mantenimento della scorta. I «dispositivi» attualmente in vigore dovranno essere sottoposti a monitoraggio in modo da poter intervenire con eventuali abbassamenti di livello e i controlli dovranno diventare periodici e costanti. La commissione del Viminale incaricata di revisionare il sistema di protezione consegna la proposta di nuove regole al ministro dell’Interno. E si concentra in maniera particolare su tutti quegli «sprechi» legati ai viaggi compiuti al seguito delle persone che vengono scortate. Per questo suggerisce che ci siano avvicendamenti tra le varie province in modo da evitare costosi spostamenti di mezzi e personale”.
Liste pulite, ecco la legge. La Repubblica: “Al prossimo Cdm lo stop ai condannati”. Liste pulite, ecco la legge incandidabili i condannati fuori da Parlamento e Regioni. Articolo di Liana Milella:
“Liste pulite subito. Anche per il voto nel Lazio, in Lombardia e in Molise a fine gennaio. È pronto — mancano solo gli ultimi ritocchi — il decreto legislativo con le nuove regole sulla non candidabilità a qualsiasi carica elettiva e di governo, pena l’immediata decadenza, di chi ha addosso una condanna definitiva per una pena minima di due anni. Cancellieri, Patroni Griffi e Severino sono stati di parola. Oggi i tre ministri — Interno, Giustizia, Funzione pubblica — si vedranno per chiudere il testo che, in settimana, passerà al vaglio di palazzo Chigi. Poi le commissioni parlamentari avranno 60 giorni per un parere consultivo che il governo è libero di accogliere o ignorare (come, in parte, è avvenuto per il taglio dei tribunalini). A quel punto il decreto sarà operativo. Se le elezioni regionali si terranno, come appare probabile, il 27 gennaio, c’è tutto il tempo per la piena operatività della legge. Che, merita ricordarlo, prevede anche la decadenza degli eventuali condannati eletti”.
Grandi città e Sud, arriva la nuova social card. Scrive Roberto Petrini:
“Arriva la nuova social card. Incardinata nella legge di Stabilità, sarà lo strumento attraverso il quale il governo tenterà di porre un argine al disagio sociale e alla povertà, fenomeni resi più acuti dalla crisi economica. Il progetto, messo a punto dal ministero del Tesoro, prevede il rilancio della sperimentazione nei dodici grandi centri con più di 250 mila abitanti (Milano, Roma, Torino, Firenze, Venezia, Verona, Genova, Bologna, Bari, Catania, Napoli e Palermo) dove la carta sociale esiste, ma da tempo ha esaurito le risorse e dove si stimano 1 milione e 600 mila famiglie in difficoltà. La nuova social card, rispetto alla precedente iniziativa lanciata da Tremonti nel 2009, sarà allargata a tutti i Comuni delle quattro Regioni del Sud dove le condizioni economiche sono più critiche: Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. Il nuovo progetto interesserà dunque, nelle aree del Sud, l’intera platea dei cittadini in difficoltà compresi coloro che vivono nei centri medio-piccoli”.
Esteri. Mosca, la foto dell’orrore fa tremare Putin. Dal corrispondente Nicola Lombardozzi:
“L’orrore in una foto. Un’immagine che sembra uscita dagli agghiaccianti documenti dei lager nazisti o dei gulag staliniani della Kolyma. Detenuti ammassati come bestie in una cella piccola e sporca. Ma quello che inquieta di più sono la data e il luogo dello scatto: estate 2009, carcere di Butyrskaja nel centro di Mosca. La foto, pubblicata, ieri dal britannico Daily Mail è un colpo gravissimo per l’immagine internazionale del governo russo, e rende sempre più tetra la vicenda del cosiddetto caso Magnitskij, un giovane avvocato russo morto misteriosamente in cella subito dopo le sue denunce della macchina della corruzione che dal colosso energetico Gazprom passa per gli uomini più importanti del sistema fino al presidente Putin in persona. Prima di morire nel carcere più moderno di Matriosskaja Tshima, Magnitskij ha passato mesi nell’inferno descritto dalla foto”.
Il Fatto Quotidiano: “L’astensione della mafia un messaggio a Pdl e Udc”. Monito Ergo Sum. Editoriale di Marco Travaglio:
“A leggere le cronache dal Quirinale degli ultimi giorni viene in mente “Questi fantasmi”, quando Eduardo parla con i botti di fine anno, in crescendo: prima qualche petardino sommesso, poi le girandole, infine i grandi fuochi d’artificio. Nei giorni pari i quirinalisti scrivono che il capo dello Stato pensa di anticipare le elezioni a febbraio, per essere lui a incaricare il nuovo premier e soprattutto bruciare sul tempo Grillo che, dicono i sondaggisti, avanza di un punto al mese. Nei giorni dispari piovono le smentite, sotto forma di “fonti del Quirinale”, o di tweet di Cascella, o di parole tratte dal quotidiano monito di King George: mai pensato al voto anticipato, che vi siete messi in testa. Intanto però i notisti politici, curiosa sottospecie di cronisti che abitano i sottoscala e gli ambulacri del palazzo, sensibilissimi al più impercettibile battito d’ali del potere, buttano lì una frasetta oggi e una domani su un imminente messaggio alle Camere del capo dello Stato”.
