Legge di stabilità e tagli alla sanità, Travaglio, Scanzi e Balotelli: prime pagine e rassegna stampa
Pubblicato il 15 Ottobre 2013 - 08:32 OLTRE 6 MESI FA
La prima pagina del Corriere della Sera: “Tagli alla sanità e nuove tasse”.
La prima pagina di Repubblica: “Sanità e regioni, arriva la stangata”.
La Stampa: “Arrivano i tagli, scontro nel governo”. Le riforme non più rinviabili. Editoriale di Ugo De Siervo:
“Intorno alla nostra Costituzione si sta sviluppando un confronto confuso ed animoso: a Roma si è addirittura svolta una vivace manifestazione per «salvare la Costituzione» che potrebbe essere – secondo gli organizzatori dell’iniziativa – rapidamente stravolta in senso presidenzialistico, mentre nulla si fa per il miglioramento della politica e per dare attuazione ai valori costituzionali. D’altra parte, pochi giorni fa si è assistito, sempre in nome della difesa della Costituzione vigente, a vistose proteste del Movimento Cinque Stelle, giunte perfino all’«occupazione» del tetto di Montecitorio.
Al tempo stesso, alcuni commentatori hanno accusato i promotori della manifestazione romana di essere solo nostalgici conservatori di regole pericolosamente inadeguate, mentre l’ambiente giornalistico più vicino a Berlusconi continua opinabilmente a sostenere che l’evidente inconcludenza dei suoi governi sarebbe da addebitare a difetti della nostra Costituzione”.
Catturato in Belgio il “padrino” dei pirati somali. Scrive Federico Varese:
“Hollywood ha deciso di occuparsi di pirati somali. «Captain Phillips», diretto da Paul Greengrass (il regista di «The Bourne Supremacy» e «United 93») e interpretato da Tom Hanks, è stato presentato ieri alla stampa inglese e uscirà in Italia il 31 ottobre. Racconta del dirottamento nel 2009 di un mercantile americano e della rocambolesca operazione che portò alla liberazione della nave e alla morte di tre pirati. Un dialogo tra il protagonista e un somalo, Muse, è particolarmente significativo. Muse si vanta di aver incassato sei milioni di dollari di riscatto. Phillips-Hanks risponde: «Se sei così ricco, perché sei qui?». Gli sceneggiatori hanno colto esattamente il nocciolo della questione: vi sono individui che dalla terraferma guidano le operazioni, mentre chi rischia la vita nel Golfo di Aden e nell’Oceano Indiano è manovalanza di poco valore”.
Il Fatto Quotidiano: “Effetto Renzi sull’amnistia. Voti a rischio in parlamento”.
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Il Giornale: “Nuova tassa sulla casa”. La votofobia del Pd. Editoriale di Salvatore Tramontano:
“Maledetto Renzi. Maledetto dai suoi, dal partito, dal Pd, da chi in fondo lo annusa, lo sente e continua a considerarlo un Ogm. I peccati del sindaco di Firenze magari sono tanti, quello che fa scandalo non è neppure il suo no urlato contro amnistia e indulto, è il metodo. Qui infatti non si discute sull’essere o no d’accordo con lui.Renzi in fondo non è uomo di idee e di principi. Renzi è uno che situffa dove vede un’onda di quelle grosse, che fanno numero e massa. Molti nel Pd probabilmente sono d’accordo con lui, temonol’indulto e l’amnistia e da tempo hanno dimenticato la parola garantismo. Qualcuno come Fabrizio Barca lo dice con un gioco di parole: «Renzi non sbaglia, ma non fa bene».La vera accusa verso l’uomo che da sempre sogna una poltrona a Palazzo Chigi è di berlusconeggiare. Renzi è contro indulto e amnistia perché ha visto i sondaggi. Conta le pecore. Non detta la linea ma segue la massa. Va dove ci sono i numeri. E questo, di questi tempi, a sinistra è più di un peccato: puzza di eresia”.
Lo sport dei moralisti: attaccare sempre Balotelli. Articolo di Giuseppe De Bellis:
“Qualcuno ha scritto che ci sarebbe andato anche come testimonial anti-camorra perché prima del match l’Italia avrebbe giocato su un campo sequestrato ai clan. Lui ha letto e ha spiegato su Twitter: «Questo lo dite voi. Io vengo perché il calcio è bello e tutti devono giocarlo dove vogliono e poi c’è la partita ». Questo è bastato a scatenare la reazione indignata di politici, parroci, pseudointellettuali. Perché sarebbe scorretta, volgare non nei termini ma nel significato, perché ci si legge un sottotesto che strizza l’occhio ai clan. Ma basta. Lasciatelo lo stare. Perchésemprelui? Bisogna chiederlo a Rosaria Capacchione, senatrice Pd e giornalista anticamorra che ieri è stata la prima ad attaccarlo: «È un imbecille». Subito dopo al parroco don Aniello Manganiello: «Mi chiedo se Balotelli abbia ancora diritto a essere convocato nella Nazionale ». Aggiungetevi una serie di insulti sui social network, le dichiarazioni dei politici locali e avrete il quadro della situazione. A voi sembra che meriti tutto questo? È tornato quello stanco ritornello dei personaggi popolari che devono essere da esempio. Dovere, lo chiamano. È un insulto all’intelligenza di chi queste frasi le dice. C’è il legittimo sospetto che Balotelli sia soltanto uno straordinario capro espiatorio”.