Isis minaccia per Europa: “Userà armi distruzioni di massa”

Isis minaccia per Europa: "Userà armi distruzioni di massa"
Isis minaccia per Europa: “Userà armi distruzioni di massa”

ROMA – L’Isis potrebbe colpire l’Europa con armi di distruzione di massa. Il rischio di attacchi chimici, biologici e anche nucleari è molto alto e a dirlo è un dossier dell’Europarlamento che espone i timori dell’intelligence e sottolinea come i programmi di sicurezza dell’Unione europea.

A lanciare l’allarme sulle intenzioni dell’Isis è Paolo Mastrolilli in un articolo su La Stampa in cui spiega come lo studio realizzato da Beatrix Immenkamp per il Parlamento di Strasburgo, ripreso pubblicamente anche dal capo della Cia John Brennan, e ora al vaglio degli ispettori dell’Onu che si apprestano a tornare in Siria:

“Il rapporto di dicembre si intitolava «Isil/Daesh and non conventional weapons of terror», ossia l’Isis e le armi non convenzionali del terrore, e cominciava con questo avvertimento raggelante: «L’Unione europea e i suoi Stati membri devono prepararsi per la possibilità di un attacco chimico o biologico sul loro territorio da parte dello Stato islamico». Quindi aggiungeva: «I governi e le istituzioni europee devono stare allerta, e dovrebbero considerare di discutere pubblicamente la possibilità di un attacco terroristico usando materiali chimici, biologici, radiologici, o anche nucleari». Il documento era molto esplicito, e avvertiva che «la prossima arma scelta dall’Isis potrebbe essere, ad esempio, un ordigno improvvisato contenente materiali chimici o radioattivi». Secondo la Immenkamp, «è documentato che l’Isis abbia usato armi chimiche in Siria e Iraq. Il gruppo sembra aver prodotto bombe chimiche rudimentali, e le ha usate per attaccare i curdi in Iraq e Siria almeno tre volte, fra il giugno e luglio 2015. Secondo gli investigatori, queste aggressioni hanno coinvolto materiali chimici industriali o agricoli, riadattati come armi». Quindi il testo citava gli allarmi lanciati dal ministro degli Esteri australiano Julie Bishop sull’uso del chlorine in combattimento da parte dell’Isis, e quello di Medici senza frontiere sull’impiego di gas mostarda a Marea, nord della Siria, alla fine dell’agosto dell’anno scorso.

«OPERAZIONI SPETTACOLARI»

Il rapporto notava che l’Isis vuole lanciare operazioni sempre più spettacolari, e l’intelligence Usa ha dato l’allarme sui tentativi di condurre attentati di massa, oltre a quelli compiuti finora dai «lupi solitari». «Le minacce – spiegava il documento – possono venire da individui altamente qualificati, che hanno accesso a materiali e informazioni sensibili, e possiedono le capacità necessarie. L’Isis recluta centinaia di combattenti stranieri, inclusi alcuni con lauree in fisica, chimica, informatica, che secondo gli esperti hanno la capacità di costruire armi da sostanze grezze».

RIFORNIMENTI IN SIRIA E IRAQ

Nel passato queste operazioni erano difficili, ma «Isis ha avuto diverse opportunità di accedere a materiali Cbrn in Iraq, Siria, e più di recente in Libia. In Siria alcune sostanze, inclusi sarin e ricina, sono presenti e potenzialmente accessibili».

«Nel luglio 2014 l’Aiea ha rivelato che militanti dell’Isis hanno preso materiale nucleare di basso livello all’Università di Mosul. In seguito all’espansione in Libia, potrebbe aver accesso ai materiali chimici dei programmi precedenti. Nell’agosto del 2014 dentro al computer di un tunisino laureato in fisica e chimica è stato trovato un documento di 19 pagine su come sviluppare la peste bubbonica e trasformarla in arma di distruzione di massa». I furti di materiali Cbrn, sostanze nucleari, o prodotti tossici industriali, sono denunciati nell’ordine delle centinaia di episodi.

La Ue ha diversi programmi per proteggersi, sigle come Secureau per l’acqua, Bio-Protect, Reward, Scintilla per la sorveglianza radioattiva, Sniffer per la sicurezza della catena alimentare, Cato, Eden, Cast, Bridge, che indicano varie iniziative per la difesa. Secondo il rapporto non bastano più. Il 14 febbraio il direttore della Cia, Brennan, ha confermato questo allarme durante un’intervista a «60 Minutes». Le sue parole sono state notate dagli ispettori dell’Onu, che in questi giorni saranno proprio in Italia a fare l’addestramento di sopravvivenza con i Carabinieri per prepararsi al ritorno in Siria. La loro missione, approvata anche dalla Russia, prevede di indagare su nuovi episodi di uso di armi chimiche, che stavolta sarebbero responsabilità degli oppositori. Però hanno ben presente il rischio che l’Isis cerchi di preparare attentati chimici o biologici in Europa, sanno che possiede almeno chlorine e mustard, e lavoreranno per prevenire gli attacchi”.

 

Gestione cookie