Inps, ipotesi riforma governance e commissario

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Gennaio 2014 - 10:10 OLTRE 6 MESI FA
Antonio Mastrapasqua

Antonio Mastrapasqua

ROMA – Dopo le accuse a Mastrapasqua si pensa a una riforma della governance all’Inps. In arrivo, secondo il Sole 24 Ore, l’istruttoria del ministro Giovannini, si ragiona sul ritorno al sistema duale con un vertice di transizione.

L’articolo di Giorgio Pogliotti:

Prende quota un intervento in due tempi per voltare pagina all’Inps. Che passa per la revisione della governance, in modo da superare la gestione monocratica in capo al presidente Antonio Mastrapasqua, guardando all’adozione di un sistema duale. Con la nomina, nella fase transitoria, di un commissario.
È questa una delle ipotesi su cui si sta ragionando mentre al ministero del Lavoro si prepara l’istruttoria che a breve sarà consegnata al premier Enrico Letta per la decisione finale. La posizione di Mastrapasqua è in bilico: è indagato nell’indagine per le presunte cartelle cliniche “gonfiate” dall’ospedale israelitico di cui è presidente. Ma indipendentemente dall’esito che avrà l’indagine promossa dalla Procura di Roma, il presidente dell’Inps è nell’occhio del ciclone anche per la pluralità di incarichi che ricopre ed i possibili conflitti di interesse: erano 25, sono diventati 9, di cui solo 2 direttamente legati ai patti parasociali che coinvolgono l’Inps. Ma il cambio della guardia ai vertici dell’Inps – sollecitato da Pd e Movimento 5 stelle – non si preannuncia affatto facile, visto che Mastrapasqua non intende dimettersi, ricorda di essere stato confermato dal governo Monti con il Salva Italia fino alla fine del 2014, e ieri ha presentato una seconda memoria difensiva contro l’ipotesi di truffa aggravata.
Torna così d’attualità la riforma della governance, su cui si era espressa anche la Corte dei conti sollecitando «quantomeno l’anticipata adozione di singoli correttivi volti a ripristinare un assetto di maggior equilibrio e di maggiore chiarezza nel riparto delle competenze». Il presidente della Commissione di controllo sugli enti previdenziali, Lello di Gioia, che in una lettera chiede al ministro del Lavoro, Enrico Giovannini di accelerare sulla riforma della governance dell’Inps anche passando per il commissariamento: «La razionalizzazione degli enti previdenziali, con la soppressione dell’Inpdap e dell’Enpals e il trasferimento delle funzioni all’Inps – scrive nella lettera – ha portato ad un unico ente con competenza su tutto il settore previdenziale, ponendo un problema di riforma della governance. I poteri decisori sono concentrati in capo al Presidente dell’Inps, che ha assorbito le funzioni del Consiglio di amministrazione». La situazione, secondo di Gioia è «resa problematica dalla titolarità, da parte dell’attuale presidente dell’Inps, di una molteplicità di incarichi societari, per i quali si pone il tema della sussistenza di fattispecie di incompatibilità oltre che di conflitto di interessi». Il presidente della commissione parlamentare di controllo chiede al ministro del Lavoro «se non ritenga necessario accelerare la revisione del sistema di governance dell’Inps, anche attraverso un periodo di commissariamento».
Rilancia il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd) per sollecitare un intervento immediato del Governo, ricordando la proposta di legge presentata il 26 marzo 2013 che «indica la strada della riforma», riproponendo «il modello del sistema duale, come suggerito dall’avviso comune di Cgil, Cisl e Uil del 26 giugno del 2012» con un consiglio di amministrazione, il consiglio di strategia e vigilanza, il consiglio dei sindaci e il direttore generale.
Tornando all’istruttoria che si sta preparando al ministero del Lavoro, sul regime di incompatibilità, cumulo di impieghi e incarichi nella pubblica amministrazione interviene il Dlgs 165 del 2001, all’articolo 53, che prevede l’espressa autorizzazione dell’amministrazione di appartenenza, ma si applica fino ai dirigenti: il presidente dell’Inps è fuori dal raggio d’azione. A meno che l’incompatibilità non sia prevista espressamente dalla norma istitutiva dell’ente (accade in diverse Authority), o si decida di estenderla a tutti. Questo è un possibile intervento. Si ragiona anche sul Dlgs 39 del 2013 con le disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni che potrebbe rappresentare il veicolo giuridico utile per intervenire.