Ivrea, “uccidi prima papà o mamma?”, il tema choc in terza elementare

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Ottobre 2014 - 10:18 OLTRE 6 MESI FA
Ivrea, "uccidi prima papà o mamma?", il tema choc in terza elementare

Ivrea, “uccidi prima papà o mamma?”, il tema choc in terza elementare

ROMA – “Tema da folli in terza elementare: “Uccidi prima papà o mamma?” è il titolo dell’articolo a firma di Giordano Tedoldi su Libero:

Forse sono casi isolati, o forse la scuola sta impazzendo. Nei giorni scorsi è stato sospeso il maestro che, a Treviso, rifilava calci ai suoi scolari di 6 e 7 anni, dopo più di un anno che le riprese dei carabinieri ne avevano attestato le violenze. Ieri apprendiamo che due maestre di Ivrea, alle soglie della pensione, agli alunni di terza elementare avevano dato il tema: “Chi uccideresti per primo, tra tuo padre, tua madre e tuo fratello?”.

Le due psicologhe fallite chiedevano anche notizie circa la vita sessuale dei papà e delle mamme, spiegando che il sesso era quello che «succede quando papà si intrattiene con le prostitute lungo la strada». Oppure, pensando di fare satira politica, lo definivano «ciupa ciupa» e «bunga bunga». Immaginiamo le facce dei padri quando si sono sentiti dare, tramite i loro bambini, dei puttanieri dalle maestre di scuola. Maestre che si facevano praticare dai bambini massaggi al collo, e poiché quelli si stancavano, si davano il cambio ogni dieci minuti: nessuno doveva mancare al servizio. Anche in questo caso per tre settimane le telecamere nascoste dei carabinieri hanno ripreso tutto, dopo che, ad aprile, i genitori si erano insospettiti perché i figli odiavano ancora più del normale l’idea di entrare in classe. Nei filmati si vedono anche lanci di scotch ai bambini che non capiscono la lezione, o tirate d’orecchi, ma al confronto del tema sulla priorità del familiare da eliminare, sono episodi quasi rassicuranti. Per la procura di Ivrea tuttavia non c’è nulla di penalmente rilevante (l’ipotesi accusatoria era di maltrattamenti su minori); linguaggio e metodi delle insegnanti sono «inopportuni», dice il pm Chiara Molinari, ma di questo deve occuparsene l’Ufficio scolastico territoriale, l’ex provveditorato, così ha chiesto l’archiviazione: entro una settimana il gip deciderà se accoglierla. Per i genitori è un rischio da scongiurare, contestano le conclusioni del pm e chiedono che le due insegnanti vengano «cacciate all’istante».

Non vorremmo deluderli ma se le cose dovessero andare come per lo scalciatore di Treviso, che teneva un comportamento ancora più intollerabile considerato il suo metodo educativo fondato sulle mani e soprattutto sui piedi, potrebbe passare più di un anno prima che le due maestre vengano sanzionate e, data l’età, a quel punto saranno in pensione. Tra i tempi lunghi della giustizia, la pavidità o chiamiamola eccessiva prudenza dei responsabili scolastici – il direttore della scuola di Ivrea già si è preoccupato: «attenzione a non creare mostri», mentre l’idea di maestre che scherzano sulle pulsioni omicide degli alunni non lo allarma – è quasi certo che non accadrà nulla, forse solo qualche richiamo puramente formale. Gli episodi in sé possono essere facilmente ridimensionati: il tema su chi uccidere prima tra padre, madre o fratello? Uno scherzo di cattivo gusto. E poi non vedete che manca la sorella? Se ci fosse stato un progetto serio di annientamento, non sarebbe stata risparmiata.

Quanto al «ciupa ciupa», è solo un lecca-lecca, e il «bunga bunga» va immediatamente attribuito al ben noto degrado morale dovuto a vent’anni di berlusconismo. I padri puttanieri, be’, lì non c’è bisogno nemmeno di giustificarsi: lo sanno tutti che la famiglia italiana è un’impostura, le donne vanno con i mariti delle altre e gli uomini, oltre che con le adultere, si “intrattengono” con le prostitute di strada (le docenti, forse per ragioni anagrafiche, ignorano l’offerta disponibile in rete). In fondo è un’operazione verità da cui i bambini hanno tutto da guadagnare. Certo, i metodi sono “inopportuni”, ma qualcuno doveva pure dire le cose come stanno, a questi piccoli innocenti (…)