La Lega calcio molla tutto in mano a Mediaset e Sky. Attilio Barbieri, Libero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Giugno 2014 - 11:31 OLTRE 6 MESI FA
La Lega calcio molla tutto in mano a Mediaset e Sky. Attilio Barbieri, Libero

La Lega calcio molla tutto in mano a Mediaset e Sky. Attilio Barbieri, Libero

ROMA – “Nuovo rinvio – scrive Attilio Barbieri di Libero– nella procedura per l’assegnazione dei diritti televisivi sul campionato di calcio per il triennio 2015-2018. L’ennesima fumata nera è arrivata ieri nel pomeriggio,quando la Lega di serie A ha annunciato lo stop ai lavori dell’assemblea”.

L’articolo completo:

«I lavori riprenderanno domani (oggi per chi legge, ndr) alle 9». In realtà la diplomazia dei club della massima serie proseguirà nella maratona per trovare un accordo a tre con Sky e Mediaset.

D’altronde il tempo stringe: alle 12 di oggi i diritti devono avere un proprietario. Oltre non si può andare. L’ennesimo nulla di fatto è funzionale proprio a dare il tempo ai due contendenti, Murdoch e la famiglia Berlusconi, per trattare ancora e trovare l’accordo per spartirseli.

Lo spacchettamento, però, rimane tutt’altro che a portata di mano dopo che Sky e Mediaset, nei giorni scorsi si sono date battaglia a colpi di diffide.

A scrivere l’ultimo capitolo è stata l’emittente del magnate australiano che martedì sera, in una nota, ha riaffermato la propria indisponibilità a trovare un accordo con la concorrente. L’ipotesi a cui stanno lavorando i plenipotenziari della Lega prevede una attribuzione incrociata. Il pacchetto con le otto migliori squadre, incluse Juventus, Inter, Milan e Napoli andrebbe a Sky per il satellite, costo 422 milioni di euro. Sul medesimo bouquet Mediaset avrebbe i diritti per il digitale terrestre a 350 milioni.

Al Biscione andrebbe un ulteriore pacchetto con gli scontri diretti tra le 12 squadre rimanenti di serie A, inclusa la Roma. L’offerta, 306 milioni, ha polverizzato quelle avanzate da Fox (180 milioni) ed Eursport (140). Diversi i numeri in gioco per aggiudicarsi l’intera serie A: poco meno di 660 milioni di euro.

Sia in un caso sia nell’altro i club della massima serie puntano a incassare un miliardo e 300 milioni di euro. Il 30% in più rispetto al passato. Quasi un miliardo e cento proverrebbe dai pacchetti standard, a cui si aggiungerebbero duecento milioni per le esclusive dagli spogliatoi, il web e le reti straniere.

Mediaset rischia dunque di fare il pieno, dopo essersi aggiudicata tre mesi fa i diritti per la Champions, sempre per il triennio 2015-2018, sborsando ben 230 milioni di euro. Tutto dipenderà dalla capacità della diplomazia non ufficiale della Serie A di far recedere i due contendenti dalle rispettive posizioni.

La corazzata di Murdoch aveva in sostanza diffidato i club a non tener conto del fatto che le proprie offerte «sono le più alte», mentre l’emittente della famiglia Berlusconi chiedeva di procedere con «una serena valutazione delle offerte», precisando che «non è lecito affidare ad un unico operatore a pagamento le 248 partite delle otto squadre di Serie A che da sole rappresentano oltre l’86% dei telespettatori italiani». Riservando il boccone più appetitoso e pregiato ad un solo commensale, questo in sostanza sostiene Mediaset, si provocherebbe una distorsione del mercato con effetti devastanti sulla concorrenza. In effetti Murdoch, secondo indiscrezioni non smentite, avrebbe presentato l’offerta più alta: 780 milioni per le partite di tutte e venti le squadre di A. Ecco perché il tycoon australiano si aspetta di portare a casa l’intera posta.

A sentire i presidenti dei club che hanno parlato potrebbe accadere davvero di tutto. Per il numero due del Milan Adriano Galliani «o si trova un accordo e si assegnano i diritti, oppure si rifà il bando. Ma in questo caso può cambiare tutto, le cifre, i pacchetti, le composizioni». Più netto Enrico Preziosi (Genoa):«L’assemblea di Lega potrebbe anche prendere una decisione dura, non piacevole per qualcuno. Quando non si trova un accordo tra le parti serve una posizione ferma e questo può anche scontentare qualcuno».