Incandidabili. Pugno duro del governo. La Stampa: “Cancellieri: in vigore già per le Regionali”. Non aspettiamo che la sentenza sia definitiva:
“Secondo indiscrezioni, il governo starebbe lavorando alla stesura del decreto delegato sulla non candidabilità dei condannati definitivi; l’intenzione sarebbe, addirittura, di approvare il nuovo testo legislativo in tempo utile già per le elezioni regionali di Lazio e Lombardia. Se la notizia fosse confermata e, soprattutto, se l’iniziativa avesse successo, si tratterebbe di una dimostrazione ulteriore di efficienza di questo esecutivo”.
Nella roccaforte degli evangelici che decidono la sorte del mormone. Il reportage di Paolo Mastrolilli:
Per approfondire: Elezioni Usa, Obama supera Romney secondo gli ultimi sondaggi
“Parabole satellitari così, per la trasmissione televisiva, non esistono neppure alla sede Rai di Saxa Rubra. E’ la prima cosa che colpisce, arrivando nel regno di Pat Robertson a Virginia Beach. La casa degli evangelici americani, che possono portare il mormone Mitt Romney alla Casa Bianca con il loro entusiasmo, oppure condannarlo alla sconfitta restando tiepidi.
Parlare di regno, nel caso di Robertson, non è esagerato. Il campus che governa a Virginia Beach comprende il Christian Broadcasting Network, braccio armato del tele evangelista più noto d’America, la Regent University, e una serie di organizzazioni guidate dal reverendo come l’American Center for Law & Justice, la Christian Coalition, e la Operation Blessing International Relief, che distribuisce aiuti e carità a mezzo mondo”.
Equitalia addio, Comuni nel caos. Legge di stabilità. Articolo di Raffaello Masci:
Per approfondire: Equitalia presenta conto ai Comuni: “Senza di noi perdete centinaia di milioni”
“Equitalia – la cattiva, l’esosa, la tirannica e perfino la vessatoria – se ne andrà, dal primo gennaio prossimo i comuni si raccoglieranno i tributi da soli. Potrebbe andare loro benissimo, come accade al comune di Reggio Emilia, che – stando alla testimonianza del sindaco Graziano Delrio – con un proprio «porta a porta» riesce a incassare il 95% del dovuto. Ma potrebbe anche generare un disastro per le già provate casse municipali che lamentano il mancato introito di 11 miliardi in 6 mila comuni e ne imputano la responsabilità proprio ad Equitalia”.
Lotta all’evasione: ecco le mosse. Il Sole 24 Ore: “Da sciogliere i nodi dell’invio dei dati bancari e dell’intesa con la Svizzera”. La strada è giusta ma le tasse alte sono un ostacolo. Editoriale di Luigi Guiso:
“Da quando il governo Monti ha iniziato la sua attività, quasi un anno fa, non vi è dubbio che sul fronte del rapporto tra il cittadino e il fisco vi sia stato non solo un aggiustamento di rotta rispetto ai precedenti governi ma, almeno così è finora, un cambio di regime. Il principale mutamento è nell’adesione senza ombre di ambiguità all’idea che l’evasione fiscale non è tollerata dallo Stato e che il Governo dà pieno supporto politico e tecnico all’Agenzia delle Entrare. Questa da allora ha intensificato i suoi interventi anti-evasione, talvolta anche con dimostrazioni plateali, giustificabili se adottate transitoriamente per segnalare ai contribuenti questo cambio di regime”.
Giovani e consumi: il taglio del budget è tre volte la media. Articolo di Francesca Barbieri:
“Un triplo passo indietro rispetto alla media. La battuta d’arresto è pesante per i consumi dei giovani: sempre più in affanno ad arrivare a fine mese, le famiglie under 35 hanno stretto i cordoni della borsa, con rinunce marcate alle voci viaggi e tempo libero, trasporti e comunicazione, arrivando a fare economie anche su un capitolo essenziale come le cure sanitarie.
Dall’elaborazione condotta dal centro studi Datagiovani per Il Sole 24 Ore emerge che in tre anni una coppia giovane ha tagliato – in termini reali – la spesa media mensile del 12% (scendendo a 2.600 euro), rispetto al -4,7% riferito al totale delle famiglie. Quasi tre volte in meno. A ridursi sono innanzitutto i costi di trasporto, rivisti al ribasso di oltre il 20%, seguiti da quelli medici (-15,4%), mobili e arredamenti (-14%), casa (-10%), tempo libero e istruzione (-8,4%), abbigliamento e calzature (-0,4%). L’unico capitolo di spesa che non ha il segno meno è quello dedicato a cibo e bevande, rimasto inalterato”.
Il Messaggero: “Più fondi per il sociale”. Quei diritti simbolo di civiltà. Editoriale di Francesco Paolo Casavola:
“La sclerosi laterale amiotrofica (Sla) è una malattia progressivamente invalidante, che priva chi ne è colpito delle funzioni del movimento fino a quelle dell’espressione e della parola. L’assistenza a così gravi malati non può essere affidata ai soli familiari. Tagliarne il finanziamento da parte del Servizio sanitario nazionale non è una scelta di politica della spesa, è una decisione che può suscitare disapprovazione. Ecco perché un paziente sardo, Salvatore Usala, ha iniziato uno sciopero della fame per richiamare l’attenzione del governo e dell’opinione pubblica su questa soglia estrema della sofferenza umana”.