Italia sempre ultima: pessima qualità della vita e analfabeti. Tutte le classifiche…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Ottobre 2013 - 09:00 OLTRE 6 MESI FA
Italia sempre ultima: pessima qualità della vita e analfabeti. Tutte le classifiche...

Italia sempre ultima: pessima qualità della vita e analfabeti. Tutte le classifiche…

ROMA – L’Italia è sempre prima, quando si parla di declino. Italia popolo di disoccupati, depressi e vecchi. Vien da deprimersi ancora di più leggendo le classifiche elencate, come una tortura cinese, da Giampiero Gramaglia per il Fatto Quotidiano:

L’indice della corruzione di Transparency International ci vede circa a metà del gruppo di 174 Paesi censiti, al 72 ° posto, sempre in fondo al plotone dell’Ue con Grecia e Bulgaria e con un voto ben lontano dalla sufficienza e lontanissimo dai Paesi leader, Danimarca, Finlandia e una sorprendente, ma costante, Nuova Zelanda. Forse le cose stanno per migliorare, perché, sempre secondo Transparency International, l’Italia è fra i Paesi che meglio applicano la Convenzione dell’Ocse contro la corruzione – ma i risultati, finora, non si vedono. Fondi e infrazioni. Nell’Unione europea, siamo, con Bulgaria e Romania, Paesi, però, da poco arrivati, quelli con minore capacità di spesa dei fondi a noi destinati: del pacchetto per la coesione, settennale, abbiamo utilizzato, adesso che s’avvicina la fine del periodo, il 31 dicembre, solo il 40 % del totale.

Ci lamentiamo che dall’Ue arrivano pochi soldi, ma riusciamo a spendere solo due euro su cinque. Procedure di infrazione. In compenso, ne sprechiamo un sacco a pagare multe per il mancato recepimento delle direttive o per le infrazioni alle stesse: siamo i campioni incontrastati su questo fronte. Eravamo appena scesi sotto quota cento infrazioni, a 99, a fine 2012, ma siamo rapidamente tornati sopra collezionando più nuove procedure di quante non riusciamo a chiuderne di vecchie. Ambiente e rifiuti sono le voci dove siamo messi peggio. Leggere e fare i conti. Per l’Ocse, gli italiani, con gli spagnoli, sono i cittadini che meno sanno leggere e far di conto – lo studio è stato condotto in 24 Paesi: giapponesi e finlandesi guidano l’elenco (e i cechi sono bravi in aritmetica).

Per la serie mal comune mezzo danno, gli americani non ne escono molto meglio di noi. Abbandono della scuola. Vanno a braccetto con le cifre dell’Ocse quelle di Eurostat: l’Italia non tiene il passo dell’Unione nella battaglia contro l’abbandono scolastico: 17, 6 % contro una media Ue del 12, 8 % – l’obiettivo è il 10 %. Mentre i giovani in possesso di qualifiche di istruzione superiore sono il 21, 7 % – media Ue 35, 8 %, obiettivo 40 %. I ritardi di Internet. Anche per l’accesso a internet, l’Italia è lontana dalla media Ue: il 43 % delle famiglie non ha una connessione, contro una media del 32 %. Peggio di noi Bulgaria, Romania e Grecia, mentre in Svezia solo il 7 % delle famiglie non ha Internet. Gli italiani, complice la carenza, rispetto alla media Ue, della banda larga, sono anche fra i più reticenti a fare acquisti online e ad utilizzare i servizi di e-government: appena il 22 % vi ricorre (in Danimarca, l’ 80 %), in parte perché il loro funzionamento è il peggiore nell’Unione – Romania a parte. Qualità della vita.

Un recente rapporto della Commissione europea indica che le città italiane non reggono il confronto con le migliori europee: fra i 79 centri urbani del campione prescelto, ci sono Bologna, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Verona, la migliore, che si piazza 18 a, mentre in cima alla classifica stanno Aalborg, in Danimarca, Amburgo, Zurigo e Oslo. Settore per settore, Roma, Napoli e Palermo sono le ultime della classe per i trasporti pubblici e l’efficienza amministrativa, Roma è la peggiore per i servizi scolastici, Palermo la più sporca. L’unica altra metropoli europea che fa loro persistente compagnia sul fondo classifica è Atene. Libertà di Stampa. Freedom House la misura ogni anno, con un doppio indicatore, numerico da 1 a 100, e qualitativo, stampa libera, semi-libera, non libera: l’Italia con 33 punti, è 73 a su 187 Paesi al Mondo, ma è soprattutto l’unico Paese senza libera stampa dell’Europa cosiddetta occidentale, con la Turchia. I criteri della classifica sono discutibili, ma trovarci in testa Finlandia, Svezia e Norvegia non sorprende, così come trovarci in fondo la Corea del Nord, l’Eritrea e vari Paesi dell’ex Urss.