Italia-Uruguay: le prime pagine dei giornali

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Giugno 2014 - 08:26 OLTRE 6 MESI FA

Il Corriere della Sera: “Fuori dai Mondiali, un caso nazionale”. Morsi e rimorsi. L’editoriale di Beppe Severgnini:

A casa di Cesare Prandelli, sulle colline dietro Firenze, c’è un busto con due medaglie al collo: argento per gli Europei 2012, bronzo per il terzo posto nella Confederations Cup 2013. Per la terza medaglia, dovrà aspettare. Oggi ci sentiamo tutti come quel busto: lontani, incolpevoli, in attesa di una bella notizia che non è arrivata.
Sono arrivate, invece, le dimissioni di Prandelli. Il commissario tecnico lascia, lunghe rughe bresciane che parlano più delle parole. Un gesto certamente dignitoso, probabilmente inevitabile, di cui dovremmo imitare il garbo e la misura. È fallita una Nazionale, non una nazione. L’hanno capito inglesi e spagnoli. Passato il fastidio, lo capiremo anche noi.
Consoliamoci: i Mondiali sono comunque memorabili. Tutti ricordiamo dov’eravamo quando gli azzurri hanno vinto molto bene o perso molto male. Prandelli, in quattro anni, ha messo in piedi l’unica squadra italiana capace di giocarsela all’estero: esce con onore. Lo stesso non si può dire per il morsicatore Luis Suárez. Capirà, nel lungo riposo forzato che l’aspetta, che le bandiere non si possono onorare con i piedi e disonorare con i denti.
Morsi e rimorsi. L’esultanza di Gigi Buffon per la doppia parata. Gli occhi tristi di Balotelli in panchina. Il cerchio — poco magico, assai furente — che circondava l’arbitro messicano Rodriguez dopo l’espulsione frettolosa di Marchisio. Il nome completo è Marco Antonio Rodriguez Moreno: un altro arbitro Moreno, come nel 2002 (eliminazione discutibile con la Corea del Sud). Il ritorno di quel nome può essere ironico, il ritorno di certe lamentele sarebbe patetico.

La prima pagina di Repubblica: “Disastro azzurro, addio Mondiali. Si dimettono Prandelli e Abete”.

La Stampa: “Azzurri a pezzi: eliminati. Bufera sul calcio italiano”.

Il Giornale: “Disastro mondiale”.

Il Fatto Quotidiano: “Chiagni e morsi”