Landini (Fiom) al Fatto:” Zanonato e Letta fanno fuggire imprese migliori”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Dicembre 2013 - 13:16 OLTRE 6 MESI FA
landini

Landini

ROMA – In altri tempi si sarebbe detto “governo servo dei padroni”. Maurizio Landini non usa certamente questi termini. Ma il messaggio al governo Letta e al ministero dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, Pd, è netto. “Su tutti i vari tavoli di crisi, spiega il segretario della Fiom, il governo sta facendo gli interessi delle imprese, limitandosi ad accompagnare i vari processi di chiusura, delocalizzazione e privatizzazione. Non è questo il suo ruolo”.

L’intervista del Fatto Quotidiano a cura di Salvatore Cannavò:

Per questo la Fiom organizza una manifestazione di due giorni a Roma, l’11 e 12 dicembre. L’11 ci sarà l’arrivo dei camper da tutte le regioni fino al ministero dello Sviluppo economico e alla Rai. Alle 18, poi, in un’assemblea pubblica in piazza del Popolo prenderanno la parola tutti coloro che hanno aderito alla manifestazione del 12 ottobre in difesa della Costituzione. Il 12, poi, il corteo vero e proprio arriverà a Palazzo Chigi dove, dice Landini, “vogliamo essere ricevuti da Enrico Letta”.

Cosa direte al premier?

Il nostro disaccordo sulle scelte di politica economica e, in particolare sulle privatizzazioni, e l’assenza di un intervento pubblico. Vogliamo rifinanziare i contratti di solidarietà e denunciare l’assenza della politica industriale. Il governo rischia di favorire le delocalizzazioni, la vendita dei pezzi migliori del nostro paese e quindi un processo di deindustrializzazione.

Gli atti del governo a vostro giudizio più negativi?

La scelta di andare verso le privatizzazioni di aziende pubbliche come Fincantieri rappresenta una svendita. Una svendita, peraltro, per pochi euro di attività che invece sono importantissime. È il momento, invece, di un piano per l’attività nazionale, di un Polo per i trasporti, per l’agenda digitale, la banda larga. Invece si svende Telecom. Di fronte alle delocalizzazioni in atto, come nel settore elettrodomestico, siamo di fronte a un ministero dello Sviluppo economico che invece accompagna quei processi.

Si tratta di un atto di accusa al ministo Zanonato?

Quel ministero, oggi, è il luogo in cui le imprese impongono il loro punto di vista. Non ha una politica industriale e svolge un ruolo mai visto prima. L’ultimo caso è quello che riguarda Indesit.

Cosa è successo?

Non era mai avvenuto che il ministero si presentasse con un testo già scritto che ricalca il piano dell’azienda e che indica con precisione che in alcuni stabilimenti, vedi Caserta, si delocalizzano le produzioni. Il ministero dovrebbe svolgere un ruolo vero di politica industriale e di eventuale mediazione. Non di sostegno del punto di vista delle imprese.

Il problema riguarda solo Indesit?

Quello che è successo in quella vertenza è un fatto molto

grave ma la situazione riguarda tutti i settori, dalla siderurgia al settore auto, fino alle telecomunicazioni. Siamo di fronte a un processo di deindustrializzazione che il governo favorisce. Del resto, cosa vuol dire annunciare a freddo la privatizzazione di Fincantieri ? In questa situazione il sud paga un prezzo doppio. Indesit è a Caserta così come la Jabil. Irisbus ad Avellino, Termini Imerese in Sicilia. Su tutto questo non c’è una politica industriale (…)