La rassegna stampa locale e le prime pagine del 10 luglio 2013

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Luglio 2013 - 10:03 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La rassegna stampa locale e le prime pagine del 10 luglio 2013

Corvara, escursionista sfiorato da un fulmine vicino al lago del Pisciadù, sul Sella. L’Alto Adige:

“Gli è andata davvero bene, perchè poteva avere conseguenze davvero peggiori, l’infortunio occorso oggi pomeriggio a un escursionista che si trovava sul Sella, in particolare nella zona vicina al laghetto del Pisciadù. E’ stato sorpreso dal repentino cambiamento delle condizioni meteorologiche e in particolare da un temporale che si è scatenato nella zona.”

Pallini sparati ai passanti dal tribunale. La Gazzetta di Mantova:

“I pallini di piombo che, venerdì scorso, hanno ferito alle gambe due donne che in bicicletta passavano in via Poma, sono stati sparati con un’arma ad aria compressa, da una delle finestre del tribunale. Questo è quanto hanno accertato i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Mantova.”

L’ipotesi per l’omicidio: strangolata e gettata nel canale. La Gazzetta di Mantova:

“È andato alla casa di riposo dove la madre era ospite da qualche anno, l’ha prelevata e portata in riva ad un canale, a pochi chilometri da Ostiglia, nel Mantovano, dove entrambi risiedevano. Qui l’ha gettata in acqua e poi se n’è andato per farla finita lui stesso. Ormai è certo che dietro alla morte di Iris Merli, 89 anni e del figlio Mario Foin (foto) vi sia un omicidio-suicido dettato, pare, dalle condizioni di forte depressione in cui viveva l’uomo, sposato e con due figli.”

Preso il “taxi” della prostituta. La Gazzetta di Reggio:

“Faceva da “taxi” alle prostitute. Scortandole nel tragitto casa e “lavoro”. Mai carabinieri lo hanno scoperto e arrestato. I fatti risalgono a questa notte. I carabinieri di Castelfranco, nell’ambito di una serie di servizi finalizzati alla prevenzione e alla repressione dei reati in materia di prostituzione, hanno arrestato S.P., 31enne, albanese residente a Reggio, nullafacente e incensurato.”

Parco d’Abruzzo, l’orso Stefano è stato ucciso a fucilate. Il Centro:

“”Queste le prime risultanze emerse dalle radiografie, che – dice sempre l’Ente Parco – ci restituiscono la brutalità dell’esecuzione di uno dei 60 orsi marsicani che ancora costituiscono la popolazione di questo splendido e rarissimo plantigrado. Un danno enorme, quindi, inferto alla natura, che va anche contro gli interessi delle stesse popolazioni del Parco che chiedono la conservazione rigida di questo animale, che è anche fonte di ricchezza poichè induce un flusso turistico di notevole importanza economica. Nei prossimi giorni l’Ente Parco provvederà a sporgere denuncia alla Procura della Repubblica di Isernia, competente per territorio, perchè si avviino le indagini per arrivare alla scoperta dei colpevoli. L’Ente Parco si riserva di fornire altre importanti evidenze che dovessero manifestarsi dalla necroscopia dell’orso che verrà eseguita nel pomeriggio nell’Istituto Zooprofilattico di Teramo”.”

Papa Francesco in Abruzzo, forse all’Aquila ad agosto. Il Centro:

“Papa Francesco potrebbe far visita all’Aquila entro l’estate. Nulla di eccessivamente formale e pomposo, ma una «toccata e fuga», come il breve e suggestivo abbraccio che il Pontefice ha rivolto, ieri, agli abitanti di Lampedusa. Da giorni le voci si rincorrono. Il nuovo arcivescovo dell’Aquila, monsignor Giuseppe Petrocchi, non conferma e non smentisce, ma si dice lieto di un eventuale arrivo del Santo Padre nella città martoriata dal terremoto.”

A 29 anni uccisa mentre fa jogging in un parco. Il Tirreno:

“I podisti della domenica che l’hanno vista sdraiata a terra sul limitare di un parco molto frequentato dai jogger, che porta a Herrnburg, nella zona tra Lubecca e Rostock, hanno pensato a un malore e hanno tentato di soccorrerla: ma appena hanno toccato il corpo si sono accorti che quella donna era morta. A uccidere Anna-Lena Ulich, 29 anni, tedesca di Lubecca, da tre anni abitante a San Vincenzo col marito Matteo Chesi e col figlioletto di 11 anni, non è stato un malore.”

Boso shock: «Sono contento se affonda un barcone». Il Trentino:

“«Sono contento se affonda un barcone. Sì, perché pagano le persone che giocano sulla pelle della gente». Lo ha detto il leghista Erminio Boso, intervistato a La Zanzara su Radio 24, a quanto riferisce un comunicato. «Non me ne frega niente di quello che ha fatto il Papa, anzi chiedo a lui soldi e terreni per mettere dentro gli extracomunitari che vengono», ha aggiunto.”

Scarano: «Ricevevo i soldi sul mio conto dello Ior». La Città di Salerno:

“Per il suo intervento, per il suo ruolo nell’operazione di rientro di quel “tesoretto” da 20 milioni, monsignor Nunzio Scarano avrebbe dovuto prendere circa due milioni e mezzo di euro. Denaro che in parte (un milione) sarebbe stato utilizzato per la costruzione di una piccola chiesa in Umbria, secondo la sua versione. Il prelato lo ha raccontato al gip del Tribunale di Roma nel corso dell’interrogatorio di garanzia del primo luglio nel carcere di Regina Coeli. Penitenziario in cui Scarano si trova dal 28 giugno perché accusato di aver organizzato, assieme al broker Giovanni Carenzio e all’ex agente dei servizi Giovanni Maria Zito, il rientro illecito in Italia dei 20 milioni, a bordo di un aereo.”

Omicidio di Alina Cossu, si toglie la vita un ex indagato. La Nuova Sardegna:

“Si era sempre proclamato innocente e non aveva sopportato di essere tirato dentro l’inchiesta per l’omicidio di Alina Cossu. Alle prime ore del mattino di ieri, Fermo Banfi, 73 anni, ottico, che da tempo combatteva contro una grave malattia, si è gettato dalla finestra al quinto piano dell’ospedale civile, dove era ricoverato. È stato un agente della vigilanza a rendersi conto dell’accaduto e a dare l’allarme: nel cortile del «Santissima Annunziata» sono arrivati gli agenti della sezione volanti della questura e gli operatori dell’ambulanza. Per l’uomo, purtroppo, non c’era niente da fare. Il magistrato di turno, Gianni Caria, lo stesso che ha chiesto la riapertura dell’inchiesta per cercare di risolvere uno dei cold case più misteriosi degli ultimi vent’anni, ha disposto il trasferimento del corpo di Fermo Banfi all’Istituto di Patologia forense.”